• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile


Commento di

su La Protezione civile in Val Rosandra: via anche gli alberi


Vedi tutti i commenti di questo articolo

31 maggio 2012 14:58

Da moltissimi anni seguo (da dilettante appassionato) l’argomento, e ho visto che con grande lentezza è in corso una rivoluzione nei principi della gestione idraulica della funzionalità fluviale, con progressivo abbandono delle tecniche di artificializzazione e progressvo incremento di tecniche di ingegneria naturalistica; come al solito l’Italia è molto indietro rispetto ai paesi nordeuropei. 


Nel caso del Rosandra, si sono rese palesi a tutti (visto che è stato toccato un ambiente protetto amatissimo dalla popolazione triestina e non solo) alcuni gravi equivoci sulle definizioni di base: alveo, riva, vegetazione ripariale. Tali equivoci, spero non deliberati, sono alla base della incomprensibile dichiarazione della Protezione Civile e ripresa dall’Assessore all’Ambiente Ciriani: "Non è stata in alcun modo intaccata la vegetazione ripariale, ossia quella che occupa le rive del torrente, nè tanto meno la vegetazione presente sulle fasce di rispetto immediatamente adiacenti ai corpi idrici ed esterne all’alveo" (fonte), il che significa proprio che i concetti base su cosa sia "riva" e cosa sia "vegetazione ripariale" sono non condivisi. 
In realtà, la vegetazione naturale stessa, con la sua successione, indica chiaramente quale sia l’alveo (in cui non esiste vegetazione stabile e men che meno arborea) e cosa siano le rive (dove appunto si insediano le varie comunità vegetali), e quindi parlare di "alberi in alveo" è assolutamente fuorviante, in quanto nell’alveo propriamente detto non ci sono alberi. A meno che per alveo non si intenda tutto lo spazio da un argine all’altro.... 

Vedi la discussione






Palmares