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Venezuela: perchè Chavez è tanto amato dal popolo venezuelano e non solo?

Una analisi del voto in Venezuela. Chavez ha vinto anche questa volta e continuerà a vincere sempre. perché? Perchè Chavez è tanto amato dal popolo venezuelano o comunque dalla maggioranza del popolo?

Vengono prese in considerazione anche le falsità riportate dalla stampa mondiale e italiana (Sole 24 Ore, Giornale, La Stampa, ... tra le quali non mancano siti cosiddetti di sinistra come Megachip).

Fonte: http://www.lapatriagrande.net/Referendum_venezuela_2009_chavez_hasta_2100_gana_vince.htm

I risultati definitivi sono a questo indirizzo.


Venezuela: vittoria popolare
Caracas, 15/02/2008. Attualizzato 16/02/2009 - Servizio e foto: Attilio Folliero

Il 54% dei venezuelani, nel refendum svoltosi oggi, ha approvato gli emendamenti alla costituzione che introducono la possibilità, per qualsiasi cittadino, di candidarsi a qualsasi carico di natura elettiva senza alcun limite. Perchè Chávez ha vinto? Perchè Chávez è tanto amato dalla maggioranza del popolo venezuelano?

Vedasi i risultati completi: http://www.lapatriagrande.net/resultados_referendum.htm

Attilio Folliero - LPG, Caracas, 15/02/2008. La Costituzione della Repubblica Bolivariana del Venezuela del 1999 prevedeva per qualsaisi carico di natura elettiva un limite di due mandati consecutivi. Il Parlamento venezuelano ha modificato gli articoli che contemplavano le elezioni del Presidente della Repubblica, dei Deputati, dei Governatori, dei Sindaci, dei Consiglieri regionali e locali, ossia di tutte le cariche elettive. La modifica introdotta dal Parlamento riguarda l’eleminazione del limite di due mandati consecutivi, ossia d’ora in avanti qualsisasi cittandino venezuelano puo candidarsi ad un carico elettivo tutte le volte che lo desidera.

Trattandosi di modifica costituzionale, la stessa costituzione contempla oltre l’approvazione a maggioranza da parte del Parlamento in due sedute differenti, anche un referendum approvatorio. Oggi il popolo venezuelano ha approvato definitivamente queste modifiche.

Il referendum assumeva particolare importanza per il carico della Presidenza della Repubblica, ocupato attualmente da Hugo Chávez Frias. Hugo Chavez è al suos econdo mandato consecutivo e pertanto, in base alle norme precedenti non avrebbe piu potuto candidarsi. Questa modifica introdotta dal Parlamento ed approvata dal referendum popolare di oggi, apre a Chávez la possibilità di potersi candidare anche la prossima volta.

L’opposizione e la stampa internazionale hanno tentato di manipolare l’opinione pubblica nazionale ed internazionale parlando di referendum che consentiva l’elezione indefinita di Chavez. A titolo di esempio di informzazione falsa, tendenziosa e manipolata, citiamo alcuni articoli circolati negli organi italiani: l’Agenzia ASCA "Venezuela: domani referendum su rielezione illimitata Chavez"; Il Sole 24 Ore "Venezuela, referendum su Chavez presidente a vita"; Il Giornale "Il Venezuela vota su Chavez dittatore a vita"; anche siti di sinistra, come Megachip, riportano articoli del tono "Venezuela: voto costituzione, Chavez punta a perpetuarsi"

Niente di più falso: il referendum non era affatto per consentire la rielezione indefinita di Chávez, ma per introdurre le modifiche alla Costituzione, di cui sopra.

Questo il quesito del referendum: "Lei approva l’emendamento degli articoli 160, 162, 174, 192 e 230 della Costituzione della Repubblica, adottati dall’Assemblea Nazionale, che accresce i diritti politici del popolo, con il fine di permettere a qualsiasi cittadino o cittadina in esercizio di un carico di elezione popolare, di potersi postulare come candidato o candidata per lo stesso carico, per il tempo stabilito costituzionalmente, dipendendo la sua possibile elezione, esclusivamente dal voto popolare?" Il quesito in spagnolo e tutta la informazione ufficiale inerente il referendum può consultarsi direttamente nel sito del Consiglio Nazionale Elettorale del Venezuela. Per una comparazione dei 5 articoli emendati con quelli vigenti, si invita a consultare VTV.

Bisogna anche aggiungere, che il popolo ama così tanto questo presidente che non vi è alcun dubbio che continuerà a votarlo ed eleggerlo tutte le volte che si presenterà candidato.

Perchè il popolo venezuelano, o comunque la maggioranza, ama tanto questo presidente?


















Prima dell’avvento di Chávez questo paese era p
rofondamente diverso: una minoranza dominava e conrtollava le ingenti richezze, a partire dalla più importante, il petrolio. La stragrande maggioranza del popolo, l’80% circa, viveva nella più completa miseria e nella totale esclusione.

La strgrande maggioranza del popolo non esisteva, non contava assoltamente niente; era esclusa da tutto, perfino era esclusa dal diritto di sognare un futuro migliore. Non aveva diritto alla salute; non aveva diritto ad un medico e gli ospedali pubblici erano lasciati nel più completo abbandono e servivano solamente a far guadagnare ingenti quantità di denaro per supposti investimenti, che mai venivano effettuati, alle imprese degli "amici" dei corrotti governanti.

Non aveva diritto all’istruzione ed alla educazione. Il Venezuela era il paese dove i governanti, dittatori o presidenti eletti in elezioni manipolate, dittatori di fatto dunque, chiudevano gran parte delle scuole pubbliche, per favorire quelle private, in particolare quelle gestite dalla gerarchia ecclesiastica cattolica, a cui era demandato il compito di formare i figli delle classi dominati.

Il Venezuela fu il paese dove nacque la figura dei desaparecidos, il paese dove i governi "democraticamente eletti", durante la Quarta Repubblica, eliminavano fisicamente gli avversari politici facendoli sparire e per impedire qualsiasi riconoscimento, nel caso in cui il corpo venisse ritrovato, venivano tagliate le mani; tra i membri dell’apparato repressivo (militari e polizia) esisteva una sorta di gara a chi portava più mani tagliate ai poveretti di turno che finivano nelle mani di torturatoiri ed assassini come Posada Carriles, capo della polizia segreta venezuelana e terrorista riconosciuto e condannato per l’attentato ad un aereo cubano che trasportava decine di atleti, che dopo aver partecipato a gare sportive in Venezuela tornavano a Cuba; Posada Carriles è anche il responsabile di numerosi attentati a Cuba, in uno dei quali morì anche un giovane italiano, Fabio di Celmo.

Il Venezuela fu il paese, che primo al mondo, sperimentò le misure del Fondo Monetario Internazionale, che buttarono nella più totale disperazione e miseria un intero popolo.

