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Commento di daddo

su I Radicali non hanno salvato il Governo: storia del primo pogrom digitale di massa


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daddo 16 ottobre 2011 10:34

Pardon, lo scorso governo Prodi si reggeva al senato su DUE voti di maggioranza, se non fosse stato anche per quei pochi Radicali (che al senato neanche c’erano, nonostante eletti, e questa sarebbe una bella altra storia di cui non si parla) sarebbe cascato ben prima di quei due anni scarsi di legislatura che è durato, e che poi è stato stroncato dalla vicenda Mattarella, dopo essere stato lasciato agonizzante dai due transfughi di Rifondazione Turigliatto e Rossi. "Saremo gli ultimi giapponesi di Prodi" diceva Pannella in quei tempi, questo anche per rispondere a qualcun altro che insinua che i Radicali sostengano Berlusconi fin dal 1994, ma anche perché chiaramente continua a sfuggire a tutti (colpa di ciò che peraltro indica anche lo stesso Zambardino quando parla di come la scuola manchi di insegnarci la Costituzione, le basi istituzionali di questo paese e della democrazia, ma anche - questa sì - dei Radicali che presumono troppo spesso per acquisita presso il pubblico questa conoscenza) come una costante nel comportamento dei Radicali sia il rispetto per le istituzioni democratiche, che è cosa ben diversa dal sostenere chi ne incarna al momento le cariche, motivo per cui hanno votato comunque - ci mancherebbe - CONTRO LA FIDUCIA, e che è fatta anche di durata costituzionale della legislatura e del mandato governativo, che ogni governo, anche il peggiore benché eletto purtroppo dagli italiani, ha il DIRITTO di tenere finché non arriva a scadenza, se ritiene anche in barba a ogni motivazione di opportunità politica (e se la vedrà dopo con gli elettori) finché i regolamenti glielo permettono. Motivo per cui, ti ripeto, la mancanza o meno del numero legale, specialmente in presenza di un esecutivo e di un parlamento come quelli attuali, lungi dal significare una sfiducia al governo, è ININFLUENTE ai fini del rovesciamento del governo che l’opposizione giustamente si propone. Se hai i voti per sfiduciare sfiduci, se no - numero legale alla prima chiama o meno - rimane il governo che c’è.
Detto questo, però, terrei anche a precisare un’altra cosa. Qui non si tratta di capire chi è stato buono e chi cattivo o di fare il processo indiziario alle intenzioni politiche dei Radicali. Hai iniziato i tuoi interventi definendoli doppiamente colpevoli senza possibilità di appello, hai poi detto che non presentarsi al Colle per Berlusconi in caso di mancanza del numero legale sarebbe stata una "spallata ai principi democratici", tu l’hai detto e poi modulato se non smentito subito dopo, continui a dire che i Radicali ti puzzano di marcio, e va bene - de gustibus... - solo che capirai che in questo "mondo" digitale fatto di parole le parole hanno un peso e che sarebbe bene saper ben separare opinioni e desideri personali dalla realtà delle cose... Qui si parla, appunto, di pogrom digitale, di linciaggio mediatico e di FALSIFICAZIONE DELLA VERITA’, degli effetti che questo provoca e del fatto che praticamente, ne sono certo, almeno i 3/4 della popolazione italiana sono tuttora convinti che i Radicali abbiano sostenuto nell’ultima votazione di fiducia il governo Berlusconi. Ecco di che si parla, e, mentre purtroppo mi pare che di una cultura di non rispetto delle istituzioni, il cui humus è assiduamente coltivato con demagogia condita di italica ignoranza anche da forze politiche (il tentativo appunto di far mancare il numero legale può essere ascritto a ciò) se ne siano visti all’estremo ignobili esempi ieri pomeriggio in piazza San Giovanni a Roma, la negazione della verità va ben oltre la mancanza di democrazia, rendendoci tutti vittime perché vittima ne è la stessa sostanza della natura umana, in quanto senza verità non è materialmente possibile alcuna ipotesi di convivenza sociale e di civiltà. 


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