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Commento di

su Come si costruisce una guerra di mafia (seconda puntata)


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21 ottobre 2009 20:36

Innanzitutto si deve precisare che Salvatore Greco "cicchiteddu" , pur rispettato e tenuto in grande considerazione da Bontate e Badalamenti, non aveva più alcun potere a Palermo negli anni 70 ed il suo sostituto al vertice del mandamento di Ciaculli, il cugino Michele Greco, non aveva assolutamente il carattere per affrontare e gestire una situazione come quella che si era venuta a creare a causa dei fortissimi contrasti tra Bontate e Riina. Contrasti generati da eventi come il sequestro Cassina e da vari omicidi: Damiano Caruso, Angelo Graziano e Filippo Giacalone, per citarne solo alcuni. Ma l’evento che ha portato all’insanabile spaccatura tra le due fazioni è stato, senza dubbio, l’omicidio del Colonnello dei Carabinieri Giuseppe Russo, avvenuto il 20 agosto del 77. Tra le conseguenze di questo delitto, anche se non dirette, vi furono gli omicidi di Ciccino Madonia, Giuseppe Di Cristina, Pippo Calderone e l’espulsione di Badalamenti dalla Commissione. Nel 79 e nell’80 vi furono altri motivi di attrito che sarebbe troppo lungo ricordare e che portarono Stefano Bontate, ormai esasperato, a decidere di far uccidere Riina. Ma i traditori all’interno della famiglia di Santa Maria del Gesù riferivano al Corleonese le iniziative di Bontate e così Riina, oltre a salvare la pelle, potè, con il loro aiuto, organizzare l’agguato del 23 aprile 1981 in cui il "principe di Villagrazia" venne massacrato. L’11 maggio dello stesso anno, sempre grazie ai traditori, fu ucciso il più importante alleato di Bontate, Salvatore Inzerillo, boss di prima grandezza, e dal quel momento ebbe inizio la cosiddetta "mattanza": centinaia di mafiosi furono uccisi per ordine di Riina che divenne il DITTATORE di Cosa Nostra.


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