Cimitile ai bagni con l’auto blu, il commento dell’associazione Altrabenevento Contro il Malaffare
La giustificazione di Cimitile da Il Sannio Quotidiano del 17 agosto 2012
“Ho perso il treno e sono andato al mare con l’auto blu”
di Teresa Ferragamo
Cimitile ammette: ho perso il treno e sono andato al mare con l’auto blu. A distanza di 48 ore dall’articolo de Il Sannio Quotidiano che dava la notizia del viaggio privato con auto pubblica e autista, il presidente della Provincia esce allo scoperto e prova a spiegare, a circostanziare, a incastrare numeri, date e orari nel tentativo di derubricare il fatto. Ma sulla buccia di banana c’è scivolato: a Tortora, in Calabria, dove ha una casetta di proprietà che utilizza per le vacanze in famiglia, giovedì otto agosto c’è andato con l’Audi A6 di servizio e con l’autista dipendente dell’ente. Un utilizzo di mezzo pubblico per uso privato che diventa un caso che scotta perché nel fatto si ravviserebbero gli estremi di un reato. E Cimitile ieri ha cercato di ridimensionare l’episodio. Prima premettendo che “l’uso privato di strutture e strumenti della Provincia, ed in particolare delle auto, è estranea allo stile, alla cultura, all’etica ed alla pratica quotidiana dell’attuale amministrazione”, poi avvertendo che “l’uso della macchina presidenziale è stato sempre e strettamente dovuto all’espletamento di servizi e funzioni istituzionali e alle emergenze dalle stesse direttamente determinate”.
Ma sono le circostanze di quel giorno che fanno la differenza. Perché l’8 agosto, il presidente Cimitile prima si è fatto accompagnare a Napoli, in Regione, per partecipare a un vertice con l’assessore regionale Sommese sul riordino delle province, poi sempre in auto blu è tornato a Benevento dove ha incontrato i vertici del Pd, e infine, a fine giornata, sempre con l’A6 e con l’autista al seguito ha virato verso la Calabria, destinazione Tortora.
Un viaggio che Cimitile giustifica così: ho perso il treno e mi sono infilato in auto blu. “Il Presidente – racconta il lungo comunicato diramato nel pomeriggio di ieri – ha lasciato la Rocca dei Rettori alle ore 18.45 ed avendo preso atto lungo la strada di aver perso l’ultimo treno utile (partenza da Napoli alle ore 19.11), non avendo altre soluzioni praticabili (n.b. il presidente non guida) preso atto dell’emergenza determinata dalle sue attività istituzionali, ha ritenuto che fosse giusto e legittimo richiedere di raggiungere la propria famiglia servendosi dell’auto di servizio; inutile dire che vista l’ora e l’intensa giornata di lavoro, non stava certamente correndo per andare a mare”. Quindi, il presidente della Provincia di Benevento usa l’auto blu per andare al mare perché ha perso il treno.
Ma Cimitile fa anche notare come tante siano state le volte in cui è dovuto rientrare dalle vacanze per impegni istituzionali, come se non fosse normale per un rappresentante delle istituzioni.
“Vale la pena di precisare che prima di tale episodio e nel breve volgere di pochi giorni, il Presidente era rientrato già due volte dalle vacanze per emergenze e attività istituzionali (come ad esempio in occasione dell’incontro avuto con il sindaco Paragone e l’assessore Vetrella il 3 agosto) naturalmente sempre via treno a/r, a proprie spese e senza richiedere rimborsi. Ciò, peraltro che si verifica da anni. L’anno scorso – fanno notare dalla presidenza – è rientrato a Benevento perfino il 14 di agosto (addirittura? Sic!) ”.
