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Commento di David Incamicia

su Crisi e suicidi: proposte per rilanciare l'economia e la marcia silenziosa di stasera a Roma


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David Incamicia David Incamicia 22 aprile 2012 15:17

Obiezioni del tutto legittime e rispettabilissime. Ma a proposito, in particolare, della presunta distinzione dogmatica fra "tecnica" e "politica", il quesito di fondo rimane sempre lo stesso: di quale politica ha oggi bisogno il nostro Paese? Forse di quella che, nella prima come nella seconda repubblica, ha tenuto in ostaggio la società italiana impedendole di progredire? O di quella populista che, più precisamente nell’ultimo ventennio, si è lasciata per così dire "distrarre" dall’insistente difesa dei ben noti e consolidati interessi economici e personali dell’"uomo della provvidenza"? O, ancora, di quella riformista a chiacchiere ma non nei fatti che non può agire se non piegandosi agli ideologismi di un sindacato ottocentesco e conservatore? O forse di quella che ha a lungo accarezzato i peggiori istinti localistici in nome di una mitologica entità territoriale che solo oggi, a suon di scandali, si sta destando dalla beata illusione? O, infine, di quella strillata nelle piazze e nella valli da capipopolo cialtroni già magistrati, già comici, già sessantottini che non riescono a sopravvivere sulla scena pubblica se non individuando un nemico da abbattere? La verità, purtroppo, è che di Politica con la p maiuscola, seria e credibile, post-ideologica e autenticamente liberale, nella cloaca italiana si fatica a scorgere l’ombra. Ergo, per quel che riguarda un modesto osservatore come me ben consapevole di esprimere un punto di vista minoritario sul web (ma solo sul web), fino a quando l’unica scelta possibile sarà fra "cattiva politica" ed "antipolitica" conviene tenersi stretto Monti.


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