• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile


Commento di

su Scandalo Lazio: Emma Bonino e il sassolino nella scarpa


Vedi tutti i commenti di questo articolo

12 gennaio 2013 01:20
Il fatto che il Nuovo Testamento sia pieno di interpretazioni dell’Antico Testamento non indica differenza tra Cristianesimo ed Ebraismo, ma diversità. Lo stesso Ebraismo non è uniforme (c’è di tutto e di più). Far credere il contrario è ideologia (così come quando si fa credere che gli Israeliani e gli Ebrei nel mondo siano tutti d’accordo con la politica criminale governativa e dei grandi interessi).
I crimini (così come le cose positive) sono in entrambe le parti. Così come le vittime e i carnefici, persecutori e perseguitati.
La differenza (contraddizione?) è all’interno di ognuna di loro. I princìpi da una parte e le tragiche devianze dall’altra. Il comandamento non uccidere che va a braccetto con la pena di morte, la lapidazione, etc. La stessa "guerra santa" è già presente nel popolo ebraico dell’Antico Testamento. Il perdonare e "chi è senza peccato scagli la prima pietra" che va a braccetto con la persecuzione e l’oppressione.

Riguardo la non differenza (conseguenzialità?) tra ebraismo e cristianesimo nelle loro forme devastanti suggerisco:

Karlheinz Deschner, Storia criminale del cristianesimo. Volume I. L’età arcaica. Dalle origini nell’Antico Testamento sino alla morte di S. Agostino (430)

Sono convinto che la non differenza (conseguenzialità!) tra Ebraismo e Cristianesimo valga anche per la parte migliore di entrambi.

Riguardo l’aborto confermo quanto detto in precedenza. Il nazismo voleva un’umanità arianizzata e perfetta. La malattia era segno d’imperfezione, inferiorità. Può vivere solo chi è perfetto. Questo è ciò che sta dietro l’aborto (manca solo il termine ariano). Coloro che (magari inconsciamente) pensiamo inferiori e indegni di vivere o "venire al mondo" hanno molto da insegnare a noi "sani". Basterebbe valorizzarli. Ma è più facile sbarazzarsene, prima che il loro sguardo incontri il nostro ... quando possiamo ancora dire (a torto o a ragione) che si tratta di un semplice (?) "agglomerato cellulare".
Il fatto che la maggioranza degli stati ritenga legittimo l’aborto non è un punto a favore (o contro). In passato (quando la maggioranza degli stati non lo ritenevano legittimo) avrebbero potuto usare lo stesso debole argomento (e forse l’hanno fatto) coloro che erano contrari all’aborto. Le leggi, come le maggioranze, possono cambiare. I radicali sono maestri nel far campagne per cambiare le leggi (giuste o sbagliate che siano).

Certamente non le farò cambiare idea (non è mia intenzione). Ho espresso il mio punto di vista.

Cordialmente
Giuseppe Fusco

PS: Comprendo che con questi commenti si va un po’ fuori il tema (centrale) dell’articolo, ma credo sia giusto confrontarsi su alcuni punti che vengono fuori nella discussione. E’ forse il rischio e la ricchezza del giornalismo partecipativo (in cui credo!).
Mi scuso e ringrazio.

Vedi la discussione






Palmares