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Ucraina: il Mausoleo della shoah non è mai stato distrutto dai russi. Altro cameo della stampa italiana

La repubblica e Il Messagero pubblicano articoli in cui si parla della distruzione, da parte dei missili russi, del Mausoleo  Babyn Yar dedicato alla memoria dell'Olocausto. eppure la notizia è falsa, come dimostrato dal reportage di un giornalista israeliano 

“Gli ucraini hanno riferito che il sito commemorativo Babyn Yar è stato danneggiato dai russi, ma dopo un giro a piedi posso dire che non corrisponde alla realtà”.

Così scrive il giornalista israeliano Ron Ben Yishai, che in questi giorni ha pubblicato sullo storico quotidiano ebraico Yedioth Ahronoth, un reportage in cui smentisce lo storytelling dei media italiani, in merito alla distruzione del Mausoleo di Babyn Yar in Ucraina. Un monumento, che sostiene la memoria dell l’Olocausto nell Europa dell’Est. Qui tra il 29 e 30 settembre del 1941, le truppe naziste uccisero oltre trentamila ebrei. 

I primi giorni di Marzo, Il Messaggero pubblica il titolo “Ucraina: bombe sul monumento alla Shoah di Kiev”, La Repubblica li segue sulla stessa linea “Guerra in Ucraina, gli attacchi russi stanno distruggendo musei e memoriali”.  Tutto ciò nasce dal discorso del presidente ucraino Zelenski, che rivolgendosi alla comunità ebraica, chiede perché il mondo rimanga in silenzio, dopo che una bomba cade sullo stesso sito di Babyn Yar. Eppure nell’intervento di Zelenski, non vi è nessun riferimento alla distruzione del Mausoleo, bensì viene ventilata un’ipotesi : “E se Babyn Yar fosse attaccata? Quali altre strutture militari minacciano la Russia? Quali altre basi della NATO? La cattedrale di Santa Sofia? Lavra? La chiesa di Sant’Andrea? Qualunque cosa sognino lì – che siano dannati! Perché Dio è con noi”.

Ron Ben Yishai, si fa fotografare davanti al Memoriale intatto. Nell’articolo scrive che nulla è stato danneggiato. Anzi sul sito ufficiale di Babyn Yar, viene pubblicato un comunicato dettagliato sui tre attacchi missilistici subiti e i relativi danni :

La torre televisiva di Kiev, un edificio del complesso sportivo “Avangard”, complesso che in futuro è stato pensato di adibire a Memoriale dell’Olocausto in Ucraina e nell’Europa Orientale, il terreno di un ex cimitero militare. Sarebbe stato sufficiente questo controllo, alla portata di qualsiasi redattore, per evitare figuracce. Ormai la propaganda bellica non ha nulla da invidiare alla disinformazione di Putin 

Questo articolo è stato pubblicato qui

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