Oggi il popolo ha una serie di benefici, avuti a partire dalla presenza di Chávez al governo, ma vent’anni fa, esattamente vent’anni fa, il 27 febbraio 1989, si ebbe il caracazo. A causa del pacchettazzo neoliberale del Fondo Monetario Internazionale il popolo per poter mangiare fu costretto a assalire i negozi; in alternativa poteva scegliere di morire di fame, letteralmente parlando. La reazione delle forze del’ordine, diretta dal Ministro della Difesa, l’italo-venezuelano Italo del Valle Allegri, fu durissima: sparava all’impazzata contro il popolo che assaliva i negozi per mangiare! Nei quartieri più popolari e poveri, El Valle per esempio, la repressione fu condotta casa pér casa, ammazzando quanti incontrava. In meno di 48 ci furono migliaia di morti e non è azzardato parlare anche di diecimila morti e forse più; il numero dei morti effettivi non venne mai accertato; i cadaveri furono ammassati in fosse comuni, che oggi stano venendo alla luce.

Quel popolo non aveva nessun diritto, neppure il diritto di sognare il futuro. Poi un 4 di febbraio del 1992 un gruppo di militari tentò di dare l’assalto al palazzo presidenziale. Quei militari si erano ribellati perchè non riuscivano piu a sopportare l’idea di reprimere nel sangue il popolo. Quel gruppo era capeggiato da uno sconosciuto tenente colonnello, tale Hugo Chávez., il quale mentre veniva arrestato, intervistato dalla televisione, proferì questa frase: "Il tentativo è fallito. Per adesso!" Quel Por Ahora entrò nell’immaginario collettivo dell’intero popolo; quel Por Ahora significò "Speranza" per un popolo che non aveva diritto a niente, neppure a sognare un futuro.

Per la prima volta qualcuno, un militare sconosciuto, parlava ed agiva in favore del popolo degli esclusi. Il popolo incominciò subito ad amare lui ed i suoi uomini che si erano ribellati al sistema. Un gran numero di militari ribelli si erano rifugiati in un edificio nel quartiree di Catia, nei pressi del palazzo presidenziale e Cecilia Laya, testimone oculare di quegli eventi, ci racconta che dopo essersi resi conto che il tentativo di ribellione era fallito, questi militari si arresero e vennero fatti uscire dall’edificio, uno alla volta, con le mani in testa. Il popolo, accorso numeroso - racconta sempre Cecilia Laya - applaudiva ognuno di questi militari che usciva dal portone dell’edifico e venivano montato su un pulmino. Per la prima volta dei militari non erano visti come l’apparato della repressione, ma amici del popolo.

Il dopo è storia recente. Il presidente assassino, Carlos Andres Perez contro cui era diretta la ribellione di Hugo Chavez e dei suoi uomini, venne deposto; un presidente di transizione guidò il paese fino alle nuove elezioni. Un candidato alla presidenza, tale Rafael Caldera, già ottuagenario ed importante esponente dell’oligrachia, candidato praticamente in ogni elezione presidenziale nei quarant’anni della Quarta Repubblica, riuscendone eletto una sola volta, nel 1968, nella sua campagna elettorale promise l’indulto ai militari ribelli, tra cui Chávez. Il popolo votò in massa (si fa per dire, visto che l’astensione era alta, con cifre che si avvicinavano attorno al 40%) per questo candidato che prometteva di liberare Hugo Chávez. Una volta eletto, mantenne la promessa: Hugo Chavez ed i militari ribelli ottennero l’indulto ed uscirono dal carcere dopo aver scontato solamente due anni

Chávez, in questi due anni di carcere si era reso conto dell’affetto che nutriva per lui il popolo. Decise, allora di tentare di cambiare il paese per la via democratica presentandosi alle elezioni politiche. Fonda un movimento politico, il Movimento Quinta Repubblica e nel 1998 si presenta alle elezioni prsidenziali, rsultando eletto.

Nella campagna elettorale promette di cambiare il paese, a partire dalla Costiztuzione; ma soprattutto promette di governare per il popolo. Lo stesso giorno dell’insediamento indice un referendum per chiedere il cambio della costituzione. La stragrande maggioranza approva il referendum; si elegge la costituente e si riscrive la costituzione. Nasce la Repubblica Bolivarina del Venezuela, approvata con il 72% dei voto, il 15 dicembre 1999. Chávez, a questo punto, essendo stato eletto con le norme contenute nella vecchia costituzione decide di rimettere il mandato ed indice nuove elezioni presidenziali in base alle nuove norme. Viene eletto con un numero maggiore di voti. Inizia a questo punto la sua vera e propria opera di Governo.

All’epoca, solamente 9 anni fa, l’economia venezuelana dipendeva esclusivamente dagli ingressi petroliferi il cui prezzo però era a 7 dollari il barile e la OPEC, l’Organizzazione degli Stati produttori di petrolio era praticamente in fase di smantellamento.

La sua intelligente azione è diretta sul piano interno a sottrarre il controllo dell’impresa petrolifera alle oligarchie nazionali e internazionali che si appropriavano di tutti gli introiti; sul piano internazionale è volta a ridare importanza e voce alla OPEC. Congiuntamente ai governanti di Iran ed Iraq tenta di portare la OPEC fuori dal controllo degli USA, attraverso l’accettazione di nuove monete, oltre il dollaro, per la commercializzazione del petrolio.

La reazione dell’opposzione a queste politiche sfocia in un colpo di stato, l’11 aprile del 2002, di cui è accertata la partecipazione del governo USA (vedasi Il Codice Chavez di Eva Golinger). Il golpe sembrava ben orcchestrato e pienamente riuscito; l’opposizone venezuelana ed il governo USA non avevanmo tenuto conto di un elemento: l’amore del popolo per il suo presidente! La reazione del popolo fu immedita e spontanea, al punto che nemmeno 48 ore dopo il golpe, Chávez fece riotrno a Miraflores (il palazzo presidenziale).

Da allora le sue politiche a favore del popolo si incrementano, anche grazie alla totale disponibilità degli introiti petroliferi, il cui controllo era stato definitivamente sottratto all’oligarchia. E’ costretto a svolgere la sua azione politica attraverso organi paralleli agli organi ufficiali dello stato, in quanto ancora controllati dall’oligarchia. Nascono le Missioni, una sorta di Ministeri paralleli per attendere le più urgenti necessità del popolo in materia di sanità, educazione, abitazione, ecc...

Il Venezuela, sempre più dstante da Washington, punta tutto sull’integrazione latioamericana. Il suo prestigio internazionale si accresce e la rivoluizne bolivariana di Hugo Chavez si estende ad altri paesi del continente: Bolivia, Ecuador, Nicaragua, Honduras, Dominica, ma ha influenza anche in Brasile, Argentina, Uruguay e Paraguay.

Lo sviluppo economico del Venezuela in questi 6 anni (2003-2008) è continuo e sostenuto, con tassi di crescita spesso a doppia cifra; l’inflazione che oggi appare ancora alta al 30% circa, in realtà è letteralemnte crollata, dato che prima di Chavez viaggiva a tassi del 100% annuo ed oltre; la disoccupazione ormai non esite avendo ormai raggiunti i tassi fisiologici; la povertà estrema è quasi sparita; così come è diminuita enormemente la mortalità infantile; il salario minimo è il più alto dell’America Latina e puntualemnte viene aumenta ogni primo maggio, con tassi superiori al tasso di inflazione; i bambini di strada che abbondavano in Veneuzela prima di Chavez sono ormai spariti da tempo ed esistono solo nella mente "malata" dell’opposizione. Il diritto alla sanità ed il medico di famiglia è ormai una realtà consolidata; non ci sono pià fasce della popolazione escluse dal diritto alla salute ed alla educazione. Tutti possono accedere gratuitamente ai più alti gradi dell’istruzone; le università stanno nascendo come funghi, arrivando in tutte le provincie, anche nelle più remote, spopolate ed emarginate (vedasi l’articolo "L’Università arriva a Cocorote"). Il diritto alla casa è assicurato grazie ad una politica dei mutui che consente di poter acquistare un appartamento finanziato fino al 100%, anzi lo Stato concede perfino una parte a fondo perduto; un’altra parte è finanziata con mutui agevolati (ad un terzo del tasso ufficiale).

