• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

albodoro

albodoro

 
Che se ne vadano via tutti
 
Gli "arrivisti" e le "arriviste" del marketing,
 
che ignorano trionfi e valori
 
Che se ne vadano gli indegni,
 
i mentitori, i mafiosi, gli assassini
 
Che se ne vadano i carcerieri dell'allegria. Che se ne vadano via le
maschere
 
Maschere senza sole, schiavi che schiavizzano
 
Corpi senz'anima
 
Che se ne vadano via tutti quelli che cancellano il riso
 
Che se ne vadano via tutti i media della "stampa" che non sono stampa senza
il potere delle multinazionali,
 
Che se ne vadano via tutti quelli che non ascoltano il clamore dei cuori,
 
né la lingua universale della libertà
 
 
 
Che se ne vadano via tutti gli pseudo giornalisti, pedagoghi del Regime che
ci uccide.
 
Che se ne vadano via tutti i "politici" svuotati di utopia.
 
Che se ne vadano via tutti quelli che ci hanno domandato, con le parole del
poeta Enrique Bossero, " dove sta la porta dei sogni belli, se non posso
entrare quando voglio ? "
 
Che se ne vadano via quelli che hanno murato il cielo. Quelli che odiano ciò
che lo illumina.
 
Quelli che scommettono sul declinare delle nostre forze e che ci stancano
con questa noia.
 
Che se ne vadano via e a quelli che sono innocenti, non accada, come scrisse
Ezra Pound, di chiedersi "chi sono, perché perdo il mio centro lottando col
mondo ?".
 
Che se ne vadano via tutti
 
Tutti quelli che negano la Cultura
 
E la sua più grande rivoluzione
 
La più grande e comprensiva rivoluzione
 
Cultura è libertà, dignità, lucidità, allegria
 
 
 
Che se ne vadano via tutti quelli che negano il valore sociale della
felicità
 
Quelli che detestano l'esistenza come possibilità creativa
 
Quelli che impongono ordini ai loro figli
 
Quelli che sottopongono i figli ai loro ordini
 
 
 
Che se ne vadano via tutti quelli che decretano
Che distruggono il canto, che uccidono la musica
Chè la poesia è lirismo, quelli che arrestano chi dipinge
E che sono profani del miracolo e del mistero.
 
 
 
Che se ne vadano via tutti quelli che trattano con il FMI
 
E devastano i diritti umani, nella corruzione e nell'impunità
 
Che se ne vadano via quelli che offrono il circo senza il pane
 
A coloro che necessitano più di pane che di circo,
 
assolutamente, che se ne vadano via quelli che vedono morire l'umanità.
 
Come iene, ridono
 

Statistiche

  • Primo articolo mercoledì 09 Settembre 2009
  • Moderatore da venerdì 12 Dicembre 2009
Articoli Da Articoli pubblicati Commenti pubblicati Commenti ricevuti
La registrazione 18 37 81
1 mese 0 0 0
5 giorni 0 0 0
Moderazione Da Articoli moderati Positivamente Negativamente
La registrazione 9 8 1
1 mese 0 0 0
5 giorni 0 0 0












Ultimi commenti

  • Di albodoro (---.---.---.248) 20 maggio 2011 19:18
    albodoro

    Profughi nella struttura geriatrica del neo consigliere Maurizio Genito, altri a Cesine. Il neo sindaco Claudio Ricci dichiara di non saperne nulla.La Magistratura chiarisca anche questa assurda vicenda !

    Circa settanta cittadini extracomunitari sono stati affidati a due residenze assistenziali nel centro San Giorgio del Sannio e nella frazione Cesine.

    Qui in foto uno dei due articoli, pubblicati da Il Mattino ed. di Benevento del 20.05.2011, relativi alla vicenda. 

    Interessante è rilevare che una delle strutture ospitanti, evidenziata nell’articolo, è gestita da Maurizio Genito, neo consigliere di minoranza, dopo la corsa come sindaco con la lista Libera Mente...

    Trattasi per la precisione del Centro Medico Padre Pio s.r.l. di Via S.Francesco,40. 

