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Viva Monza capitale

Giovedì prossimo a Roma ci sarà la presentazione del volume che raccoglie i discorsi parlamentari del compianto professor Miglio, vate e profeta indimenticabile della libertà dei territori padani.

Interverrà il segretario federale Umberto Bossi, l’amico senatore leghista Paolo Franco, il professor Leo Miglio, figlio del senatore Gianfranco Miglio e anche il Presidente del Senato, Renato Schifani. Segnaliamo in particolare il senatore Franco, autore della riscrittura in chiave padana dell’apologo della cicala e della formica, dove la formica laboriosa e risparmiatrice con maglietta del Sole delle Alpi addosso è di Varese e la cicala, meridionale e sperperatrice, con mandolino e coppola da mafioso in testa, canta “O sole mio”.

Però siamo un po’ preoccupati. Cosa ne penserà la base? Innanzitutto perché invitare il Presidente del Senato “italiano”? Uno che di nome si chiama Renato Maria Giuseppe fa venire il latte alle ginocchia, e per giunta è di Palermo ed è coinvolto fino in fondo nella costruzione del nuovo partito antinord, con Monti, Casini, Bersani e il PdL. Non si poteva invitare il Presidente del Parlamento padano? E poi perché a Roma? Non si poteva scegliere una località diversa? Ad esempio Monza, in uno dei ministeri federali, attualmente chiusi per restauri dopo che il Trota li aveva usati per farci una mostra mercato di figurine Panini.

Per verificare il tutto siamo riusciti ad entrare nottetempo negli uffici dei ministeri e abbiamo trovato segni evidenti di abbandono. Dodici quadri di Bossi da giovane - quattro per ogni ufficio, uno ad ogni parete, in formato 100 x 140 - e un quadretto di Napolitano in formato francobollo messo nell’antibagno; il bozzetto di un monumento equestre di Bossi - in bronzo, altezza 5 metri - raffigurante il Capo a cavallo che brandisce lo spadone celtico nella direzione di Roma, contro l’odiato straniero, da erigersi nella piazza principale di Parona Lomellina;

due elmi a sei corna; scatoloni di passaporti per permettere ai padani di andare a fare le ferie a Capri (soggiorno massimo due settimane per non contrarre malattie e stili di vita mediterranei); uno schema di trattative al livello dei capi di Stato con Giuliano Bignasca, leader della Lega dei Ticinesi, sulla sua proposta di annettere al Canton Ticino le province di Varese, Como, Lecco, Bergamo e tutta la Valtellina; le bozze di un libretto di istruzioni per l’uso del dito medio da inviare ad ogni famiglia della grande valle del Po.

Dopo il passaggio all’opposizione noi del Cerchio magico diciamo: "E' necessario ritornare alla Lega delle origini, è necessario un nuovo inizio. Viva Monza capitale".

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