Grazie alla nazionalizzazione dell’impresa telefonica nazionale (CANTV) ed al lancio del primo satellite venezuelano, il Simon Bolivar, si è dato un forte impulso alla diffusione di Internet, non solo in Venezuela, ma anche in tutta l’america latina. Anche in questo caso a beneficiarsi è soprattuto il popolo, quello che una volta era totalemnte escluso.

E l’acqua potabile e l’elettricità? L’acqua potabile e l’elettricità sono due dei più importanti bisogni dell’uomo; prima dell’avvento di Chávez, grandi fasce della popolazione erano private di questi due beni. Oggi il 98% ha l’acqua potabile. Lo scrivente di questo articolo può testimoniare, senza timore di essere smentito, che quando arriva a Caracas (anno 2002), spesso mancava l’acqua e l’elettricità, tanto che fu costretto ad installare nell’appartamento, la riserva dell’acqua. Oggi è solo un ricordo del passato, sicuramente a Caracas. Anche la diffusione del gas diretto, prima riservata esclusivamente alle classi ricche e medie di Caracs e delle grandi città, oggi si sta diffondendo su tutto il terriototio.

Prima dell’avvento di Chavez la stragrande maggioranza del popolo era sottoalimentata e non consoceva il consumo di carne ed altri prodotti di prima necessità riservati esclusivamente alle classi ricche; il popolo venezuelano era abituato a mangiare perrarina, il cibo per cani (perros). Oggi il consumo di carne e di tutti gli altri beni di prima necessità è assicurato a tutti.

Chi visita il Venezuela può rendersi facilemnte conto che i ristoranti, a qualsiasi ora del giorno, sono sempre affollati; il venezuelano anche delle classi popolari, può permettersi di andre al ristorante; non è più un lusso riservato ai ricchi.

Le grandi opere pubbliche hanno meravigliato il mondo intero: mentre in Italia si discute del ponte di Messina da decenni, in Venezuela il secondo ponte sul fiume Orinoco è stato costruito in due anni ed è un ponte di oltre 4.000 metri, equivalente per grandezza al ponte di Messina; adesso si sta costruendo il terzo ponte.

In questi 6 anni (2003-2008) le linee metropolitane hanno raggiunto i 160 chilometri, praticamnete gli stessi chilometri dell’Italia e si stanno costruendo nuove linee a Caracas ed in tutte le grandi città del Venezuela.

Quando Chávez arriva al governo in Venezuela non esisteva nessuna linea ferroviaria: oggi sono attive varie linee ed il progetto ferroviaroio nazionale punta a costruire 10.000 chilomteri di linea ferrea. Per non parlare della compagnia aerea nazionale (Conviasa), privatizzata e smantellata dai governi neoliberali, ha ripreso a volare con Chávez; l’aereoporto di Maiquetia, dopo i lavori in corso, potrà ospitare 9 milioni di viaggiatori all’anno.

Una delle opere più meritorie del Governo di Hugo Chavez è senza ombra di dubbio il modernissimo ospedale Cardiologico Infantile, destinato ad operare i neonati con problemi al cuore. Inaugurato nel 2006 è diventato subito punto di riferimento per tutta l’America Latina ed oggi è punto di riferimento a livello mondiale, per essere uno degli ospedali con il più alto numero di trapianti al mondo. Non solo: all’ospedale è stato annesso un alloggio per ospitare gratuitamente i familiari dei piccoli operati, che arrivano dall’interno del paese e da tutta l’America Latina. Il tutto, operazione ed alloggio dei familiari, gratuitamente e coperto completamente dal denaro pubblico. Oggi si sta realizzando anche il reparto cardiologico per adulti. Il Venezuela è indubbiamente punto di riferimento nelle malattie cardio-vascolari.

Il Venezuela in questi anni è cresciuto anche nel mondo dello sport e tutti, anche le classi un tempo escluse, hanno finalmente la possibilità di poter accedere alle più svariate discipline sportive. In questi anni ha organizzato manifestazioni sportive di livello internazionale, perfino nel mondo del calcio, come la Coppa America ed il campionato sudamericano giovanile; entrambe le manifestazioni sono state un successo organizzativo. La nazionale di calcio giovanile è riusicta anche a qualificarsi al mondiale di categoria. Ma il sccesso del Venezuela riguarda un po tutti gli sport.

Il successo più grande di Hugo Chavez, di cui l’opposizione sembra non accorgersene, è ovviamente sul piano economico in quanto è riuscito da un lato a creare una economia che non dipende esclusivamente dal petrolio e dall’altro ha sottratto il Venezuela all’influenza nordamericana. La crisi attualmente in atto nel mondo, ovviamente influenza tutti i paesi, anche il Venezuela, ma in maniera decisamente inferiore rispetto ad altri paesi. La crisi ad esempio ha portato ad una forte riduzione del prezzo del petrolio; se l’economia venezuelana fosse dipesa solamente dal petrolio oggi sarebbe in piena crisi. Non solo non dipende interamente dal petrolio, ma la gestione oculata del Governo Chávez ha permesso accumulare, per i prevedibili periodi di vacche magre (in sostanza l’oggi), somme di denaro vicine ai 100.000 milioni dollari, dei quli oltre 40.000 milioni di dollari in riserva internazionale (i due terzi della riserva nternazionale statunitense, con la differenza di avere una popolazione che è pari solamente ad un decimo di quella USA) ed il restante in numerosi altri fondi settoriali. Se la crisi - come sembra - dovesse inasprirsi facendo ulteriormente scendere il prezzo del petrolio, il popolo venezuelano non ne risentirà come gli altri popoli del mondo.

I benefici dell’azione di governo di Chavez, ovviamente hanno riguardato anche le classi ricche e oligarchiche. Sempre in virtù della crisi, tutte le borse del mondo sono crollate, con le eccezioni delle borse dell’Iran e del Venezuela!. Vedasi l’analisi riguardante la crisi del 2008; l’articolo in questione è un po’ datato, essendo stato scritto a novembre. In questi tre mesi le borse del mondo sono continuate a scendere ed è scesa anche la borsa di Teheran. L’unica borsa del mondo che non ha avcuto grosse perdite è rimasta quella di Caracas. Mentre tutte le borse del mondo sono crollate fino al 70% ed oltre, chi ha investito nella borsa di Caracas, ovviamente le classi ricche ed oligarchiche del Venezuela, non essendo l’investimento in borsa un fenomeno di massa come lo può essere in Italia, non ci ha rimesso.