    In paese si dice che i profughi presso il succitato centro siano in 67 e che per ognuno venga percepita un’indennita di 45 euro al giorno...ovvero oltre 3000 euro al giorno...notizie di grande rilevanza pubblica ed importanti per poter fare un’altrettanto interessante analisi dei risultati elettorali... 

    Ciò che tuttavia lascia più basiti sono le dichiarazioni del neo sindaco Claudio Ricci (lista Insieme) che farfuglia alla cittadinanza un’inverosimile giustificazione ai limiti del grottesco e della presa in giro collettiva:

    il neo sindaco Ricci lui di tutto questo non sapeva niente (sic!).

    Domanda : Neppure il sindaco uscente Giorgio Nardone sapeva ?

    E come mai ne era al corrente il neo consigliere Maurizio GENITO, imprenditore nel settore sanitario ed edile, tant’è che la maggioranza dei profughi sono ospitati proprio presso la struttura geriatrica di cui è titolare ? 

    La cittadinanza chiede risposte credibili ed inequivoche e sottopone anche questa assurda vicenda al vaglio della Magistratura.


  • Di albodoro (---.---.---.192) 13 maggio 2011 09:25
    albodoro

    Pubblichiamo il comunicato con il quale il Procuratore aggiunto della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, Federico Cafiero de Raho, ha illustrato le ragioni degli arresti del sindaco di Montesarchio, Antonio Izzo, di un suo assessore e di altre 17 persone in gran parte affiliate ai clan Pagnozzi e Iadanza-Panella. (Leggi a tal proposito anche la relazione della DIA sul Sannio.)

    Tutti gli arrestati sono accusati di gravi reati e precisamente di “partecipazione ad un’associazione di tipo mafioso, ‘usura, l’estorsione ed alcuni reati elettorali.”

    Il documento che vi segnaliamo è estremamente importante perchè per la prima volta vengono descritti i metodi dei mafiosi nelle “città tranquille” dove godendo di coperture, compiacenze e complicità, non hanno bisogno di usare violenza per esercitare l’attività malavitosa.

    Scrive Cafiero de Raho a proposito delle indagini a Montesarchio:  “Lo spaccato criminale che emerge soprattutto dall’incrocio dei dati forniti dalle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia con le intercettazioni telefoniche, è quello di una criminalità organizzata che, a differenza di quella casertana e di quella napoletana, non sembra più avere la necessità – per manifestare la propria affermazione sul territorio – della commissione di delitti di sangue.

    Gli esponenti di rilievo dei gruppi criminali sembrano ormai infiltrati nel tessuto socio – economico ed amministrativo, a volte con il paravento di attività formalmente lecite, col fine (poi in realtà concretamente realizzato, come dimostrano gli elementi raccolti nel procedimento) di acquistare, in modo diretto o indiretto la gestione o comunque il controllo di attività economiche, di concessioni, di autorizzazioni, appalti e servizi pubblici, di esercitare in maniera diffusa la pratica dell’usura.

    Il tutto, evidentemente, avvalendosi dell’armamentario tipico che caratterizza le associazioni criminali campane ossia utilizzando la forza di intimidazione promanante dal vincolo associativo e facendo quindi leva su di una condizione di assoggettamento ed omertà, diffusa nella comunità degli amministratori pubblici, degli imprenditori, degli operatori del settore finanziario e dei privati che vivono e agiscono in tale contesto territoriale .

    Appare evidente, secondo gli atti, che la criminalità organizzata locale, oramai, anche nella pratica delle estorsioni, non sembra più dover ricorrere all’atto di violenza o alla minaccia esplicita, ma che – piuttosto – per intimidire la propria vittima, per usare le parole dello stesso Vincenzo lADANZA, alle proprie vittime si presenta con la cravatta.

