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Commento di Sergio Giacalone

su La lezione del fascismo e la ripetizione berlusconiana


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Sergio Giacalone Sergio Giacalone 11 novembre 2011 16:15

Cazzo... quanto astio amico mio! Sono certo che in lei risiedano fondate ragioni per un punto di vista così assoluto e che rispetto, pur non condividendolo. D’altronde deve considerare che anch’io sono giunto alle mie conclusioni dopo un percorso non semplicissimo, provenendo, peraltro, da un’area di formazione politica che nulla ha a che fare con Re e Corone. Eppure il sentimento che mi lega al nostro paese e la pena a vederlo così malridotto mi ha portato a cercare i motivi di questa deriva. E li ho trovati in questa interruzione del percorso che ci legava al nostro risorgimento: l’Italia è nata monarchia perchè quella rappresentava la forma migliore per garantire l’unità di tutti quei figli di una stessa madre cresciuti in famiglie diverse che erano i popoli regionali. Come tale ritengo meriti un recupero, in quanto elemento essenziale delle nostre radici nazionali. Chiaramente la mia idea di monarchia è moderna e ha poco a che vedere sia con l’assolutismo che con i minorati aristocratici da lei citati: peraltro (e per fortuna) una classe dominante aristocratica non esiste più in nessuna delle attuali monarchie europee, figurarsi se possono esserci i presupposti che torni ad esistere in Italia! Detto questo mi rendo perfettamente conto di qunto risulti difficile comprendere le ragioni di una posizione come la mia, da sempre relegata ad un passato da dimenticare. Ma le posso garantire che a tirar fuori gli scheletri dell’armadio della repubblica italiana si prova un gran gusto e la voglia di riparare all’errore commesso nel 1946 diventa un imperativo di coscienza... Cordialmente 


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