Chavez è dunque al governo dal 1999, ma se si escludono i primi due anni per le grandi riforme istituzionali ed altri due passati a contrastatare i colpi di stato, di fatto si è potuto "dedicare" al popolo solamente dal 2003. In questi pochi anni, il popolo prima escluso da tutto e - come detto più volte - perfino dal diritto di sognare un furturo migliore, oggi deve tutto a Chávez; ha acquisito conscienza e diritti grazie a Chavez e gli sarà sempre riconoscente, perchè nessuno prima di lui aveva speso del tempo ad occuparsi degli ultimi.

Si comprende, duqnue, perchè il popolo (o la maggioranza del popolo) ama cosi tanto a Chávez e continuerà a votarlo tutte le volte che sarà candidato.

Il referendum non riguardava, come hanno scritto i media italiani e mondiali, l’elezione indefinita di Chávez, ma solo la possibilita per Chávez e qualsiasi altro cittadino/cittadina di potersi candidare tutte le volte che lo desidera. A decidere della sua elezione sarà il popolo quando sara chiamato a votare e se Chávez non cambia attitudine, la sua elezione sara sempre scontata.

Ovviamente ci sono ancora tanti problemi da risolvere in Venezuela; non basta un periodo di dieci anni di buona, se non ottima gestione, per risolvere tutti i problemi che questo paese si trascinava da secoli. Insomma non sono solo rose e fiori. Uno dei motivi per cui Chávez si candiderà allo scadere di questo mandato è proprio la necessità di contnuare a governare per poter continuare ad attaccare questi secolari problemi.

 

Commenti all'articolo

  • Di maurizio carena (---.---.---.230) 18 febbraio 2009 15:35
    maurizio carena

     Di solito sulla rivoluzione socialista di Hugo Chavez si sentono solo le menzogne dei servi prezzolati di Repubblica e Corsera oppure le dichiarazioni dei nostri politicanti, ignobili cialtroni, ladri, traditori del loro Paese, che non sarebbero degni non dico di nominarlo, Chavez , ma nemmeno di lucidargli le scarpe.
     E questo, in una dittatura che si regge sui media e’ normale.
     Nel web, al contrario, spesso la realta’ fa capolino.
     Questo articolo ne e’ un esempio. Un bellissimo esempio, che ci ricorda come la vera democrazia sia nei paesi come il Venezuela, un paese di indios e di grande poverta’ ma con un grande patriota come presidente.
     Che contrasto con un Paese di merda come l’Italia, con una casta di pregiudicati intoccabili, (post)fascisti, razzisti, ignoranti, al potere e una cittadinanza di pingui sudditi menefreghisti e ignoranti, che non faranno mai una rivoluzione.
     Lunga vita al Venezuela di Chavez, che cresce.
     E che si compia il destino delle plutocrazie marce e decrepite come l’Italia, dove si da’ fuoco alle "razze inferiori" che minacciano la nostra volgare opulenza, senza vedere che sono proprio loro che stanno reinventando la democrazia. Quella che noi abbiamo rinnegato.
     saluti.
     m.c.

    • Di Andrea De Vito (---.---.---.247) 18 febbraio 2009 19:44

      Sarà anche vero tutto qusto ma di fatto il referendum consente a Chavez di governare a vita.
      Dunque acnhe se egli ha governato bene, dovrebbe rinunciare a candidarsi visto che la democrazia si basa sull’alternanza e in ogni caso la Costituzione non dovrebbe essere modificata ogni volta che il Presidente della Repubblica lo desidera, anche se tanto amato dal popolo e dunque con la complicità di un referendum. Per il resto se i dati forniti sono reali, ben venga la crescita del Venezuela e di tutta l’America latina.

    • Di maurizio carena (---.---.---.230) 18 febbraio 2009 20:10
      maurizio carena

       1 I dati forniti sono reali. Se ne volessi sapere di piu’ mi permetto di consigliarti il dvd di John Pilger "The war on democracy".
       2 non capisco il tuo doppio standard. Perche’ Chavez non dovrebbe avvalersi di una pratica comunemente usata dalle (sedicenti) "democrazie" occidentali? Ti ricordo che la dc ha governato dalla seconda guerra mondiale fino a Mani pulite. e il nano di Arcore e’ al quarto governo. Dove sarebbe l’alternanza, ogni vent’anni o nei suoi multipli?
       3 mi permetto infine di ricordarti che Chavez ha sottoposto la sua modifica costituzionale a referendum. nello stesso periodo il nano sputava in faccia a Napolitano e alla Cassazione, volendo porre la sua decretazione d’urgenza come potere supremo (caso Englaro).
       Se volessimo avere un briciolo di onesta’ dovremmo riconoscere che i totalitari siamo noi italiani, non il civile Venezuela, Paese del Terzo mondo che puo’ darci lezioni di democrazia.
       Noi, guardando a Paesi come il Venezuela e diciamo pure piu’ o meno tutto l’attuale Sud America a parte la Colombia, possiamo solo abbassare lo sguardo e arrossire di vergogna.
       p.s.
       colgo l’occasione per porgere le mie scuse all’Argentina; or ora ho avuto notizia delle offensive, rivoltanti parole del nano di Arcore sui desaparecidos e mi dissocio e mi vergogno dalle parole di un vecchio malvissuto, sempre piu’ degenerato nel suo orrore senile, che mi auguro abbia presto fine.

      saluti
      m.c.



    • Di Andrea De Vito (---.---.---.247) 18 febbraio 2009 22:01

      Sono daccordo! in Italia siamo quasi alla dittatura ma per demerito della sinistra, dato che non esiste una vera opposizione. Detto ciò la DC ha governato ma attraverso uomini diversi in più erano in gioco le forze del Pentapartito che impedivano il governo di uno solo. Ora invece il PDL è costruito su misura per il dominio del nano malefico! Per quanto riguarda il referendum ho già scritto che nonostante sia espressione del voto popolare permette di fatto a uno solo di governare (dunque una dittatura) anche se amato dal popolo e con risultati positivi dal pounto di vista economico
       

    • Di alex (---.---.---.90) 18 febbraio 2009 23:28

      in Venezuela il popolo si è dimostrato unito.In in Italia cose del genere non succederanno mai,perchè siamo un popolo disintegrato,ancora a scannarci fra di noi con la destra e sinistra,nord e sud ecc,anzichè concentrarci sui problemi reali,mentre gli oligarchi se la spassano alla faccia nostra.Nessuno sembra rendersi conto che l’obbiettivo di chi comanda è quello di dividere le persone e farle scannare fra di loro.Inoltre moltissima gente in Italia è arrogante,è convinta di aver sempre ragione e manca totalmente di umiltà.Non ci resta altro che andare in contro al nostro destino.

  • Di Sorocaima (---.---.---.245) 19 febbraio 2009 01:47

     

    Perché vi basta che un leader sia (o si atteggi) a nemico degli Yankee per giustificare qualsiasi cosa? Ho vissuto 22 anni in Venezuela e so di cosa parlo. Trovo lo stesso morboso accanimento nell’elogio a Chávez di quanto ce ne sia nella critica a Berlusconi. Tutto ciò che è criticato a Berlusconi (non voglio difenderlo, prendo solo in prestito il personaggio per il paragone) è anche imputabile a Chávez.

    VTV, la televisione di stato, è molto più “di governo” di quanto lo siano Mediaset e RAI messe insieme.

