• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Ambiente > Una legge per ridurre i rifiuti allo Zero

Una legge per ridurre i rifiuti allo Zero

Quello dello smaltimento dei rifiuti è un problema serio che attanaglia gli abitanti di questo millennio. Come fare per risolverlo? Numerose sono state le proposte mosse nel tempo; i più catastrofici pensano che un giorno verremo sommersi dai nostri stessi rifiuti, altri più fantasiosi progettano di spedirli forse sulla Luna. Una soluzione reale è possibile.

Rifiuti Zero è una strategia, teorizzata in America, che si propone di riprogettare la vita ciclica delle risorse in modo tale da riutilizzare tutti i prodotti, facendo tendere la quantità di rifiuti da conferire in discarica allo zero, contrapponendosi così alle pratiche che prevedono inevitabilmente un processo di incenerimento o discarica. Il processo, quindi, mira a risolvere il problema alla radice, riutilizzando semplicemente i prodotti ed eliminando l'ultimo passaggio dell'attuale filiera di smaltimento riguardante la distruzione (non sempre ecologica) dei rifiuti stessi.

Come è possibile? Pensiamo al ciclo di una bottiglia di vetro per il latte, la cui risorsa iniziale è la sabbia silicica, trasformata poi in vetro e successivamente in una bottiglia. La bottiglia arriva sulle tavole dei consumatori riempita di latte. Al momento, i normali metodi di gestione dei rifiuti dispongono che il recipiente vitreo venga gettato in discarica. Il metodo Rifiuti Zero, invece, prevede che la bottiglia possa essere affittata al momento dell'acquisto tramite un deposito, e venga riportata indietro dopo l'utilizzo. La bottiglia viene quindi lavata, riempita e rivenduta, pronta per il suo nuovo consumatore. L'unico materiale sprecato è l'acqua per il risciacquo e l'energia utilizzata viene ridotta al minimo.

Questa strategia appare profittevole dal punto di vista dell'inquinamento ambientale visto che permette di ridurre notevolmente i rifiuti in discarica. I suoi punti fondamentali sono tre:

1. Eliminare l'incenerimento dei rifiuti e strutturare un sistema di raccolta che aumenti la quantità di materiale differenziabile ed ottimizzi la qualità del materiale da riciclare, diminuendo la quantità di rifiuti prodotti;

2. Incentivare il riuso del materiale riciclato, la riparazione di oggetti e operare scelte di vita che diminuiscano la percentuale di scarti, scelte stimolate anche dal sistema di tassazione basato sul peso e la quantità dei rifiuti;

3. Sostenere la progettazione e la produzione di prodotti totalmente riciclabili, riutilizzabili e riparabili.

Belle parole, pensieri utopistici per alcuni, ma Rifiuti Zero può diventare realtà. Il primo comune italiano ad aderire alla strategia è stato Capannori (LU) in Toscana, ad oggi se ne sono aggiunti altri 79. Possiamo pretendere che il riutilizzo dei materiali diventi legge. Rifiuti Zero è diventata una proposta di legge di iniziativa popolare, ed è possibile aderire firmando presso il comitato promotore più vicino, ne sono presenti parecchi su tutto il territorio nazionale. Maggiori informazioni possono essere trovate sul sito web www.leggerifiutizero.it. Buon riciclo a tutti.

Commenti all'articolo

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares