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What Biutiful Naturando...

Il caso una specie di “magia bianca”, contrapposto all’incombenza degli interessi meschini della camorra e delle ecomafie organizzate con metodo e l’inettitudine trasversale della politica, terreno corruttibile per antonomasia....

Il “caso” filo conduttore del tema e autentico coadiuvante di esperienze, cinematografiche, musicali, di impegno ambientalista convergenti.

Punto di partenza e filo conduttore della discussione è il tema del “caso”: l’incontro, appunto casuale, che ha portato i tre autori di “Biutiful Cauntri” a realizzare questo encomiabile progetto, ma anche la necessità di raccontare la gravità della situazione campana che l’informazione tradizionale non affrontava.

Frutto del destino è stato pure l’incontro con i musicisti che hanno curato la sonorizzazione del film, calzandone i ritmi dell’inchiesta e la drammaticità delle immagini.

Non poteva dunque che essere fortuita anche la circostanza che ha permesso lo svolgersi di questa rassegna con i musicisti che hanno fatto da trait –d’union tra registi e gli ideatori del progetto Biutiful Naturando in un crescente tam tam sulle questioni ambientali.


Ma se il caso, in questa nostra fattispecie, rappresenta una specie di “magia bianca”, un flusso creativo di elementi, non possiamo che contrapporlo ad una dualità assolutamente oscura: da una parte l’incombenza degli interessi meschini della camorra e delle ecomafie organizzate per “metodo e tecniche illegali“ ; dall’altra l’inettitudine trasversale della politica, terreno corruttibile per antonomasia.

Di quest’ultimo punto ha parlato lungamente uno degli autori del film nel suo intervento: “ la triste constatazione d’una realtà politica veramente terrificante dove il silenzio è più deprecabile delle scelte di Berlusconi”. Con la nuova legge sulle intercettazioni telefoniche pure, un film come “Biutiful Cauntri” non sarebbe più possibile, ed anche i Rapporti come quelli sulle Ecomafie si ridurrebbero ad un volumetto di 10 pagine.

“Questa indecisione politica, la mancanza di piani certi sulle politiche dei rifiuti ha addirittura il pregio di disorientare e depistare la mafia organizzata…”

Ma ciò che emerge maggiormente è proprio l’impreparazione dei "politicanti" sulla questione ambiente, che non sa scegliere tra inceneritori e raccolta differenziata; che non promuove politiche di riduzione dei rifiuti, che si ritrova invischiata nei conflitti interesse. Questi, oltre la corruzione, e vale la pena di citare il libro “Racconta la mafia” di Leoluca Orlando rappresentano oggi, la carta d’identità delle nuove caste in sintonia con la crisi di sistema dell’intero paese…e questo non fa più scandalo”.

Tutto scorre nel silenzio. Una risposta possibile però a questo c’è: in conclusione della prima serata la “Rete della Pace" ha offerto ai partecipanti una borsa in tela contenente il libro di Alex Zanotelli “Il coraggio dell’utopia”, alcuni depliant informativi su iniziative di adozione a distanza ed una deliziosa e provvidente inceratina antipioggia per l’escursionismo che ci ricorda le infinite passeggiate della protagonista de La Volpe e la bambina, per la cui proiezione in sala erano presenti quasi solo bambini adulti, mentre loro, quelli anagraficamente bambini "attentavano" ai locali lanciando scatolame rumoroso nel buio della sala e fuggendo subito dopo; merito del successo del’iniziativa o devianze che non preoccupano più nessuno?

 

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