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Antonio

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  • Di Antonio (---.---.---.98) 25 agosto 2010 08:44

    Occorre senz’altro prendere atto che oggi, le differenze culturali, sociali ed economiche di molte regioni potrebbero essere una ricchezza "comune" da valorizzare. Argomento molto delicato e da affrontarsi, secondo me, con obiettivi brevi e possibili. Potrebbe essere un punto di discussione su cui la Sinistra ed il Centro moderato dovrebbero riflettere. 

    Ovviamente senza pensare a tutto quanto poi (purtroppo) la Lega mette sul piatto.. 


  • Di Antonio (---.---.---.76) 24 agosto 2010 15:40

    occorre in primo luogo far capire a noi lettori.. quali sono le case editrici (ed i giornali) diciamo "controllati" dalla politica poichè spesso un nome non rende molto chiaro cosa ci sta sotto..

    Sarebbe il primo passo anche per comprendere, non solo politicamente, ma anche culturalmente, le scelte e le impostazioni che sicuramente coloro che detengono il potere della carta stampata danno alla nostra società.. 

  • Di Antonio (---.---.---.57) 24 agosto 2010 00:39

    Altra ciliegina da non trascurare: la moglie del Berlusca non accetta le condizioni trattate (e poi ritrattate dal maritino)! ahi ahi ahi ahi!!

  • Di Antonio (---.---.---.92) 23 agosto 2010 09:27

    Forse la strategia giusta per un’opposizione (ed includiamoci anche i Finiani.. no!?) che voglia riportare il vivere politico su di un piano costruttivo sarebbe quello di muovere verso la Lega, soprattutto sul discorso della legalità. 

    Mi spiego meglio: Berlusconi si regge in molte aree sull’appoggio preminente della Lega, ovviamente in cambio di "condizioni" che per adesso non sono state quasi per niente soddisfatte e rispettate. 
    Nel momento in cui si sottoponesse all’elettorato Leghista (e ai dirigenti di quel partito) di decidere se costruire un tavolo dove ci sia una vera discussione sul Federalismo e di decidere se stare dalla parte di coloro che vogliono la legalità (al di là dei precedenti o degli armadi chiusi che potrebbero aprirsi..) o dalla parte di coloro ad oggi di Federalismo ne hanno promulgato ben poco e che non sono interessati a chiarire punti oscuri, leggi ad personam e altro che fanno perdere la fiducia dell’opinione pubblica.. Forse, beh, potrebbe essere un modo per avere in Italia una discussione democratica legittima e anche in qualche modo "seria"...

  • Di Antonio (---.---.---.92) 23 agosto 2010 07:43

    Il Giornale di Feltri è un pò la versione stampata del TeleGiornale di Emilio Fede. 

    Le differenze che ci fanno discutere il primo ed accettare il secondo:
    1) Il target del Tg di Rete 4 è su di un pubblico di età mediamente avanzata che difficilmente ha voglia o tempo di informazione ragionata e che è ormai convinto delle proprie idee, insomma votanti anziani, fedeli e intoccabili.
    2) Il Giornale si rivolge (anzi si rivolgeva in origine) ad un pubblico di imprenditori, media borghesia e di media cultura che cercava di capirci un pò di più e prendeva le sue decisioni politiche sulla base, si anche di una ideologia di fondo, ma soprattutto guardando anche le diverse opinioni, le posizioni, i programmi (quando questi venissero espressi, ovviamente).. Insomma era un mezzo per i non ex-dc, moderati per crescere culturalmente e farsi un’idea che potesse aiutare anche le proprie scelte politiche. 
    Cosa più grave ancora: all’inizio era un giornale "Serio" come altri che ci sono in Italia..
    Insomma quanto dice (o diceva) il Giornale può (o poteva) influenzare l’elettorato o comunque l’opinione pubblica..Questo è quel che ci fa arrabbiare di Feltri e non ci tocca di Fede. 
    Ecco perchè, secondo me, con le stesse sporche armi da lui usate, Feltri andrebbe bloccato.. Comprerà anche lui le cucine per casa sua no!? Se per fermare un politico presente e "militante" sulla scena per anni come Fini, basta un conto fatto male per un appartamento, beh, Feltri dovrebbe senz’altro essere più attaccabile...




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