    Con Berlusconi non lavora la Guzzanti, Santoro, ecc.; con Chávez chiude Radio Caracas TeleVisiòn per un evidente cavillo burocratico, ma bisognava dare l’esempio: domani potrebbe toccare anche ad altre, se non dovessero stare al gioco del “puoi essere d’opposizione ma non più di quanto io ti permetta di esserlo”. L’opposizione e qualcuno che critichi serve a mantenere la parvenza di democrazia.

    La Lega parla di fucili e viene “fucilata”, Chávez capeggia una “rivoluzione pacifica, ma armata!” e viene promosso a statista.

    Berlusconi grida al broglio quando non vince le elezioni, Chávez grida al broglio prima delle votazioni e crea nozione che se dovesse vincere l’opposizione potrebbe essere solo grazie all’imbroglio.

    Ma che imbroglio può ordire la quasi metà del Venezuela che non ha LO STATO (bolivariano e rivoluzionario) a sua disposizione? E intendo: Parlamento, Corte Suprema, Consejo Nacional Electoral, Esercito, gruppi economici e mediatici (vi suona familiare?).

    Era dall’anno scorso che Chávez preparava la rivincita sul referendum del novembre 2007, quando vinse il NO alle sue proposte. Quasi tutto di ciò che non era stato approvato allora dal pueblo (che è sovrano solo quando decide a favore suo) lo ha fatto approvare in parlamento, goccia a goccia.

    L’ho sentito personalmente alla radio a Giugno del 2008 quando istruiva i suoi Circulos Bolivarianos: (le cifre esatte non le ricordo, faccio solo un esempio) Ci sono 6.000.000 di elettori e 2.000 seggi uguale 3.000 votanti per seggio. Dobbiamo creare 2.000 Pattuglie Bolivariane composte da almeno 50 persone che si occupino di “visitare”, da qui a novembre, 60 elettori a testa per convincerli a sostenere el proceso.

    Così è andata, sia a novembre che domenica scorsa più di qualcuno dai barrios (favelas in venezuelano) è andato a votare su una camionetta pagata dallo STATO purché votasse e non può sorprendere che abbia vinto il SI, con una organizzazione capillare come questa.

    E se comunque avesse vinto il NO, sarebbe bastato creare la figura del primo ministro, lasciando la presidenza ad altri, e tutto sarebbe rimasto uguale.

    Hai ragione a dire che non voleva esser eletto indefinitamente come sembrava dai titoli della stampa internazionale che hai citato, voleva solo potersi democraticamente ripresentare alle elezioni. E con le Pattuglie Bolivariane vigili e attente come sempre ad ogni confronto elettorale, non dubito che possa essere rieletto. Anche più volte.

    Ma l’importante non è questo.

    L’importante è che ho vissuto in Venezuela 17 anni prima e 5 anni dopo la prima elezione vinta da Chávez e, purtroppo per il pueblo:

    - con l’eccezione forse del Cardiologico Infantil, gli altri ospedali statali continuano a non avere risorse per curare il pueblo

    - nell’ultimo anno in Venezuela hanno assassinato per rapinarli i padri di 2 persone vicine alla mia famiglia, oltre ad aver rubato la macchina a mio fratello e a due miei cognati, e altre due parenti abbiano presenziato rapine a mano armata

    - gli introiti della holding statale del petrolio PDVSA sono usati, ora più di prima, come “pocket-money” dal governo

    - i soci di Conviasa, ma anche di tante altre ditte eccellenti, siano prestanome di familiari e amici di Chávez

    - grosse concessioni di sfruttamento di giacimenti di oro nero siano ancora ceduti per pochi dollari a petrolieri Gringos, lasciando in Venezuela le briciole (ma forse le mandorle all’estero…)

    - tutti i compagni di golpe di Chávez sono ora terra tenenti (latifondisti?) e posizionati in posti chiave dell’amministrazione statale

    - gli stessi seguitori del chavismo hanno cercato di non rieleggere a governatore dello Stato di cui è originaria la famiglia Chávez l’ennesimo membro della famiglia, dopo il padre, il fratello, ecc.

    - agli impiegati statali venga gentilmente ricordato tramite telefonata prima di ogni elezione di fare il proprio dovere, perché all’indomani potrebbero non ritrovare le loro cose sulla scrivania (quando non viene invece comunicato che sanno dove abiti e il nome di tua moglie e dei tuoi figli, come successo a un amico mio).

    Supponiamo pure che sia vera la metà di ciò che ho scritto: non è comunque un prezzo alto da far pagare al pueblo per avere a cambio la misera soddisfazione di avere a sinistra un leader anti-imperialista che si permette di chiamare Bush “Mr. Danger”, ma che continua a vendergli petrolio?

    Un’ultima cosa: se Chávez ha spinto tanto adesso per questo referendum è proprio perché sa che da qui in poi, senza i mega-introiti da petrolio a 100$ al barrile con cui puntellare il consenso (non ha investito in industrializzazione e le statalizzazioni hanno solo provocato l’inefficienza totale di realtà produttive in altri momenti di primo livello) e senza Bush a cui dare la colpa di tutti i mali (ma lo sostituirà presto con Obama, non ho dubbi), non avrà molto margine di manovra. Le promesse di riscatto della dignità del pueblo, che vorrà un lavoro anziché un sussidio, prima o poi dovrà mantenerle. Chávez non è molto amato dal popolo; è che il pueblo adesso è veramente privo di alternative e affonderà insieme a lui.

     

     

    • Di (---.---.---.148) 21 marzo 2013 04:08

      inutile sforzo di questo signore che dice avere vissuto 22 anni in venezuela, basta fare un controllino e sapere come vivono gli italiani come questi che parlano a bambera dicendo ho vissuto una vita in luoghi dove sono loro per primi a mettere i limiti di frontiera fra loro live style e i negritos o poveri diavoli come solitamente definiscono i venezuelani la migrazione italica del sud ( maggioranza) che ne meno sapendo parlare in italiano , no conoscendo le favolose etnie del territorio nazionale e decidono di ignorare il volere della gente comune del territorio che gli ospita. Radio Caracas e ormai una super favola in mano a due deliquanti che vivono in miami e che avevano partecipato al colpo di stato il resto parla da se. In venezuela qualsiasi cittadino che desidera vendere limoni,frutta ( che si trova ovunque) lo può fare e vivere di quello senza problemi, siamo nei tropici con poplazione di origini indigeni e africani, loro valori nn sono i nostri, piu che sussidio io direi pensioni, aiuti, medicina, educazione, sport qa tante altre cose gratuite che solo si può permettere una nazione ricca e un governo che sostiene e minoranze.

