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Universitari del Lazio: no fondi dalla regione, niente borsa di studio

Studenti universitari che aspettano da mesi il pagamento della borsa di studio rimarranno con le tasche vuote. La regione Lazio non trasferisce i fondi e gli studenti aprono una vertenza: minacciato il diritto allo studio.

Le regione Lazio ha interrotto i trasferimenti di fondi all'Ente regionale per il diritto allo studio universitario, Laziodisu, che ha sospeso il pagamento della borsa di studio a undicimila studenti fuori sede. Il saldo della seconda rata della borsa relativa all'anno 2010/2011 era previsto per il mese di Aprile, e gli studenti hanno atteso mesi e mesi nella speranza che il ritardo si prolungasse solo fino alla fine di Agosto, come accaduto negli anni precedenti; e invece non c'è stato nulla da fare per tutti gli universitari che hanno affollato gli uffici di Laziodisu per avere spiegazioni, e sono tornati a mani vuote dopo aver scoperto che la regione non ha ancora effettuato il trasferimento di fondi destinati alle borse di studio. Qualcuno ha chiesto chiarimenti direttamente gli uffici della regione, che a loro volta sostengono di dover ancora attendere prima di potersi attivare per sbloccare i fondi. Tutto ciò ha suscitato l'indignazione degli undicimila studenti che saranno costretti a fare i salti mortali per poter pagare tasse, libri e soprattutto l'affitto di un alloggio in una città come Roma in cui i prezzi sono alle stelle. Sono stati i rappresentanti del sindacato universitario Link Roma a denunciare il ritardo, annunciando di voler avviare una campagna per ottenere i pagamenti immediatamente.

Intanto la notizia ha attirato l'attenzione di uno dei maggiori quotidiani italiani, La Repubblica, che ha pubblicato un articolo sulla vicenda nella sezione dedicata alla cronaca di Roma. Come se non bastasse, gli studenti hanno creato su Facebook una pagina dal titolo "Borse di studio Laziodisu: che fine ha fatto la mia seconda rata?" per organizzare la mobilitazione e diffondere il passaparola.

Chi la spunterà? In un paese il cui governo ha appena tagliato del 95% il fondo nazionale alle borse di studio sembra impossibile che l'abbiano vinta gli studenti e i loro diritti, ma per chi non rinuncia al proprio progetto di studio e di vita non c'è molta scelta: bisogna andare avanti e sperare che le cose vadano per il meglio, ricordando che come diceva il grande Edoardo "Adda passà a nuttat...".

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