Certamente io ho la pancia piena ma al contrario di molti
nonostante l’età ho sempre "il cuore in subbuglio" e anziché credere,
supinamente, penso, apro gli occhi, e denuncio le tragedie che altri non
vogliono vedere.
Ripeto io non ho nulla da dire con chi fa volontariato serio, lo faccio
anch’io, da anni, quindi non ho proprio nulla da dire.
Io ha da dire e denunciare ciò che viene tenuto nascosto da benpensanti che
credono alle balle dei media perchè è più comodo, in questo modo non mettono in
crisi vite costruite sull’annullamento. Io ho da dire qualcosa a coloro che
sono in malafede.
Poi avrei qualcosa da dire anche con chi si dichiara in buonafede: la buonafede
può diventare complicità; la buonafede è credenza non un pensiero; la buonafede
era di quelli che "non videro" la shoha; la buona fede fa
un’identità paralizzante chiusa in un’armatura di ferro, impermeabile al
sentire umano; la buona fede è un cilicio che mordendo la mente calma ogni
dolore e angoscia dovuti all’annullamento di ciò che è.
Gian Carlo Zanon