  • Di cesare (---.---.---.169) 19 febbraio 2009 02:08

    salve, ho letto con attenzione il vostro articolo, sono da poco tempo in venezuela ma cerco d’informarmi e di farmi un’idea precisa della realta’ latina, nell’articolo scrivete che negl’anni precedenti all’arrivo di Hugo Chavez nella stanza dei bottoni di miraflores tutto era peggio e senza speranza, il vostro articolo mi fa’ pensare alla realta’ storica ai tempi di Batista a Cuba, con il poco tempo che sono in Venezuela devo dire pero’ che posso solo constatare una cosa fondamentale, che decisamente non ho trovato in un recente viaggio in Colombia, c’e’ troppa insicurezza e questo mette in difficolta’ lo sviluppo psicologico di una popolazione, ferri sulle porte e finestre, vetri rotti e fili elettrici sui muri di perimetro delle urbanizzazioni, traffico inquinante e non rispettoso di nessuna regola civile, i figli che si devono accompagnare a scuola alle feste ai centri commerciali dall’amici per i compiti e poi riprenderli perche’ la psicosi della deliquenza e’ sempre dannatamente presente, insomma una vita blindata anche nei ceti medi di gente che vive di sano lavoro, e molto altro!
    Insomma io penso che fino a quando questa vita piena di timori e paura del prossimo regnera’ senza controllo delle forze dell’ordine o da leggi chiare e decise, nessun cittadino puo’ sentirsi libero e stimolato a impegnarsi nel sociale.
    Non voglio dilungarmi ulteriormente ma voglio dire che se manca una chiara sicurezza generale nessun paese puo’ veramente crescere partendo dal semplice fatto di poter camminare tranquillamente per le strade della tua citta’ e fermarsi a bere un semplice caffe la sera a permettere serenamente che i tuoi figli possano muoversi senza la copertura dei genitori per finire al turismo che certamente puo’ essere importante per questo paese sempreche’ il turista possa sentirsi tranquillo.
    Sono sicuro che Hugo Chavez ha molti meriti e spero che pero’ migliori anche questo aspetto che in tutta sincerita’ ha come nome: liberta’ e rispetto per il popolo.
    Grazie dell’attenzione,
    Cesare

    • Di Sorocaima (---.---.---.114) 19 febbraio 2009 17:26

      Non solo i bambini devono essere accompagnati. Ho 5 nipotini in Venezuela e non sanno cosa vuol dire andare a giocare a un parco giochi, mentre mio figlio ci gioca tutti i giorni. Alcuni addirittura assoldano vigilantes privati per restare fuori dalla porta dell’asilo frequentato dai figli durante le lezioni. Lo dico con molta tristezza, perché fino a 10-15 anni fa potevamo ancora andare a fare scampagnate in posti stupendi ma isolati come anse di fiumi, cascate, ecc. Ora sarebbe troppo pericoloso. In effetti l’insicurezza é la cosa piú preoccupante. Aldilá delle problematiche politiche e sociali o delle difficoltá sul lavoro (che esistono dappertutto e che costituiscono la "sfida" giornaliera per conquistarsi un futuro sempre migliore), sono d’accordo con te che non si puó "vivere" senza poter fare una passeggiata sotto casa.... Purtroppo, e lasciamelo dire, la violenza da quando c’é Chavez é diventata anche "sociale" e "di classe". Va bene il riscatto della dignitá del pueblo , ma non con la sopraffazione indistinta del prossimo.

    • Di Guaicaipuro (---.---.---.216) 4 aprile 2009 18:59
      Guaicaipuro

      Caro Cesare, rispondo al tuo commento così aggiungo qualcosa all’articolo postato. Hai ragione in Venezuela come in altri paesi dell’America Latina l’insicurezza è tanta! Io vivo in questo paese dal 2002 e posso dire due cose:

      1) rimasi impressionato quando arrivai qua per la prima volta e mi trovai di fronte a tutti questi mezzi di sicurezza, inferriate ovunque e perfino elettricità a protezione della proprietà, non solo di ville e villini ma anche di appartamenti e condomini; ero orientato a prendere un appartamento a Chacao (la zona della borghesia), ma di fornte alla prospettiva di vivere in un appartamento circondato dalla corrente elettrica mi rifiutati e preferei un’altra zona (prima San Bbernanrdino, poi Candelaria);

      2) Credo che tutte queste misure di sicurezza siano enormemente esagerate, senza con questo voler negare l’esistenza del problema della delinquenza e dell’insicurezza. Dietro c’e’ - credo - una fiorente industria "della sicurezza" che alimenta la paura nella popolazione per spingerla ad adottare misure di sicurezza. Un esempio concreto mi viene dall’esperienza che sto vivendo nel mio attuale condominio. La giunta di condominio da due/tre anni sta facendo pressione sui condomini per adottare maggiori misure di sicurezza (installare telecamere e corrente elettrica); dietro ci sono forti spinte (e mazzette) da parte delle imprese della sicurezza (ho elementi per affermare ciò che non posso ovviamente qua riportare); dato l’alto costo la maggioranza dei condomini (al momento) si nega a questi investimenti. Qualcuno sta alimentando la paura nei condomini attravrso strani furti che stanno avvenendo all’interno del condominio: furto della bachecha, tentativo di furto di una porta in alluminio ed per ultimo il furto di molte lampade di emergenza; riguardo quest’ultimo furto c’e’ qualcosa che non quadra! Un ladro che entra a sradicare una lampada di emergenza non pone cura e attenzione a mettere il nastro isolante ai fili rimasti scoperti! Secondo elemento i furti di queste lampade non sono avvenuti tutti insieme, ma in varie notti successive; il ladro e’ uno che vive all’interno del condominio e con questi furti sta cercando di alimentare la paura nei condomini per far passare la delibera per l’installazione di telecamere e corrente elettrica! Ovviamente si tratta di uan spesa di centinaio di milioni di bolivares (decine di migliaia di euro, da dividere fra 50 condomini), alla giunta hanno promesso una bella mazzetta.

      Detto cio’ non voglio assolutamente minimizzare il problema della insicurezza, che esiste ed e’ terribile. Pero’ voglio anche far notare questo e lasciare alla riflessione dei letttori: l’insicurezza esiste, pero’ i centri commericali chiudono alle 23, cosi come pure i Mcdonalds, la metro a mezzanotte, se la cosa fosse veramente cosi’ drammatica pensate che un centro commerciale resterebbe aperto fino alle 23? Se e’ aperto è perchè ci sono clienti, c’e’ gente! Se c’e’ gente in giro a mezzanotte a prendere il metro non deve poi essere cosi insicuro. O no?

      Non ero in Venezuela in tempi precedenti al governo di Chavez, ma a quanto so era sicuramente peggio, basti pensare solamente a quello che è successo durante il Caracazo, con migliaia di morti; la gente aveva cosi’ tanta fame e pochi soldi che fu costretta ad assalire i negozi per mangiare e la polizia a sparare. In presenza di una società profondamente ingiusta (80% di poveri e 20% di ricchi) è ovvio che sorgano problemi di delinquenza. Oggi - credo - la situazione sia cambiata (in meglio) anche per quanto riguarda la delinquenza e l’insicurezza.

      Se in campo economico si dice che l’inflazione e’ alta (la piu’ alta dell’America Latina con il 30% annuo) e’ vero, verissimo, ma si dimentica sempre di aggiungere che prima dell’avvento di Chavez l’inflazione era al 100%!

