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albodoro

albodoro

 
Che se ne vadano via tutti
 
Gli "arrivisti" e le "arriviste" del marketing,
 
che ignorano trionfi e valori
 
Che se ne vadano gli indegni,
 
i mentitori, i mafiosi, gli assassini
 
Che se ne vadano i carcerieri dell'allegria. Che se ne vadano via le
maschere
 
Maschere senza sole, schiavi che schiavizzano
 
Corpi senz'anima
 
Che se ne vadano via tutti quelli che cancellano il riso
 
Che se ne vadano via tutti i media della "stampa" che non sono stampa senza
il potere delle multinazionali,
 
Che se ne vadano via tutti quelli che non ascoltano il clamore dei cuori,
 
né la lingua universale della libertà
 
 
 
Che se ne vadano via tutti gli pseudo giornalisti, pedagoghi del Regime che
ci uccide.
 
Che se ne vadano via tutti i "politici" svuotati di utopia.
 
Che se ne vadano via tutti quelli che ci hanno domandato, con le parole del
poeta Enrique Bossero, " dove sta la porta dei sogni belli, se non posso
entrare quando voglio ? "
 
Che se ne vadano via quelli che hanno murato il cielo. Quelli che odiano ciò
che lo illumina.
 
Quelli che scommettono sul declinare delle nostre forze e che ci stancano
con questa noia.
 
Che se ne vadano via e a quelli che sono innocenti, non accada, come scrisse
Ezra Pound, di chiedersi "chi sono, perché perdo il mio centro lottando col
mondo ?".
 
Che se ne vadano via tutti
 
Tutti quelli che negano la Cultura
 
E la sua più grande rivoluzione
 
La più grande e comprensiva rivoluzione
 
Cultura è libertà, dignità, lucidità, allegria
 
 
 
Che se ne vadano via tutti quelli che negano il valore sociale della
felicità
 
Quelli che detestano l'esistenza come possibilità creativa
 
Quelli che impongono ordini ai loro figli
 
Quelli che sottopongono i figli ai loro ordini
 
 
 
Che se ne vadano via tutti quelli che decretano
Che distruggono il canto, che uccidono la musica
Chè la poesia è lirismo, quelli che arrestano chi dipinge
E che sono profani del miracolo e del mistero.
 
 
 
Che se ne vadano via tutti quelli che trattano con il FMI
 
E devastano i diritti umani, nella corruzione e nell'impunità
 
Che se ne vadano via quelli che offrono il circo senza il pane
 
A coloro che necessitano più di pane che di circo,
 
assolutamente, che se ne vadano via quelli che vedono morire l'umanità.
 
Come iene, ridono
 

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  • Primo articolo mercoledì 09 Settembre 2009
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Ultimi commenti

  • Di albodoro (---.---.---.182) 29 maggio 2012 22:32
    albodoro
    In una lettera aperta al sindaco di San Giorgio del Sannio il comitato Cittadini in moVimento chiede che venga rispettato l’articolo 8 della legge 267/2000 “senza se e senza ma‏”

     «Egregio Signor Sindaco Ricci, il nostro obiettivo sarà sempre quello di rimuovere tutti quegli ostacoli che impediscono, a tutt’oggi, la presa di coscienza dei diritti e dei doveri che regolano e tutelano lo svolgimento della vita sociale nella comunità.

     

    Noi, “povera gente” secondo le sue estemporanee ed arroganti dichiarazioni, ci siamo accorti che la maggioranza dei cittadini sangiorgesi ignora che c’è una legge che prevede la partecipazione attiva delle associazioni e dei cittadini e che, nel caso non venga applicata, un qualsiasi cittadino può far decadere il sindaco. In particolare l’art. 70 contempla che i cittadini possono pretendere che i sindaci decadono se non attuano l’art. 8 della legge 267/2000. L’applicazione di questa legge, ignota a tutti, consentirebbe di poter partecipare attivamente alla vita del proprio Comune, a settori strategici della vita di una comunità come scelte energetiche, tarsu, ici, rifiuti, scelte e reati ambientali, cementificazioni, “fuenti”, speculazioni… settori dove il solito gruppetto di predatori affaristi si muove nell’ombra e in maniera sotterranea, e soprattutto evitare che decisioni importanti le prendano in pochi a discapito di molti soprattutto in settori cardine della vita di una comunità.

