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Un plauso alle lavoratrici ed ai lavoratori della scuola

Oggi, 15 giugno, termina lo sciopero c.d. degli scrutini, che in realtà riguardava non solo gli scrutini ma anche le attività funzionali al mondo della scuola.

Un plauso alle lavoratrici ed ai lavoratori della scuola

 
Questo sciopero partito dal basso, con una buona collaborazione ed intesa di vedute tra parte del mondo dei precari della scuola ed i Cobas Scuola, ha permesso, tra le mille difficoltà vuoi tecniche, vuoi di boicottaggio poste in essere da sindacati concertativi e padroni, vuoi anche di comunicazione, il rinvio degli scrutini nella maggior parte delle scuole italiane. Ma la cosa più importante è stata la solidarietà tra i lavoratori. E’ stata diffusa la cassa di resistenza, strumento determinante per la riuscita delle lotte negli anni caldi, ed oggi è più che mai attuale.
Certo è scandaloso, ma non deve stupire, che determinate strutture sindacali abbiano cercato in tutti i modi di creare panico tra i lavoratori, difendendo, nell’assurdità della situazione, i padroni anzichè i lavoratori. Ciò rientra nella logica della gestione del potere! Sentire dire che, ad esempio, lo sciopero degli scrutini recherebbe disagio all’utenza della scuola, è semplicemente folle come affermazione. Esistono scioperi che non creano disagi? Uno degli scopi storici dello sciopero non è forse quello di creare disagio?

Nella frenesia delle situazioni, si cade spesso nel ridicolo. Questa frenesia è data dal fatto che determinate strutture sindacali confederali sono letteralmente distaccate dalla realtà effettiva, sono complici del sistema e pur di non perdere il loro potere sono disposte ad ostacolare le lotte partite dal basso dei lavoratori per tutelare i loro interessi, interessi economici, politici e massonici.

Ma questa lunga tornata di sciopero non è solo che l’inizio della mobilitazione in corso nel mondo della scuola che continuerà e dovrà continuare nei mesi che seguiranno. Ciò è necessario, ciò è un dovere per chi vuole opporsi alla totale negazione della libertà di insegnamento, ai tagli indiscriminati, all’introduzione della meritocrazia tra docenti, alla continua diffusione della precarietà, alla imposizione dall’alto di norme derogatorie in peius della normativa contrattuale, alla negazione del diritto di sciopero , di assemblea, per chi crede nella scuola pubblica e laica, perchè la scuola deve essere pubblica e laica!

Un plauso a tutte le lavoratrici ed ai lavoratori della scuola che, tra mille difficoltà, hanno sfidato il sistema, i poteri sindacali concertativi. Tra solidarietà e partecipazione attiva allo sciopero hanno dimostrato che la lotta è uno strumento tutt’altro che superato e deve essere attuata con costanza. Solo così si potrà arrivare presto ad uno sciopero anche selvaggio, oltre le regole, oltre le limitazioni volute dai padroni e dai confederali.

Che ciò sia di monito per tutte quelle persone che ancora non hanno compreso cosa a breve si concretizzerà nella scuola e non solo, che sia di monito per tutti quei lavoratori e lavoratrici che vengono ipnotizzati da chi ha svenduto i loro diritti, che sia di monito per chi crede che le lotte dal basso non possono avere seguito!

La reatà di questi giorni, dalla Sicilia a Trieste, ha dimostrato tutt’altro.

Solo con la lotta e nella lotta è possibile contrastare il sistema!

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