• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile


Commento di

su Parolisi, Melania, Rea e Google... una storia, come altre, di numeri


Vedi tutti i commenti di questo articolo

25 luglio 2011 18:12

Il difetto più grande che ha dimostrato Parolisi, a prescindere dall’ aberrazione del delitto di cui è accusato anche se su base fortemente indiziaria, è la sua "presunzione". Presunzione di saper e poter manipolare la realtà, i fatti, sfidando con arroganza sia il mondo parentale che lo circonda che l’intera opinione pubblica. SI ritiene il più furbo, un uomo capace di far tornare indietro nel tempo i messaggi mandati cancellandoli o il suo triste passato che lo accusa. Questo è il vero sentimento negativo che ha provocato nell’ opinione pubblica, lui il furbo tutti gli altri stupidi. Il vero stupido è lui che si sta comportando nella vita come un bambino bugiardo che pensa di scapparsela dalle sue responsabilità inventando ai propri genitori una bugia dopo aver commesso una marachella. In questo dimostra quanto sia immaturo come persona e come uomo nei confronti delle sue responsabilità. Chi di noi dimentica di aver commesso da bambini una marachella, di aver negato ed inventato una scusa ai nostri genitori ? Fortunati quei figli che hanno dovuto incrociare lo sguardo duro del proprio padre e della propria madre, difronte al quale hanno capito che quando si sbaglia si può fare solo una cosa : dire la verità e riguadagnare il sorriso dei propri genitori avendo imparato a non sbagliare più. Così si diventa grandi. Parolisi questa lezione non l’ha forse mai avuta o non l’ha imparata, la sua presunzione, forte di un suo illusorio potere acquisito con la divisa o con il suo ruolo, sfida il mondo pensando di convincerlo ad una verità assurda smentita dai fatti. E come un genitore si dovrebbe comportare lo "stato" e la giustizia nei suoi confronti. Dovrebbe duramente disinnescare la sua presunzione ed arroganza sfidandolo sulla povertà e stupidità del suo comportamento immaturo. Quasi sbeffeggiandolo per la sua idiota presunzione oramai scoperta e resasi ridicola. Bando alle procedure, fatto salvo il diritto di difesa, lui deve rispondere del suo comportamento, deve dire perchè ha cancellato i messaggi, perchè ha inquinato le prove, Deve dimostrare difronte ad innumerevoli testimoni la sua presenza nel posto in cui dice di essere andato con la moglie quel maledetto pomeriggio. Nessuno gli permetta più gli spazi colloquiali consentitigli dalle prime indagini. Nessuno gli consenta di fare lui l’indagatore scrivendo su di un blocchetto i nomi di possibili colpevoli da lui inventati. Deve trovarsi improvvisamente nudo davanti ai fatti, alle proprie responsabilità alla durezza della legge. Così crollerebbe immediatamente come crolla un bambino difronte allo sguardo duro del genitore che non gli consente alibi o sconti per un male commesso. Purtroppo in questo caso molto probabilmente non avrebbe più nulla da imparare, non è più un bambino e la confessione dell’ ’atto atroce di cui è accusato non strapperebbe più un sorriso di perdono ai suoi genitori, ma sicuramente insegnerebbe a chi è debole come lui di non potersi permettere la presunzione di sentirsi "impunito" grazie alla sua furbizia. Questo è il minimo che si deve alla memoria di Melania e alla giustizia di questo mondo.


Vedi la discussione






Palmares