Una giornata convulsa e Cimitile scivolò sulla buccia di banana
L’auto blu di Cimitile, di fatto, treno o non treno, giovedì otto agosto sfrecciava, verso tarda sera, sulla Salerno Reggio Calabria per accompagnare il presidente al mare, a Tortora. Si chiudeva così una giornata convulsa, tra vertici, riunioni e incontri interlocutori. Un otto agosto che la presidenza della Provincia ieri ha raccontato così: “al fine di poter partecipare alla riunione indetta dall’assessore regionale Sommese sull’abolizione ed il riordino delle Province, il Presidente Cimitile è rientrato “dalle vacanze” via treno nella serata del 7 agosto (poiché, è sua abitudine, pur trattandosi di rientri di emergenza per assolvere a compiti istituzionali, effettuare tali rientri via treno e a spese proprie e senza mai richiedere rimborsi o spese di missione, non esistevano treni che gli consentissero di partire nella mattinata dell’8 agosto arrivando in tempo utile per la riunione); a tale riunione si è recato con l’auto di servizio (che ha coperto il percorso Benevento- Napoli)”. E fin qui, siamo alla cronaca di una giornata ordinaria. Anche perché l’Audi A6 ogni giorno segna la rotta Benevento- Pomigliano d’Arco- Benevento- Pomigliano d’Arco, visto che Cimitile risiede ancora oggi nel centro in provincia di Napoli. L’unica deviazione di quella giornata particolare, che si consuma tra impegni istituzionali e politici, arriva alla fine, quando il presidente deve ritornare a Tortora per raggiungere la famiglia per le vacanze. E’ lì che sotto i piedi gli capita la buccia di banana: che vuoi che sia un viaggetto privato in una confortevole auto blu con tanto di autista e a portata di mano?Del resto, quel giorno, sottolineano sempre dalla presidenza, “il Presidente ha dovuto affrontare, in riunioni tenutesi alla Rocca dei Rettori, il problema della crisi Pd-Api-Bello” culminato con il decreto di revoca delle deleghe all’assessore”; e poi ha dovuto affrontare anche “il problema della sostituzione del compianto onorevole Abbate nel nucleo di valutazione”. E ancora l’otto agosto è sopraggiunto anche “il problema dello sblocco del progetto per l’impiego dei lavoratori dei Consorzi BN1, BN2, BN3 ( che ha comportato non solo riunioni con l’assessore Aceto ed il segretario provinciale, ma anche lunghi colloqui col liquidatore Santina Brancati e col Sindaco di Benevento; oltre a tali attività, facilmente riscontrabili, sono stati affrontati molte altre questioni urgenti e di grande rilevanza che qui non si ritiene opportuno riportare”. Insomma, tutto accadde quell’otto agosto, il giorno in cui Cimitile scivolò sulla buccia di banana.
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il commento di Altrabenevento
Il Sannio Quotidiano del 18 agosto 2012
Cimitile in auto blu, la Procura apre un fascicolo
L’istruttoria a cura della Polizia giudiziaria prima dell’assegnazione definitiva al magistrato
di Teresa Ferragamo
Il presidente della Provincia ha perso il treno e ha ‘trovato’ ad attenderlo l’auto blu. Un’Audi A6 che, giovedì otto agosto, dopo aver imboccato l’autostrada per Napoli alla volta di Pomigliano d’Arco – dove Aniello Cimitile torna ogni giorno dopo la giornata sannita alla Rocca dei Rettori – e aver accompagnato il presidente a Palazzo Santa Lucia per l’importante vertice con l’assessore regionale Sommese e poi di nuovo a Benevento per smaltire altri appuntamenti, ha verso sera – intorno alle 19 per essere fedele alla ricostruzione fatta dalla ufficio di presidenza della Provincia, guidato dalla fedelissima Irma Di Donato – tirato dritto per la Calabria, destinazione Tortora dove Cimitile ha una casa di villeggiatura e dove anche l’otto agosto si trovava la sua famiglia. Come si è giustificato il presidente? “Avevo perso il treno” e l’auto blu è diventata “l’unica soluzione praticabile”, vista l’ora. Fatto sta che il presidente della Provincia ha utilizzato comunque un mezzo pubblico per un uso privato. Incorrendo in un reato (peculato) di cui spesso i politici abituati a privilegi, scorte, autisti e auto blu, finiscono col dimenticare l’esistenza.
Ma questa volta, per Cimitile lo scivolone sulla buccia di banana potrebbe lasciare strascichi giudiziari. La Procura di Benevento ha infatti aperto un Fascicolo provvisorio (modello 44 o 45) acquisendo la notizia criminis. Sarà la Polizia giudiziaria a portare avanti l’istruttoria, anche se il fascicolo è già nelle mani del magistrato di turno, prima dell’assegnazione definitiva.
