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USA: mai così tanti poveri negli ultimi 50 anni

Numericamente gli Stati Uniti d'America non hanno mai avuto così tanti poveri come oggi. A livello percentuale siamo ai livelli del '93. Lo stipendio medio di un capofamiglia è ai livelli del 1973.

Gli Stati Uniti d'America non hanno mai avuto tanti poveri come ora. Il dato emerge dall'ultimo rapporto annuale del Census Bureau (l'ente incaricato di svolgere il censimento a stelle e strisce), che non può fare a meno di notare come il dato sia aumentato per tre anni consecutivi fino alla cifra odierna: 46 milioni di persone negli Stati Uniti vivono in sotto la soglia di povertà (Qui le soglie di povertà a seconda della composizione del nucleo famigliare). Un Americano su sei può considerarsi povero.

Il dato, rilevato nel 2010, ha segnato un incremento dello 0,8% rispetto al 2009, quando 43,6 milioni di americani vivevano in stato di povertà. 2,6 milioni di persone nel 2010 sono quindi scivolati in povertà. A conti fatti, spiega il rapporto annuale del Census Bureau, circa il 15% della popolazione statunitense. Numericamente il dato maggiore degli ultimi 52 anni, cioè da quando l'istituto ha iniziato la pubblicazione, a livello percentuale il più alto dal 1993.

Lo stipendio medio di un capofamiglia è fermo ai livelli deli 1973 a 47.715 dollari, così come scendono del 9% anche I redditi medi dei lavoratori tra I 25 e i 35 anni.

Il fantasma della crisi economica ha colpito anche la ricchezza media delle famiglie che si è abbassata del 2,3%, cioè a 49.445 dollari (poco meno di 25.000 euro), il tutto aggravato dalle posizioni assicurative dei cittadini statunitensi: 49 milioni e 900 mila persone risultano non avere una copertura assicurativa. 900 mila un più rispetto al 2010. Il 2011 non sembra promettere cose migliori, anzi. Viene stimato un probabile ulteriore decremento della crescita economica e la disoccupazione si attesterebbe di nuovo oltre il 9%.

La fase crescente del tasso di povertà si è avuta in concomitanza col piano di Barack Obama per la creazione di nuovi posti di lavoro che è costato 450 miliardi di dollari, e con la decisione del “super-comitato” congressuale sul taglio di 1.200 miliardi di dollari del deficit Americano entro i prossimi 10 anni. Una manovra che è costata in tutto 1.300 miliardi di dollari e che ha richiesto agli americani le famose lacrime e sangue.

Tuttavia gran parte degli analisti americani, sollevano qualche responsabilità ai politici di Washington, rilevando però come sia indispensabile che si arrivi si alla riduzione del deficit ma senza ricadere di nuovo sulle classi meno abbienti e sulla classe media. Intanto il deficit federale americano è salito in agosto a 134,2 miliardi di dollari, ovvero il 48% in più rispetto ai 90,5 miliardi di dollari dello stesso periodo dell'anno scorso. Lo comunica il Tesoro, sottolineando che dall'inizio dell'anno fiscale, nel settembre 2010, il deficit è 1.230 miliardi di dollari.

Gli Stati uniti d'America, conclude il report del Census Bureau, è uno dei paesi con l'incremento più alto del tasso di povertà negli ultimi anni, superati solo da Cile, Israele e Messico, tra i 34 paesi monitorati dall'Organizzazione per la Cooperazione Economica e lo Sviluppo di Parigi.

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