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Veltroni, Franceschini e il consociativismo politico eterno

Una difficile fase transitoria del PD che va dritta alle elezioni europee e provinciali di un paese nel quale vige il consociativismo politico eterno
 
ROMA – Ha lasciato le redini il giorno dopo la sconfitta elettorale alle regionali in Sardegna, il segretario del Pd Walter Veltroni. "Lascio per salvare il progetto", ha detto al coordinamento del partito che aveva respinto le sue dimissioni, “Non ce l’ho fatta, chiedo scusa - non ho costruito il Pd che sognavo, forse sono portato più ad altri incarichi che non alla vita di partito”. 

Parole col sapore amaro dette a se stesso, ma con il significativo senso del messaggio traversale lanciato ai suoi più acerrimi nemici, quelli all’interno del suo partito che tramavano forse una congiura pensando sì al futuro ma con vecchie categorie: “Me ne vado perché mi avete rotto le balle”.

D’Alema, Rutelli e Marini rimasti di stucco, sorpresi dall’inaspettata azione di chi era interprete di un progetto politico, colui che si era conquistato il posto nella storia creando un partito pronto a far crescere i giovani, coloro i quali hanno creduto in lui e credono nella possibilità di fondere superarle ideologie del novecento. Il risultato delle regionali in Sardegna è stato, invece, la goccia che ha fatto traboccare il vaso, incitando il Veltroni a spezzare la fune prima che gli altri l’avrebbero fatto, rimanendo interdetti finanche gli avversari del centrodestra che ora non sanno più con chi trattare. E senza infierire sulle faccende interne al Pd fanno sapere: “Il problema del Pd è di carattere politico e non è giusto scaricarlo su Veltroni”.


Ecco, questa è l’Italia, Paese delle alleanze sbagliate, come quella con Di Pietro, altro bubbone da estirpare da quella anomala sinistra chiamata tale solo per nostalgia e per ricordare altri tempi, per il resto tutto è transitorio.

Prossima vittima Dario Franceschini, che si è offerto di dirigere il partito, pur non essendo sostenuto da tutti, almeno fino al congresso per eleggere il nuovo segretario. Una difficile fase transitoria che va dritta alle elezioni europee e provinciali di un paese nel quale vige il consociativismo politico eterno.
 
 
 

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