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Verona, le scuole materne discriminano in base alla famiglia di provenienza

Nei giorni scorsi abbiamo posto la questione di una grave discriminazione ideologica nelle scuole materne di Verona: 35 punti per una madre vedova e soltanto 5 punti per una ragazza madre. Della questione abbiamo investito il consigliere comunale Graziano Perini (Comunisti italiani), nostro socio. Una lettrice ha fatto presente la questione alla consigliera Orietta Salemi (PD). I due consiglieri hanno sollevato la grave discriminazione alla presidente della V^ commissione Pavesi. La commissione che doveva riunirsi giovedì scorso per licenziare il regolamento scuole infanzia comunali è stata “sconvocata” per dare un segnale all’assessore. Ci risulta che l’assessore Benetti non abbia neppure fatto presente alla giunta la grave discriminazione contenuta nella proposta di delibera. Qualche assessore, tenuto all’oscuro, ha confidato di non essere d’accordo con la discriminazione. Ricordiamo che Benetti nel 2008 aveva cercato di far passare la stessa discriminazione nel regolamente sui nidi d’infanzia comunali, ma la maggioranza del consiglio comunale era riuscita a far adottare una delibera con una regolamentazione più equa. Quella deliberazione del consiglio doveva costituire un atto di indirizzo anche per i criteri per le scuola d’infanzia, ma il cattolico Benetti non ha inteso trarre lezione da quell’esperienza. Diabolicum perseverare. Domenica 30/1 c’era un articolo sull’Arena ed uno sul Corriere di Verona. Anche se l’UAAR non veniva nominata, siamo soddisfatti che il problema sia stato portato all’attenzione dell’opinione pubblica. Benetti afferma che lui avrebbe “un’attenzione per gli orfani di papà o di mamma. Neanche la morte di un genitore ferma le polemiche politiche?” (Arena). Il fatto è che lui considera orfani soltanto i figli di genitori tra loro sposati.

Circolo UAAR di Verona

Il Corriere del Veneto ha ripreso anche oggi la vicenda, riconoscendo il ruolo svolto dall’UAAR.

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