     

    L’oscuramento delle regole democratiche è il primo passo verso la criminalizzazione delle regole amministrative verso cui ha dimostrato di essere ostico, poi viene il resto. I soliti noti e i soliti ignoti che controllano tutto e tutti. Lei certamente conoscerà l’art. 8 succitato e, sulla partecipazione popolare, si dice che i Comuni valorizzano le libere forme associative e promuovono organismi di partecipazione popolare all’amministrazione locale.

     

    I rapporti di tali forme associative sono disciplinati dallo statuto. Nel procedimento relativo all’adozione di atti che incidono su situazioni giuridiche soggettive devono essere previste forme di partecipazione degli interessati secondo le modalità stabilite dallo statuto, nell’osservanza dei principi stabiliti dalla legge 7 agosto 1990, n. 241. Nello statuto devono essere previste forme di consultazione della popolazione nonché procedure per l’ammissione di istanze, petizioni e proposte di cittadini singoli o associati, dirette a promuovere interventi per la migliore tutela di interessi collettivi e devono essere, altresì, determinate le garanzie per il loro tempestivo esame.

     

    Possono essere anche previsti referendum su richiesta di un adeguato numero di cittadini. Le consultazioni e i referendum di cui al presente articolo devono riguardare materie di esclusiva competenza locale e non possono avere luogo in coincidenza con operazioni elettorali provinciali, comunali e circoscrizionali.

     

    Lo statuto, ispirandosi ai principi di cui alla legge 8 marzo 1994, n. 203, e al decreto legislativo 25 luglio 1999, n. 286, promuove forme di partecipazione alla vita pubblica locale dei cittadini dell’Unione Europea e degli stranieri regolarmente soggiornanti. Noi pensiamo che ora bisogna pretendere che i Comuni inseriscano nei regolamenti e negli statuti gli strumenti di attuazione dell’ art. 8:

     

    - per promuovere le libere forme associative;

     

    - per promuovere alla gestione del Comune la partecipazione diretta dei cittadini;

     

    - prevedere le procedure per l’ammissione di proposte, petizioni e istanze da parte dei cittadini;

     

    - consentire i controlli e l’accesso agli atti da parte dei cittadini (sull’amianto alle ex poste avete scelto la strada illegale della secretazione di documenti decisivi per la responsabilità dell’ente);

     

    - prevedere regole per referendum consultivi, deliberativi, abrogativi;

     

    - prevedere i tempi per le petizioni e le istanze, con sanzioni in caso di inadempimento.

     

    Relativamente alla applicazione di tale art. 8 non ci sembra che il nostro è fra quei comuni dove questo articolo è applicato. Lo statuto infatti di San Giorgio del Sannio contiene tra le forme di partecipazione popolare un riferimento all’istituto del difensore civico (di nomina non popolare, ma espressione della maggioranza consiliare in carica e come tale non garantistico e non super partes) e a quello del referendum consultivo.

     

    In relazione a quest’ultimo non ci risulta che l’Ente abbia ancora adottato apposito Regolamento di attuazione e tuttavia esso appare completamente snaturato nella sua finalità dal momento che, come si legge dal successivo art.44 dello statuto, si escludono dalla potestà referendaria materie come Piano Regolatore generale e strumenti urbanistici attuativi, lo statuto comunale e regolamento del consiglio comunale, le espropriazioni per pubblica utilità e tutti quegli oggetti su cui siano già state assunte DELIBERE con conseguenti impegni finanziari .

