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Commento di

su IMU: deliri e insensatezze di una imposta scellerata


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16 giugno 2012 10:24

Caro Paolo, il principio della "neutralità" delle imposte, cioè del prelievo fiscale, è in tutti i manuali di scienza delle finanze. Il principio può essere riassunto in questo modo: un’imposta è "neutra" o "efficiente" quando il comportamento economico del soggetto colpito non viene modificato. In termini più tecnici: le scelte di consumo del soggetto continuano ad essere influenzate dai prezzi relativi e non dalle conseguenze del prelievo fiscale. Ad esempio, proprio a proposito di tassazione dei beni immobili, il fenomeno ben conosciuto dalla letteratura economica consiste nel cosiddetto "ammortamento", in forza del quale un aumento dell’imposta sul rendimento di un terreno o fabbricato determina una diminuzione del suo valore economico, in rapporto al tasso di interesse di mercato. In altri termini il valore del bene si riduce in misura uguale all’ammontare dell’imposta capitalizzata al saggio corrente di interesse. Ipotizziamo un immobile che fornisca al proprietario un reddito pari a 10 mila euro l’anno e un tasso di interesse corrente pari al 5%. Qualsiasi individuo sarà disposto a spendere per l’acquisto di quell’immobile non più di 200 mila euro, perché è questo il valore che consente un rendimento annuo pari al 5% (cioè, 10 mila euro). Se l’imposta colpisce il rendimento, riducendolo a 4.000 e il tasso medio di interesse rimane stabile (cioè il 5%), si avrà come conseguenza che nessun individuo sarà più disposto ad acquistare quell’immobile a 200.000 euro ma a 160.000, perché soltanto questa cifra fornirà al proprietario lo stesso rendimento pari al tasso di interesse (5%), e cioè 8.000 euro annui. Quindi, l’introduzione di un’imposta sui beni capitali del 10% determina una diminuzione del valore del capitale del 20% per effetto, appunto, dell’ammortamento dell’imposta (diminuzione del valore di mercato del bene). L’Imu sta comportando una diminuzione del valore corrente delle seconde case (soprattutto al mare), perché la domanda si contrae e aumenta l’offerta. Tutto ciò, in definitiva, determinerà una diminuzione della patrimonializzazione delle famiglie italiane se non si correrà presto ai ripari, andando a recuperare l’enorme massa di evasione fiscale esistente, ma non con i controlli a Cortina ma con la totale tracciabilità dei pagamenti e l’eliminazione totale di qualsiasi tassazione sulla prima casa. Questo il senso della mia critica che, per carità, può essere non condivisa. Cordali saluti.


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