      Visto che sei in Venezuela, se sei a Chacao (est di Caracas), zona dei ricchi ascolterai solo pararei negativi; se poi frequenti associazioni della borghesia italiana come il lussuoso centro italo non potrai fare altro che ascoltare solo la loro versione. Ma il Venezuela non è solo Chacao, il Venezuela è tutto il resto. A volte sento dire da alcuni italiani che vengono in Venezuela: "quasi tutti gli italiani, il 90% sono contro il Governo" E poi scopro che hanno vissuto a Chacao, frequentato il centro italo e letto la Voce d’Italia... E’ vero che molti italiani sono contro (perche’ molti si sono piazzati, sono classe media e media/alta, senza voler negare che anche tra i "poveri" ci sono contrari, così come tra i ricchi ci sono chi appoggia Chavez), ma non nelle proprorzioni che si riportano. L’insicurezza esiste, non va sottovalutata ma ... ti farei parlare con un italiano che vive in Venezuela (classe media, lega nord che asserisce che a Milando c’e’ piu’ delinquenza che in Vvenezuela!). E’ una esagerazione anche questa e’ il frutto della cultura che si è diffusa in Italia. Perche’ c’e’ tutta questa attenzione verso la delinquenza in Italia? E’ alimentata dalle industrie della sicurezza ... in Italia, Europa il codice pensale proibisce l’uso della corrente elettrica come mezzo di difesa della proprietà, ma il governo attuale gia’ varie volte ha tentato di cambiarlo immagino ditero le pressioni del lucroso affare che calerebbe alle imprese della sicurezza come manna dal cielo. Di qui la necessita’ di alimentare l’insicurezza tra i cittadini: un episodio di violenza (condannabilissimo ovviamente) viene ingigantito ai media per creare la paura tra la gente, creare un clima una opinione pubblica favorevole a cambiare il codice pensale. Qusto c’e’ dietro l’inisicurezza. Riflettiamo!

  • Di astrolab (---.---.---.31) 22 febbraio 2009 11:03
    astrolab

    Bellisimo articolo, un esempio per gli italiani, qualunquisti e un po’ coglioni...anzi motlo... visto quello che lasciano fare ai politici....

  • Di checco (---.---.---.73) 23 febbraio 2009 01:57

    bellissimo l’articolo, a chi parla di mancanza di sicurezza (come Sorocaima e l’interlocutore precedente) fino a 15 anni fa inestistente dico solo che è facile in un paese guidato da squadre della morte in cui se no facevi parte di una elite non potevi beanche avvicinarti a certi quartieri mantenere l’ordine. certo dispiace se ci sono omicidi e insicurezze, ma non possiamo continuare da coloni dell’america latina di avere i nostri giardini dell’eden in quei paesi a spese della popolazione indigena.
    Conosco una persona che mi ha detto, ho lasciatoil sudafrica perchè dopo la fine dell’apartheid è diventato più pericoloso, ebbene, quale era il male peggiore? io non ho dubbi

    • Di Sorocaima (---.---.---.202) 24 febbraio 2009 15:33

      Chiami "repressione a favore dei ricchi" prendere un ladro e metterlo in galera? E voler poter fare una passeggiata senza aver paura di essere rapinati è, secondo te, volere un giardino dell’ Eden ? Ecco la conferma di quanto ho detto all’ inizio. Siete disposti a giustificare qualsiasi cosa purchè qualcuno dia visibilità alle vostre idee. Io ho vissuto con il pueblo, sono andato all’ università con il pueblo, ho lavorato con il pueblo. Chavez non sta facendo nessun bene al pueblo che, in buona parte, non se ne accorge. Prima o poi se ne accorgerà, e voi con lui, di aver giustificato e appoggiato l’ennesimo dittatore populista e di dover ricominciare da capo. Contenti voi...

  • Di durruti (---.---.---.51) 11 settembre 2009 02:37
    				 						di Sorocaima							, 						 						19 febbraio 01:47 						 						Chavez è veramente tanto amato dal popolo venezuelano e non solo? 				 				 			
    			 				

     

    Perché vi basta che un leader sia (o si atteggi) a nemico degli Yankee per giustificare qualsiasi cosa? Ho vissuto 22 anni in Venezuela e so di cosa parlo. Trovo lo stesso morboso accanimento nell’elogio a Chávez di quanto ce ne sia nella critica a Berlusconi. Tutto ciò che è criticato a Berlusconi (non voglio difenderlo, prendo solo in prestito il personaggio per il paragone) è anche imputabile a Chávez.

    VTV, la televisione di stato, è molto più “di governo” di quanto lo siano Mediaset e RAI messe insieme.

    Con Berlusconi non lavora la Guzzanti, Santoro, ecc.; con Chávez chiude Radio Caracas TeleVisiòn per un evidente cavillo burocratico, ma bisognava dare l’esempio: domani potrebbe toccare anche ad altre, se non dovessero stare al gioco del “puoi essere d’opposizione ma non più di quanto io ti permetta di esserlo”. L’opposizione e qualcuno che critichi serve a mantenere la parvenza di democrazia.

    La Lega parla di fucili e viene “fucilata”, Chávez capeggia una “rivoluzione pacifica, ma armata!” e viene promosso a statista.

    Berlusconi grida al broglio quando non vince le elezioni, Chávez grida al broglio prima delle votazioni e crea nozione che se dovesse vincere l’opposizione potrebbe essere solo grazie all’imbroglio.

    Ma che imbroglio può ordire la quasi metà del Venezuela che non ha LO STATO (bolivariano e rivoluzionario) a sua disposizione? E intendo: Parlamento, Corte Suprema, Consejo Nacional Electoral, Esercito, gruppi economici e mediatici (vi suona familiare?).

    Era dall’anno scorso che Chávez preparava la rivincita sul referendum del novembre 2007, quando vinse il NO alle sue proposte. Quasi tutto di ciò che non era stato approvato allora dal pueblo (che è sovrano solo quando decide a favore suo) lo ha fatto approvare in parlamento, goccia a goccia.

    L’ho sentito personalmente alla radio a Giugno del 2008 quando istruiva i suoi Circulos Bolivarianos: (le cifre esatte non le ricordo, faccio solo un esempio) Ci sono 6.000.000 di elettori e 2.000 seggi uguale 3.000 votanti per seggio. Dobbiamo creare 2.000 Pattuglie Bolivariane composte da almeno 50 persone che si occupino di “visitare”, da qui a novembre, 60 elettori a testa per convincerli a sostenere el proceso.

    Così è andata, sia a novembre che domenica scorsa più di qualcuno dai barrios (favelas in venezuelano) è andato a votare su una camionetta pagata dallo STATO purché votasse e non può sorprendere che abbia vinto il SI, con una organizzazione capillare come questa.

    E se comunque avesse vinto il NO, sarebbe bastato creare la figura del primo ministro, lasciando la presidenza ad altri, e tutto sarebbe rimasto uguale.

    Hai ragione a dire che non voleva esser eletto indefinitamente come sembrava dai titoli della stampa internazionale che hai citato, voleva solo potersi democraticamente ripresentare alle elezioni. E con le Pattuglie Bolivariane vigili e attente come sempre ad ogni confronto elettorale, non dubito che possa essere rieletto. Anche più volte.

    Ma l’importante non è questo.

