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Vietnam, attivista condannato per aver scritto post contro la corruzione

L’attivista vietnamita Ha Van Nam è stato condannato martedì a 30 mesi di carcere per “disturbo all’ordine pubblico”, ai sensi del famigerato articolo 318 del codice penale. Rischiava fino a sette anni.

Si è trattato di una mera vendetta per via giudiziaria, nei confronti di un pacifico e coraggioso uomo che attraverso Facebook si ostinava a denunciare le violazioni dei diritti umani, l’ingiustizia e la corruzione.

Il 28 gennaio era stato rapito da sconosciuti, caricato su un’automobile, portato in un luogo a lui ignoto, picchiato e “invitato” a smettere di scrivere. Aveva sporto denuncia alla polizia. Non solo non era stata aperta alcuna indagine ma il 12 febbraio gli erano fatte trovare delle teste di galli mozzate sul tetto della sua automobile, imbrattata ovunque di sangue.

Nonostante questi “avvertimenti”, Ha Van Nam aveva continuato a scrivere. L’ultimo post risale al 4 marzo, il giorno prima dell’arresto.

Le organizzazioni per i diritti umani hanno immediatamente chiesto la scarcerazione di Ha Van Nam. Il numero dei prigionieri di coscienza, condannati a pene detentive solo per aver esercitato il loro diritto alla libertà d’espressione, è arrivato a 128. Il 10 per cento di loro è stato condannato per l’attivismo sui social.

(La foto è tratta da vietnamhumanrightsdefenders.net)

Questo articolo è stato pubblicato qui

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