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 Home page > Attualità > Società > Venti anni fa il Ponte di Mostar veniva abbattuto

Venti anni fa il Ponte di Mostar veniva abbattuto

Quella di Mostar è stata la tappa più suggestiva del mio viaggio in bici raccontato nel mio libo: "Da Trieste a Spalato passando per Sarajevo e Mostar".

Venti anni fa il Ponte di Mostar meraviglia architettonica ammirata dai visitatori di tutto il mondo dopo essere stato barbaramente cannoneggiato per giorni precipitava accompagnato da un nugolo di fumo grigiastro e da una lugubre acqua biancastra che dette un colore di morte al fiume Neretva. Era il 9 novembre 1993, la data in cui il mondo assistette impotente alla distruzione di un’opera che per oltre 400 anni era stata simbolo di pace e fratellanza fra oriente ed occidente, un nodo di Gordio realizzato in pietra.

Ironia della sorte, lo stesso giorno di 4 anni prima era caduto il Muro di Berlino, che simbolicamente parlando ne rappresenta una sorta di antitesiPer fortuna alla folle idiosincrasia distruttiva, si è contrapposta negli anni la volontà di ricostruire: e in quanto mirandolese ho colto con una certa spontaneità questo legame. La vicenda del Ponte non riguarda solo l’opera in sé ma tutto ciò che simboleggia: la voglia di ritrovare la forza per risollevarsi e tornare a guardare avanti.

La ricostruzione ha richiesto una cura certosina: lo stesso materiale, le stesse tecniche di taglio e la stessa progettazione del disegno originario risalenti al XVI secolo. Dal 2004 l’arco di pietra è tornato a splendere: come un sole irradia voglia di vivere su tutta la città, anch’essa mirabilmente ricostruita dopo un’ incredibile flagellazione a suon piombo.

Ora a Mostar, come da duratura tradizione, c’è sempre qualche temerario che si lancia dal ponte nelle gelide acque della Neretva: per strano che possa sembrare, fa anche questo parte del “ritorno alla normalità”.    

   

 

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