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Commento di illupodeicieli

su "I segreti della casta di Montecitorio" ecco il perché del "successo"


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illupodeicieli 18 luglio 2011 16:28

Che possa essere una cosa creata ad arte è possibile. Che gli italiani, tanti e forse la maggior parte dei 160 mila visitatori di quel social network, abbiano la memoria corta e usino i libri per decoro, è quasi certo. Infatti anche nell’altro articolo ho rimarcato come già Blondet , Rodolfo Roselli, e altri (me compreso), hanno pubblicato on line da almeno il 2004 fatti e misfatti legati al mondo della politica italiana, locale e nazionale. Poi sono arrivati i libri di alcuni giornalisti che , per quanto mi è dato sapere, non so se abbiano citato Blondet o Roselli o altri: voglio dire che non mi pare abbiano detto che anche altri prima di loro su internet avevano affrontato l’argomento. Così come Giordano ha scritto un libro sulle pensioni d’oro , quelle da 90 mila euro al mese ma ci ricorda che ci sono anche quelle di chi è stato per un solo giorno parlamentare. Perchè rimarco queste cose? Perchè,come dice Marco Barone, abbiamo la memoria corta e forse, aggiungerei, anche meno voglia di andare a prendere caldo per partecipare a una manfestazione di piazza ,oggi in luglio,e prendere a calci chi ogni giorno non fa il bene della nazione. Su internet si è parlato, per esempio, di come la manovra non vada bene, su come non crei sviluppo e ancor meno occupazione: si sono portati dati, si sono anche fatte proposte alternative, diverse. Ma che uno, dico un giornalista, abbia parlato della manovra in termini non da leccapiedi? La mia preoccupazione è che non si è riusciti attraverso il web ad andare oltre la raccolta di firme e i V day: cioè oltre a presentare le nostre leggitime richieste non si è andati. Ora mi pare che le cose siano nello stesso modo: un po’ di rabbia, sorpresa, qualche risatina pensando a come sono figli di cane, ma le cose sono sempre andate così. Almeno questi sono i commenti ce si possono sentire nelle strade. Nessuno che dica andiamo in piazza e chiediamo conto. Per questo, ci insegnano anche a scuola, ci sono i canali ufficiali e i protocolli da seguire e non si può andare in piazza a lanciare sassi contro le finestre del potere: del resto se lo si dovesse fare per mandare via Silvio e mettere su un governo tecnico, questo non farebbe che confermare i tagli e non cancellerebbe le provincie nè diminuirebbe il numero dei parlamentari nè taglierebbe i loro stipendi o quelli dei funzionari da 300 mila euro l’anno. Ma c’è di più ed è ciò che non viene detto da quasi nessuno: per cambiare alcune di queste cose che fanno salire il sangue alla testa, non basta dirlo ma per farlo occorre seguire il famoso iter parlamentare e sappiamo cosa vuol dire. Ci vogliono mesi o forse anni: poi occorre che vengano applicate le eventuali leggi o che,come quella sul fnanziamento pubblico dei partiti venga aggirata.  


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