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Un impiccato in Iran regalo di Epifania… meglio di niente

In una Piazza del Pollo in Iran, è stato impiccato pubblicamente nei primi giorni del 2011, un tale Yaghub, 31enne, che in quella piazza aveva ucciso un uomo ”davanti a decine di passanti, che minacciò con il coltello perché non si avvicinassero e non soccorressero la vittima. Fu ripreso però da un passante con il cellulare e il filmato, diffuso su internet e dalla tv, servì a identificarlo”.

Dunque, cotto e mangiato, il servizio video: vedete che alle volte la tecnologia aiuta la Giustizia? Lo dice l’agenzia ufficiale Irna che “Ad assistere oggi all’esecuzione – in Iran sono rare quelle in piazza – c’era una folla numerosa. Sale così a 13 il numero delle impiccagioni dall’inizio dell’anno, mentre nel 2010 erano state 179”.

Carissime Masse Indignate, di donne e uomini dell’Universo solidale… come mai non c’è reazione a questi sinistri dondolii? Forse perché l’impiccato non è una donna? Magari di nome Sakineh Mohammadi Ashtiani?

Ma chi è il Padre di tutte queste belle religioni che ci addobbano le Giornate mondiali e allora resistere resistere resistere? “Abramo (in ebraico: אַבְרָהָם, Avraham, “Padre di molti/dei popoli”; arabo: ابراهيم, Ibrāhīm) è il primo patriarca dell’ebraismo, del… cristianesimo e dell’islam. La sua storia è narrata nel Libro della Genesi ed è ripresa nel Corano. Secondo il Genesi (17,5), il suo nome originale era אַבְרָם (Avram, Abram), poi cambiato da Dio in אברהם (Avraham, Abramo). Secondo l’halakhah è proibito pronunciare questo nome senza la lettera Hei (ה) che Dio stesso avrebbe aggiunto al vecchio nome Avram, proibizione cui si fa eccezione solo quando si spiega la storia di questo nome. Il termine ‘ivri (“ebreo”) viene utilizzato per la prima volta nel Tanakh proprio riguardo ad Avraham, con il significato di “colui che viene da oltre (il fiume)”. Non esistono testimonianze indipendenti dal Genesi dell’esistenza di Abramo: non è quindi possibile attestare la sua storicità. Se realmente esistette, fu tra il XX ed il XIX secolo a.C. La redazione del testo biblico che parla di lui è opera di un redattore sacerdotale, ai tempi dell’esilio babilonese. Come in genere i testi riguardanti i tre patriarchi (Abramo, Isacco e Giacobbe), non si tratta di biografie, né di racconti storici nel senso comune del termine, ma di fissazione per iscritto di tradizioni orali, con ridondanze e contraddizioni.”

Nel proposito, Abdel Halim Hafez, uno dei più grandi cantanti egiziani e del vicino Oriente, canta “Oh le mie parole, il giro del mondo in lungo e in largo E aprire gli occhi degli uomini che hanno ereditato la Terra Sulla Terra il Messia ha lasciato la sua impronta..dissanguato…E le stelle della pace? E per quanto tempo deve rimanere il Messia ferito lì questa terra? Quanto tempo devono continuare le grida?”

Le notizie solitamente, le leggo sull’Ansa. Sono una capra in inglese e in altre favelle. Da Casa Nostra apprendo sempre dall’Ansa, che “Un vasto incendio si è sviluppato la notte scorsa nella masseria ‘Visciglia’ di proprietà del giudice brindisino Clementina Forleo, in servizio presso l’ufficio gip del tribunale di Cremona. La masseria, adiacente ad una villa sempre di proprietà della famiglia Forleo, si trova lungo la provinciale Francavilla Fontana-Sava, nel brindisino”.

Cosa c’entra con l’impiccato? Niente. Tanto rumore, come un dondolio, per nulla.

E già che ci sono mi arriva anche un’altra notizia, non dall’Ansa ma tramite Facebook, che parla di puzze di bruciato dalla Tunisia di cui ne ho recentemente scritto, con minimo successo: “Tunisia, 3 gennaio 2011 – Dopo una lunga agonia, Mohamed Bouazizi è morto nella serata di ieri, 2 gennaio, nell’ospedale per grandi ustionati di Tunisi. Il suo nome non sarà dimenticato facilmente: immolandosi col… fuoco, ha dato il via alla più grande protesta sociale registratasi in Tunisia negli ultimi anni. Siamo tutti Mohamed Bouazizi. E’ con grande emozione che apprendiamo del decesso, avvenuto nella serata di domenica 2 gennaio 2011, di Mohamed Bouazizi, dopo aver lottato diversi giorni contro la morte nell’Ospedale dei grandi ustionati di Tunisi. La notizia ci rende tristissimi, ma muove anche una montagna di collera contro il maledetto regime di Cartagine che ha spinto e spinge ancora i giovani a commettere atti disperati, come quelli che ieri rischiavano la vita in mare per raggiungere un paese dove sopravvivere e quelli che, oggi, si immolano col fuoco per disperazione, di fronte al disprezzo e alla brutalità di un potere che impedisce loro di sopravvivere anche miseramente, togliendo loro anche i più modesti espedienti per arrangiarsi. Il gesto del giovane disoccupato Bouazizi a Sidi Bouzid illustra la disperazione, non solo dei giovani privi di risorse, ma anche di tutta la gioventù e di tutto un popolo cui non si consente di vivere e di lavorare a causa del controllo di una mafia che, non contenta di saccheggiare le risorse dello Stato e dei cittadini, si impossessa di ogni progetto di carattere economico, sociale o culturale, vessandone i promotori e minacciandoli di controlli fiscali e di arresto, nel caso rifiutino di cedere i loro progetti. Il regime mafioso è diventato un handicap ed un peso morale sempre più insopportabile per tutta la nazione. E’ tempo che il popolo si sollevi tutto intero per sostenere l’intifada avviata dal martire Mohamed Bouazizi, e per salvare il nostro paese da un cancro che lo divora piano piano, che ci umilia, ci deruba, ci terrorizza, ci tortura. Pace alla tua anima, Mohamed Bouziza, tutta la Tunisia ti piange. E che il tuo martirio sia l’annuncio della fine imminente dell’incubo di un intero popolo, e dell’aurora di una Tunisia fraterna, solidale e unita nel ricordo dei suoi figli caduti perché noi possiamo vivere degnamente. Gloria ai martiri vittime della mafia criminale! Abbasso il regime di Cartagine! Abbasso la mafia! Viva la gioventù gloriosa della Tunisia! Dignità per il popolo tunisino! Intifada hatta al-nasr! Mondher Sfar Parigi, la notte dal 2 al 3 gennaio 2011″mainimg  Un impiccato in Iran regalo di Epifania...Meglio di niente

Per l’Epifania fatevi donare una scopa, piuttosto che un aggeggio favolosamente tecnologico, cavalcata da una donnetta anziana. Ce ne sono nei mercatini che dondolano… di tipiche, come vuole Tradizione e Vacanze Last Minute, anche in saldi. Da Capranica, dove risiedo, ve ne mando una che è riuscita a scendere dalla Torre dell’Orologio, indenne, tramite una corda…Libera la Befana, che Vola! Mas que Nada …Meglio di Niente.

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