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Commento di Alessandro Santucci

su Militari italiani in Kosovo: ridimensionamento sensato o frasi ad effetto?


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Alessandro Santucci 15 dicembre 2009 23:23

Concordo che soprattutto in tempi di crisi si debbano ridurre gli sprechi, ma affidare la gestione di Camp Sparta, la base a difesa di uno dei più importanti monasteri ortodossi della zona (Decabi), all’ autorità kosovara mi sembra prematuro e molto rischioso.
L’odio interetnico cova sotto la cenere e la situazione è ben lontana da quella normalizzazione che tutti si auspicherebbero. Coloro che hanno perseguitato la minoranza serba in questi anni si troverebbero nel ruolo di loro difensori, cosa veramente ardua da credere. La presenza militare italiana ha svolto in questi anni un’opera molto lodevole nella zona kosovara e il deterrente esercitato da questa forza armata è stato proporzionale alle truppe impiegate.
Il loro ritiro, forse dettato da ragioni politiche, mette a rischio dei luoghi importantissimi della cristianità e mette a rischio la vita di tante persone, monaci e non, che vivono tuttora in quei luoghi.
Vivo con molta preoccupazione questo ritiro. Si parla di lasciare contingenti irrisori a difesa dei siti minacciati. Questo vorrebbe dire vanificare quanto di buono fatto sin qui dai nostri militari e dare facile spazio all’odio ed alla violenza di quella parte di albanesi estremisti che vivono in Kosovo.
Alessandro S.


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