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“Cimitile restituisca i soldi alla Provincia”. Il presidente di Altrabenevento, Gabriele Corona, commenta aspramente lo scivolone del numero uno della Rocca. “La risposta dimostra l’arroganza di questi amministratori”
“La risposta di Cimitile al Sannio Quotidiano per giustificare l’uso dell’auto pubblica per andare al mare, è veramente stupefacente e dimostra che il livello di arroganza di questi amministratori è davvero senza limite”, Gabriele Corona è l’unico capace di prendere il toro per le corna. Così mentre tutto intorno regna il silenzio, il presidente di Altrabenevento non le manda a dire e indugia in una serie di sottolineature che è come infilare un oggetto acuminato in una piaga che gronda sangue.
Cimitile, fa notare Corona con dovizia di particolari, sostiene di “essere stato ‘costretto’ ad abusare dell’auto blu da Napoli a Tortora (Cosenza) per 240 chilometri, con la benzina pagata dai contribuenti, circa 150 euro (considerato il ritorno a Benevento) a cui si devono aggiungere i costi di autostrada, l’usura dell’auto e lo straordinario pagato all’autista della Provincia, perché aveva perso il treno”.
“E questa è una giustificazione?”, è la domanda retorica in cui incappa Cimitile per mano di Corona. Che incalza: “Possibile che non gli sia venuta in mente nessun’altra soluzione? Un qualunque cittadino avrebbe preso un taxi, o noleggiato un’auto con autista, oppure sarebbe rimasto a dormire in albergo per ripartire in treno il giorno dopo. Invece il presidente Cimitile non ci ha pensato su un minuto e subito ha ordinato all’autista di accompagnarlo immediatamente al mare, dove non lo attendeva alcun impegno istituzionale. E’ proprio questo il fatto più grave!”. Insomma, un cittadino qualsiasi, l’uomo della strada, quello dei 1000 euro al mese tirati fino al giorno 30, se avesse perso un treno avrebbe dovuto arrangiarsi in qualche modo, e pagare di tasca propria l’inconveniente. E invece Cimitile no, ha preferito impegnare auto e autista pagati con soldi pubblici. Ogni anno, il presidente incassa un compenso lordo di 56.809,20; 4.7734,10 ogni mese.
“Ai nostri amministratori – spiega bene Corona – risulta, in genere, “naturale” utilizzare auto pubbliche per qualunque viaggio, o i telefoni pagati dagli enti, oppure i biglietti omaggio per gli spettacoli, e pagare pranzi e cene o fare regali utilizzando il “fondo di rappresentanza”. Sanno bene che questi comportamenti configurano peculato ed altri reati penali, ma non possono farne a meno perché devono esibire la propria potenza. Devono dimostrare ai cittadini di avere anche il potere di abusare.
In fondo hanno capito che di questa dimostrazione di forza, come ad esempio quella di fare i concorsi o sistemare la carriera dei propri fedelissimi poco prima di sciogliere la Provincia, hanno bisogno i cittadini sudditi”. Ogni riferimento è puramente casuale, ma non questo: perché alla Rocca dei Rettori c’è un altro casus belli di cui si straparla dentro e fuori il palazzo, il concorso per dirigente a tempo indeterminato per il settore Affari istituzionale che è quello oggi guidato dalla potentissima Irma Di Donato.
“Per fortuna – chiosa Corona – ci sono anche quelli che si indignano per tanta arroganza, qualche giornalista attento e qualche magistrato che, appresa la “notizia criminis” sul Sannio Quotidiano e la confessione di Cimitile pubblicata dallo stesso quotidiano, aprirà un fascicolo di indagine, anche se in questi anni la Procura non è sembrata molto attenta alla gestione della Provincia”.
“Intanto il presidente della Rocca dei Rettori Cimitile, indipendentemente dagli accertamenti giudiziari e prima di uscire definitivamente dalla scena pubblica per tornare a Pomigliano ad usare solo l’auto privata – sentenzia il presidente di Altrabenevento – deve risarcire l’ente Provincia, cioè pagare di tasca propria, benzina, autostrada, straordinario all’autista e usura dell’auto”. E segue una bella chiamata alla ‘correità’: “Cimitile, visto il cattivo esempio che ha dato a tutti i cittadini, deve restituire anche i soldi spesi dalla Provincia per finanziare la “Settimana della Legalità” alla quale ha partecipato il delegato assessore Gianluca Aceto che non ha avuto ancora il coraggio di commentare il comportamento del suo presidente. E così ha fatto anche Sel, il suo partito, o Italia dei Valori che pure esprime un assessore alla Rocca dei Rettori e che altrove si batte per la corretta amministrazione della “cosa pubblica”.