    L’importante è che ho vissuto in Venezuela 17 anni prima e 5 anni dopo la prima elezione vinta da Chávez e, purtroppo per il pueblo:

    - con l’eccezione forse del Cardiologico Infantil, gli altri ospedali statali continuano a non avere risorse per curare il pueblo

    - nell’ultimo anno in Venezuela hanno assassinato per rapinarli i padri di 2 persone vicine alla mia famiglia, oltre ad aver rubato la macchina a mio fratello e a due miei cognati, e altre due parenti abbiano presenziato rapine a mano armata

    - gli introiti della holding statale del petrolio PDVSA sono usati, ora più di prima, come “pocket-money” dal governo

    - i soci di Conviasa, ma anche di tante altre ditte eccellenti, siano prestanome di familiari e amici di Chávez

    - grosse concessioni di sfruttamento di giacimenti di oro nero siano ancora ceduti per pochi dollari a petrolieri Gringos, lasciando in Venezuela le briciole (ma forse le mandorle all’estero…)

    - tutti i compagni di golpe di Chávez sono ora terra tenenti (latifondisti?) e posizionati in posti chiave dell’amministrazione statale

    - gli stessi seguitori del chavismo hanno cercato di non rieleggere a governatore dello Stato di cui è originaria la famiglia Chávez l’ennesimo membro della famiglia, dopo il padre, il fratello, ecc.

    - agli impiegati statali venga gentilmente ricordato tramite telefonata prima di ogni elezione di fare il proprio dovere, perché all’indomani potrebbero non ritrovare le loro cose sulla scrivania (quando non viene invece comunicato che sanno dove abiti e il nome di tua moglie e dei tuoi figli, come successo a un amico mio).

    Supponiamo pure che sia vera la metà di ciò che ho scritto: non è comunque un prezzo alto da far pagare al pueblo per avere a cambio la misera soddisfazione di avere a sinistra un leader anti-imperialista che si permette di chiamare Bush “Mr. Danger”, ma che continua a vendergli petrolio?

    Un’ultima cosa: se Chávez ha spinto tanto adesso per questo referendum è proprio perché sa che da qui in poi, senza i mega-introiti da petrolio a 100$ al barrile con cui puntellare il consenso (non ha investito in industrializzazione e le statalizzazioni hanno solo provocato l’inefficienza totale di realtà produttive in altri momenti di primo livello) e senza Bush a cui dare la colpa di tutti i mali (ma lo sostituirà presto con Obama, non ho dubbi), non avrà molto margine di manovra. Le promesse di riscatto della dignità del pueblo, che vorrà un lavoro anziché un sussidio, prima o poi dovrà mantenerle. Chávez non è molto amato dal popolo; è che il pueblo adesso è veramente privo di alternative e affonderà insieme a lui.

    eheheheh solite menate per non dire nulla o peggio veline da USAID..

    il popolo non ama chavez? bene allora mi spieghi come faccia a vincere le elezioi senza arrampicarti sugli specchi? e che siano orgomentazioni fondate ...e con dati certi non presi dalla freedom house o da siti vicino alla open society di soros il mentore della manita blanca oposidora per intenderci il clone dell’optpor serba ,si quella che all’apprenza sembravano dei non violenti ma che in effetti milizie armate al soldo dei pervertiti esportatori della "democrazia"..liberal capitalista

    secondo perche’ non spieghi o meglio perche’ non dici che buona parte degli atti di "violenza" che accadono in venezuela sono opera delle aquile nere ,bande di narcoparamilitari che provengono dalla colombia .del sign.uribe che tanto amate.e e che fa da compare di nozze al signor rosales "profugo"di giustizia dopo che è stato accusato con tanto di prove ,di aver sottratto fondi statali(rosalinda il filosofo di zulia lider dell’ opposizione) .perche’ non ci spieghi chi ha ucciso in questi ultimi anni123 lider sindacali ,lider campesinos e militanti psvuvisti.?...

    certo sara stato il dottor jeckill -misterhaid chavez che la mattina fa opere sociali e la notte ammazza gente

    l’estensore dell’articolo cita dati reali e come si risponde? con le contumelie senza costrutto senza citare dati o peggio riportando, falsi palesi e orchestrati da "CloacavisiOn" (globovision) mezzo mediatico molto "democratico che incita al golpe 100 volte al giorno .....mi sembra che possa trasmettere liberamente tali incitamenti o no? un altra perla che tradisce la natura di troller della disinformazia è quando costui afferma

    "con Chávez chiude Radio Caracas TeleVisiòn per un evidente cavilo

    errato questo mezzo della disinformazione non è stato chiuso ma avendo occupato frequenze non sue le sue trasmissioni avvengono per via satellite .

    bene anche in italia abbiamo un caso similare, rete 4 di proprieta di zio silvio , (occupa frequenze di tele 7) che per decreto della comunita’ europea e non di chavez deve continuare le sue trasmissioni per via satellite,lasciando libera la frequeza che è di pertinenza di tele7

    ah sto chavez solo per applicare la legge nel si becca anche l’epiteto di dittatore

    per quando riguarda poi gli ospedali un altra bella contradizione palese si nota in

    L’importante è che ho vissuto in Venezuela 17 anni prima e 5 anni dopo la prima elezione vinta da Chávez e, purtroppo per il pueblo:

    - con l’eccezione forse del Cardiologico Infantil, gli altri ospedali statali continuano a non avere risorse per curare il pueblo

    ora facendo un po’ i calcoli chavez eletto nel 98 -99 per la prima volta ,poi referendum per 5 fa’ 2004 il cardiologo infantil è del 2005-2006 ...no ci troviamo quindi ..il conto non torna anzi torno io dal venezuela e posso dire con certezza che molti ospedali pubblici funzionano e funzionano bene ...certo i problemi ci sono ..anche in italia ce ne sono e sono molto maggiori ..ma torniamo ai conti del troller .se te ne sei andato nel 2004-2005. il cardiologo infantil è del 2006 coem fa a dire che funziona solo questa struttura ed il resto no? .chi ce’ dietro tale troller che palesa contradizioni temporali? ...qundi questo post del troller è da cestinare ,pura velina

    ps ricordo a che il salario medio stato aumentato del 30% tra maggio e settembre 2009 ...eccerto saranno soldi iovuti dal cielo o peggio i perfidi russi che inondano di rubli il buon chavez ...all’ estensore dell’ articolo ,stia attento ,dopo che la usaid ha fornito di ben 38 milioni di dollari le varie ong operanti in venezuela per mestare e confondere sul venezuela,prima di dare il beneplacito all’ inserzione di certi post faccia un minimo di riceca sull’ ID e censuri certe porcherie da macelleria mediatica

  • Di (---.---.---.46) 21 marzo 2013 04:39

    La morte di chavez e le calunnie dei media italiani http://umbvrei.blogspot.com/2013/03/la-morte-di-hugo-chavez-e-le-calunnie_20.html

    Anche questo articolos erve epr capire perchè chavez e’ tanto amato! Leggasi soprattutto articolo di una rivista di marketing Gente que come perrarina del 1990! 
    Il venezuelano rubava il cibo ai cani ed oggi mangia tutti igiorni, tre volte al giorno, va ascuola all’universita’ gli danno anche il computer portatile, 3,5 milioni hanno la pensione (all’arrivodi chavcez erano 100.000 e nei 40 annio della IV repoubblica furono in tutto 300.000 circa i venezuelani che hano goduto di una pensione) ... salario minimo piu alto dell’america latina, cui va aggiunto buoni pasto, minimo 2 stipendi extra a dicembre e minimo altri due a agosto come buono vacanza ... etc etc etc. il resto sono parole e se le porta il vento
  • Di (---.---.---.46) 21 marzo 2013 04:42

    In quanto all’insicurezza in venezuela ... beh un tempo si che c’era grande sicurezza ... il 27 febbraio per esempio la gente usciva afarsi uan bella passeggiata vero? Qui le prove fotografiche: 

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