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65° anniversario delle Fosse Ardeatine: per non dimenticare

Cerimonia al Mausoleo sull’Ardeatina oggi a Roma per commemorare il 65° anniversario dell’Eccidio delle Fosse Ardeatine, il massacro avvenuto a Roma nel 1944 in cui persero la vita 365 civili e militari italiani che il Presidente Napolitano ha definito «365 voci soffocate dalla barbarie umana».

Alla cerimonia erano presenti alcuni tra i maggiori rappresentanti della politica italiana, tra gli altri, il presidente della Camera Gianfranco Fini, il ministro della Difesa Ignazio La Russa, il sindaco di Roma Gianni Alemanno, il presidente della Provincia Nicola Zingaretti e il vicepresidente della Regione Lazio Esterino Montino nonchè il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni, il presidente dell’Ucei Renzo Gattegna, il presidente della Comunità ebraica romana Riccardo Pacifici e l’ambasciatore tedesco in Italia Michael Steiner.

Già ieri, come ogni anno, si è svolto il Percorso della Memoria, un corteo formato da alunni delle scuole e cittadini che si snoda per le vie dei quartieri di Garbatella e Tormarancia, per arrivare alle Fosse Ardeatine.

«Il valore della Memoria è imparare quello che ci dicono le generazioni che ci hanno preceduto, imparare quello che ci ha insegnato la storia e stare attenti a non ripetere gli errori del passato» ha detto il Presidente Napolitano dopo aver deposto una corona d’alloro sulle fosse ardeatine e aver ricordato come si debba guardare agli errori del passato per evitare che in futuro vi si incorra nuovamente. La parola chiave della giornata è stata proprio questa: Memoria storica.


«Alla base della pacificazione c’è un principio di tolleranza e un comune rifiuto di qualsiasi forma di totalitarismo, di dittatura e di intolleranza. Con queste basi credo sia possibile lavorare insieme per costruire un Italia migliore da destra e da sinistra» ha detto il sindaco Alemanno, affermando la necessità di non dimentacare "i totalitarismi del Nazismo, Fascismo e Comunismo perchè non tornino e per costruire una coscienza democratica solida". Egli sostiene che si deve fare in modo che gli odi ideologici che hanno insanguinato Roma negli anni Settanta vengano meno lasciando il posto alla Democrazia e alla tolleranza tra le persone.

«Non si deve mai dimenticare di prestare constantemente attenzione nell’individuare e contrastare ideologie aberranti che non rispettano la vita umana», ha dichiarato l’ambasciatore tedesco in Italia, Michael Steiner, che ha esternato il desiderio e l’impegno per un futuro comune di pace.





Commenti all'articolo

  • Di Il Patriota (---.---.---.58) 24 marzo 2009 16:33

    L’eccidio delle Fosse Ardeatine e’ scritto indelibilmente nella storia nazionale ed internationale col sangue di 365 patrioti che hanno immolato ed versato i loro sangui martiri

    Una cosa e’ certissima che qualche che e’ prepotente e buffone che si dedica alla politica per il personale e lucrativo forse vorrebe chiamare questi martiri e patrioti erano comunisti come diede la Costitutione Italiana era stesurata dai comunisti italiani, dimenticando che i comunisti ed altri sacrificavano per la liberazione della Patria dai nazisti e da fascisti, mentre questo codardo e vigliaco ora vuole introdurre le idiologie politiche che, benche’ abbia fatto di strage umana, questi maritiri e patrioti versavano i loro sangui per la LIBERATIONE della PATRIA preferendo di morire.

    Ugo Giovanni Felici

  • Di Frattaglia (---.---.---.127) 24 marzo 2009 18:25

    Ah sti politici di professione... me li ricordo ancora i fascisti che andavano con le camionette a festeggiare il sindaco alemanno dopo la sua vittoria.

    Anche vedere il pupillo di Almirante (la cui più grande capacità era quello di fucilare ragazzi) a braccetto con gli ebrei mi rincuora molto.

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