    Molto istruttiva è anche la parte in cui Cafiero de Raho descrive il comportamento degli affiliati al clan e dei politici in cerca di voti:

    “Dalle attività tecniche di intercettazione, dalle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia nonché dalle altre attività d’ indagine nei confronti di lZZO Antonio, PARADISI Silvio e degli altri soggetti ad essi vicini emergono i seguenti dati di fatto:

    che la spinta a partecipare alla competizione politica non è la volontà di farsi disinteressati interpreti dell’interesse pubblico, bensì di occupare posti di potere che possono rivelarsi utili per la promozione dei propri interessi particolari e nell’ottica anche di un ritorno economico;

    che tale fine giustifica il mercimonio economico del voto e l’investimento a tale fine di ingenti capitali personali il cui impiego non può essere considerato che come un investimento;

    che tale fine giustifica altresì lo scendere a patti con soggetti in grado di assicurare un “consenso” elettorale con l’utilizzo dei metodi previsti dagli atti. 416 bis co. 3 e 416 ter c.p.;

    che la contropartita per l’appoggio mafioso in caso di vittoria è stata predefinita rispetto alle elezioni, e che il patto politico-mafioso, individuato nei suoi molteplici contorni grazie alle intercettazioni telefoniche (il controllo di varie attività economiche, quali la gestione di due piazze e di tre subappalti e precisamente quello relativo al verde pubblico e gestione pulizie immobili comunali, alla gestione dei parcheggi a pagamento ed alla raccolta dei rifiuti solidi urbani), viene successivamente puntualmente rispettato, in totale disprezzo delle norme dell’evidenza pubblica ed in materia di appalti e senza alcun imbarazzo da parte degli amministratori collusi.

    che i soggetti favoriti (così come invero anche alcuni rappresentanti delle istituzioni di polizia presenti sul territorio) non si sono fatti scrupolo nel piegarsi a mettere in atto pubblici comportamenti quali la partecipazione nelle loro vesti istituzionali a manifestazioni quali l’inaugurazione di piazze date in gestione ad esponenti della famiglia criminale nella consapevole assenza di concessioni e/o autorizzazioni di alcun genere, dotate talvolta anche di strutture di servizio integralmente abusive.”

  • Di albodoro (---.---.---.192) 12 maggio 2011 17:59
    albodoro

    "Domenica e lunedì si sceglie se farsi vincere dalla paura o dare una sterzata decisa.

    Ci si fa prendere dalla paura se si crede alle ritorsioni, alla minaccia di controllare il voto, quando invece non c’è nulla di vero. Nella cabina elettorale c’è, per fortuna, solo l’elettore. Si viene assaliti dalla paura quando si dimentica che i medici sono pagati per assisterci quando ne abbiamo bisogno, non per farsi campagna elettorale e se qualche medico ci vende la sua professionalità in cambio del voto forse è meglio starne alla larga.

    Se la maggioranza dei sangiorgesi si farà prendere dalla paura, saremo ancora il paesello con le strade rotte, le fognature fuori uso, con gli amministratori che spalleggiano i finti imprenditori schiavisti, con una vita culturale morta e decine di migliaia di euro spesi per la notte bianca, delle licenze edilizie facili per gli amici ma non per i comuni cittadini, dei bambini che non sanno dove giocare, dei giovani che continueranno a scappare via, delle imprese amiche che incasseranno soldi dei cittadini, dell’amianto in pieno centro perché non ci sono soldi per rimuoverlo, dei servizi inesistenti per chi lavora e per chi ha anziani a carico, dell’ICI salatissima su terreni che non saranno mai edificabili. Insomma, un paese da regime sudamericano, ma ahimè senza mare, né spiagge, né palme..."

  • Di albodoro (---.---.---.192) 12 maggio 2011 17:03
    albodoro

    S.O.S. alla Magistratura e alle forze dell’ordine. 

    Da voci circolanti in paese si apprende che a San Giorgio del Sannio sarebbero state rilasciate recentemente ed in periodo elettorale residenze in questo Comune a più di trecento Casertani e/o Casalesi...Qualcuno ha bisogno di voti e non si limita evidentemente solo all’esercizio di pressioni criminali ed intimidazioni...
    Chiediamo indagini mirate e tempestive, grazie ! 
  • Di albodoro (---.---.---.192) 12 maggio 2011 10:02
    albodoro

    Occorre vigilanza democratica e fiducia nella magistratura.

    A Montesarchio (BN) i carabinieri, sotto la guida della Direzione distrettuale antimafia di Napoli, nel corso della notte hanno arrestato il sindaco, Antonio Izzo, e l’assessore ai Lavori Pubblici e Protezione Civile, Silvio Paradisi.
    L’accusa, molto grave, è di associazione camorristica e reati elettorali.



Pubblicità



Pubblicità



Palmares

Pubblicità