     

    Riservandoci un’analisi compiuta dello statuto comunale (la legge 267 del 2000 stabilisce che il Comune deve dotarsi di regolamenti attuativi degli organismi di partecipazione e se un Comune oggi, nel 2010, dopo 20 anni, non ha ancora il regolamento attuativo dei referendum, è inadempiente tout court davanti alla legge e il cittadino può denunciare gli amministratori alla magistratura!) e del drastico ridimensionamento con esso perpetrato dei diritti di partecipazione voluti dal legislatore, non possiamo non sorridere con amaro sarcasmo al pleonastico e risibile fumo negli occhi gettato dall’attuale statuto nel momento in cui sancisce che il Comune intende assicurare la partecipazione di tutti i cittadini, come singoli o in forma associata, alla "organizzazione sportiva" (sic!) del proprio territorio, ed i diritti di partecipazione attiva attraverso "mostre, convegni, rassegne… e pubbliche informazioni".

     

    Pertanto la diffidiamo a prendere atto della sua inadempienza e a rendere quanto prima conforme al dettato della legge e lo statuto con relativi regolamenti attuativi e la libera esplicazione della democrazia dal basso nel nostro paese. Auspichiamo anche che ci faccia pervenire immediatamente la sua posizione a riguardo per consentirci, così, di analizzare la situazione a livello locale onde poter procedere alla mappatura della situazione della democrazia incompiuta anche a livello nazionale.

     

    Certi che collaborerà a questa nostra richiesta, restiamo in attesa di un Suo gradito riscontro e La salutiamo distintamente.»

     

    Rosanna Carpentieri

    Coordinatrice del Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia

    aderente al forum civico Cittadini in MoVimento

  • Di albodoro (---.---.---.122) 26 giugno 2011 21:58
    albodoro

    Grazie signor Paolo. Non sono state risparmiate critiche ed altre ne giungeranno al "candidato sindaco che doveva rovesciare il tavolo del malaffare sangiorgese.A quanto sento pare che si sia improvvisamente addomesticato e che sia acquiescente ai bisogni dell’amministrazione vincente", i.e. all’attuale gruppo consiliare di opposizione "Nuova San Giorgio" !

    «Trasformismo, brutta parola a cosa più brutta. Trasformarsi da sinistri a destri senza però diventare destri e non però rimanendo sinistri. Come nel cerchio dantesco dei ladri non essere più uomini e non essere ancora serpenti; ma rettili sì, e rettili mostruosi...» scriveva Giosuè Carducci nel 1883 a proposito del Governo Italiano...

    128 anni dopo, a San Giorgio del Sannio, dobbiamo purtroppo opporci a che la storia si ripeta uguale uguale...


  • Di albodoro (---.---.---.122) 18 giugno 2011 12:07
    albodoro

    Al momento l’unica novità per i lavoratori dei Consorzi è la consapevolezza dell’inganno a livello politico-sindacale perpetrato a loro danno, l’intervento della Magistratura e la recente sentenza storica del Giudice del Lavoro di Benevento, Chiariotti, che ha accolto il ricorso presentato - nonostante le pressioni in senso contrario e depistante di CGIL, CISL UIL, Provincia, Comune di Benevento e sinistra sinistrata - da tre dipendenti dei Consorzi Rifiuti assistiti dall’Avvocato Alessandra Sandrucci, contro la cassa integrazione in deroga, "non residuando dubbi circa l’illegittimità della procedura di ammissione alla CIG, in quanto mancante di un elemento fondamentale, ovvero l’individuazione degli esuberi all’esito della definizione della pianta organica”. 

    Per info e approfondimenti:www.altrabenevento.org
  • Di albodoro (---.---.---.122) 18 giugno 2011 11:51
    albodoro

    Mi complimento per l’interesse che presta alla realtà beneventana, dove vige lo stereotipo politico della "città tranquilla", assolutamente da sfatare alla luce dei fatti. Altra " isola felice " teorica è San Giorgio del Sannio.

    Sarei onorato da una sua visita al mio canale agoravox.Distinti Saluti.
  • Di albodoro (---.---.---.248) 9 giugno 2011 19:56
    albodoro

    Solo la giusta consapevolezza da parte di ciascuno di noi del ruolo insostituibile di baluardo garantistico della Magistratura contro il malaffare, solo la convinta coscienza della NECESSITÀ della RESISTENZA, intesa come NEGAZIONE DELL’ASSUEFAZIONE e DOVERE DI RIVOLTA ED INDIGNAZIONE CIVILE nel vivere quotidiano può portare a qualche cambiamento.


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