Caro Michele,
al tuo ultimo post, sintetico e chiaro, vorrei aggiungere solo che l’elemento pessimo è proprio l’imbarbarimento culturale generale. I commenti postati sono la foto più chiara e nitida. A prescindere dai gusti personali, le critiche e le modalità per esprimere un’opinione in termini civili e corretti.
Non faccio giornalismo professionale, come è stato ricordato in diversi commenti. Se per giornalismo (putroppo..) s’intende la cassa di risomamza a mezzo di di comunicati (che prolificano su gran parte dei media nazionali e locali) utili ad alimentare pubblicità ingannevole che debba condizionare e conformare il nostro stile di vita, son felice di non farne parte. Pur sostenendo (con il "costo" di rimetterci la faccia...) che quello non è giornalismo.. Probabilmente non lo sarà nemmeno il mio e non ne rivendico presunzioni. Va da se che le mie corrispondenze, opportunamente vagliate dalle redazioni editoriali cui collaboro, non elencano pareri personali ne tanto meno contengono espressioni lesive e/o offensive nei confronti degli artisti e dei loro spettacoli, da me recensiti. Sicuramente questo clima e soprattutto questo linguaggio giova molto più agli autori ed ai produttori di questi fenomeni, o all’indotto di cui parlava una sostenitrice.
Per quanto riguarda la Musica, fortunatamente ci penserà il Mercato, ma non solo quello, a soddisfare i palati di tutti. Anche e soprattutto (in questa particolare fase italiana) quelli meno abituati al dialogo (putroppo in maggioranza) e che probabilmente, i termini Muisca o Cultura, suonano ancora sconosciuti.