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Un’estate da cani

Il 2 Agosto il Ministro del Turismo Michela Angela Brambilla ha presentato “Turisti a 4 zampe”, lo spot istituzionale, in onda sulle reti nazionali a partire dalla seconda metà di luglio, realizzato dal Ministero del Turismo per valorizzare le imprese turistiche che accolgono gli animali e al contempo combattere il deplorevole fenomeno dell’abbandono estivo.

Notevole impegno da parte dello stato, così come fatto in passato dai molti governi (ma non diversi) avvicendatisi nel corso di questi ultimo decennio. Sicuramente l’obbiettivo principale è stato quello della sensibilizzazione dei gestori di impianti turistici alla causa, e altrettanto certo è lo scopo che il Ministro Brambilla così come il Ministro ai Trasporti Alterio Matteoli (anch’egli presente alla kérmesse) era quello di dare visibilità ad un problema mai troppo vintage e mai novità stagionale. Fatto stà che la campagna ha avuto il dovuto blasone e le aspettative dei due ministri in fatto di pubblicità commerciale di un’iniziativa governativa (stranezze italiane) non sono state tradite.

Solo che, girando per le tante spiaggie italiane, non è difficile notare un paradosso tutt’altro che banale; è risaputo che lungo i litorali italiani è vietato l’accesso ai cani, e che l’applicazione di tali direttive sono a discrezione delle diverse amministrazioni locali, regionali ecc... Solita burocrazia insomma.

Quindi se esistono divieti severi che proibiscono l’accesso ai cani, pena sanzioni più che salate, alle spiagge pubbliche e private, perchè invece di spendere tanto (in tutti i sensi) per una presentazione in pompa magna, classico nello stile del Popolo delle Libertà, per la presentazione di un sito www.turistia4zampe.it che pur essendo più che utile all’informazione dei "proprietari" dei quadrupedi,non si è provveduto a modificare tali leggi viziate nella forma e nell’applicazione, e che si riscopre palesemente in contrasto con le iniziative governative volte a combattere l’abbandono degli animali?

L’interrogativo nasce da problemi quotidiani (almeno in periodo vacanziero) del tipo: se l’albergo dove sono ospite PAGANTE mi offre IL SERVIZIO LIDO, e mi assicura che accetta i cani, perchè poi mi viene svelato successivamente che c’è l’ordinanza comunale che vieta all’amico FIDO di seguirmi al guinzaglio sulla spiaggia? Ovviamente questa notizia mi crea notevoli disagi e mi obbliga a lasciare in camera il mio amico a quattro zampe con tutti i problemi che può creare un cane (di piccola taglia precisiamo) in un ambiente nuovo e di pochissimi metri quadrati per 2-3 ore almeno (il tempo di un paio di bagni in spiaggia).

Si tratterebbe di truffa? e da parte di chi poi? dell’albergo che non ci comunica le disposizioni comunali, o del municipio che mette in netto disagio i turisti non provvedendo neanche all’installazione dei distributori di palette e bustine monouso per la raccolta dei "bisogni" di FIDO e MICIO? in questo caso addirittura si percepisce un menefreghismo totale delle autorità locali come nel comune di Praia in provincia di Cosenza. Ancora una volta il governo sembra avere occhi per tutti ma non ovunque. Cosa impossibile ovviamente, ma probabilmente sarebbe bene informarsi delle leggi in vigore prima di organizzare iniziative che seppure nobili, vanno in contrasto con le prime, mettendo in netta difficoltà turisti COSCIENZOSI, e in sicuro pericolo d’abbandono gli stessi animali che l’iniziativa dovrebbe proteggere. COERENZA SIGNORI.COERENZA E PROFESSIONALITA’ PER FAVORE!

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