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Diritti civili. Tra i 20 punti del programma ed i 19 “perché” votare M5S non si trova una sola parola spesa per stigmatizzare posizioni fasciste o razziste.
Eppure, parola di Grillo, se il suo M5S non si elevasse ad “argine democratico”, certi gruppi di destra avrebbero “senz’altro più spazio”.

Taglio costi politica. “Balle da record” sono quelle di chi afferma che lo stipendio netto degli eletti M5S è di 6.000 euro mese. Conti alla mano.
Da “codice” di comportamento si sono impegnati a dimezzare l’indennità parlamentare. Quindi spetta, conclude Grillo, un emolumento di soli 2.500 euro.
Vero, se si dimentica (?) di aggiungere la diaria da 3.500 euro.

Democrazia diretta. In M5S “ognuno vale uno”.
Infatti voce ed indirizzo del Movimento attengono solo al “facilitatore” Grillo. Per candidare il futuro Sindaco di Roma sono bastati 533 votanti.
I 162 candidati eletti al Parlamento sono sortiti dai 20 mila voti dei “prescelti” (gli iscritti). Gli stessi che indicheranno il Presidente della Repubblica di 60 milioni di italiani.

Tutto bene finchè dura il Consenso Surrogato di chi è sensibile alla fascinazione …