Tutti in caccia di Trento
Al via il 64esimo campionato di pallavolo italiano maschile
Con l’anticipo tra i campioni d’Italia dell’Itas Diatec Trentino e la matricola Yoga Forlì si è aperto sabato il 64esimo campionato di serie A1 maschile di pallavolo.
Ormai da qualche anno in Italia non giocano più tutti i campioni brasiliani, russi e slavi, però il nostro campionato resta fra i primi al mondo per spettacolarità, concentrazione di talenti e alto livello delle squadre partecipanti. La stagione è iniziata con una prima piccola sorpresa, la vittoria nella Supercoppa della Lube Banca Marche Macerata, vincitrice dell’ultima Coppa Italia contro i campioni in carica di Trento.
Il campionato dovrebbe essere un affare a cinque tra Cuneo, Treviso, Macerata, Piacenza e Trento, con l’inserimento interessato di outsider molto temibili quali Modena, Padova e Perugia.
Diamo un’occhiata alle squadre migliori per capire quale strada potrebbe prendere questo prossimo campionato.
Dopo la vittoria del suo primo scudetto,
Quando cambi palleggiatore, l’intera squadra deve riadattarsi a nuove dinamiche e fluidità di gioco. E questo può richiedere tempo e partite. In questo senso la stagione della Sisley Treviso nasce con questo dubbio. A sostituire il palleggiatore-scommessa dell’ultimo anno, il francese Pujol, rispedito al Cannes, è arrivato il palleggiatore della nazionale spagnola, Ricardo, da Modena. Tutti sanno la bravura nella velocità di uscita della palla di Ricardo, che sa spingere soprattutto sulle bande palloni rapidissimi. Proprio questo però può essere il grande problema per gli schiacciatori di Treviso, abituati a lavorare molto più sulla forza e sullo stacco oltre il muro che sul tempismo di attacco. Del resto la squadra titolare resta molto simile a quella del passato campionato, con Fei opposto, Gustavo e Hubner centrali e Papi e Cisolla schiacciatori. Sarà interessante capire come in una squadra come Treviso, ormai in avanti con gli anni, inizieranno ad essere utilizzati giovani promettenti come il palleggiatore Saitta, lo schiacciatore Capra e l’opposto italo-bulgaro Antonov.
L’anno scorso è stata la bella incompiuta della stagione. Finalista perdente sia in Champions League sia in campionato,
Cuneo ha deciso di rinforzarsi per raggiungere un obiettivo che le è sempre sfuggito, lo scudetto. Dopo 4 Coppe Italia, 2 Coppe delle Coppe, 2 Coppe Cev, 2 Supercoppe Europee e 3 Supercoppe Italiane, lo scudetto, insieme alla difficilissima Champions League sono i due sogni che Cuneo vuole raggiungere. Per farlo ha badato molto alla sostanza. Fuori dal roster le delusioni Lasko, andato a Verona, e Felizardo, trasferitosi al Perugia, e dentro l’opposto campione d’Italia in carica il bulgaro Nikolov e sempre da Trento il centralone Jeroncic. Ottimo acquisto anche l’ex libero di Santa Croce Pieri. Anche qui però sembra sorgere un dubbio: le pecche difensive dello scorso anno non sembrano essere state risolte. Una linea d’attacco che può contare come schiacciatori ricettori Abbadi, Gonzalez e Wijsmans non sembra proprio il massimo in quanto a difesa e rigioco della palla.
La Lube Banca Marche Macerata è la squadra meglio quadrata e con tutti i ruoli ricoperti da atleti al massimo nella carriera. In pratica se De Giorni non vince lo scudetto con questo squadrone, sarà una cocente delusione. Vermiglio forma la solita diagonale con il croato Omrcen, spostato da centrale ad opposto con grandissimi risultati. Nuovo e giovane è lo schiacciatore-ricevitore, Matteo Martino. Vecchie conoscenze i due centrali, il meglio che c’è in Italia, Rodrigao e Lebl, e il libero, altro campione assoluto anche se troppo a rischio infortuni, Corsano. Macerata della Supercoppa ha già mostrato una limpidezza di gioco che può valere molto. Le incognite restano le cattive giornate di Vermiglio, che dovrà dare più spazio a Monopoli e le pecche di classe di Omrcen, che in compenso gioca sopra il muro come nessuno sa fare al mondo.
A Modena, Andrea Giani cambia tutto. La diagonale dello scorso anno Ricardo-Sartoretti è sostituita da Travica-Kooistra. Il palleggiatore naturalizzato è un giovane promettente ma deve fare conti con una storia di palleggiatori in terra modenese che mette i brividi (solo per fare tre nomi, a Modena hanno giocato Fabio Vullo, il campione olimpico in carica Ball e il campione europeo in carica Ricardo). L’olandese Kooistra ha da poco, come Omrcen, trasferito armi e bagagli dal centro alle bande con risultati discreti. Tolti questi due dubbi, per il resto la squadra è la solita formazione tosta che a Modena piace. I centrali sono Tencati, Lee e Sidao, che è dotato di ottimi tempi a muro, e gli schiacciatori Murilo e la croce e delizia Angel Dennis.
A Padova, la squadra giocattolo del presidente Sartorati cerca nuove conferme da acquisti problematici. Della squadra titolare dello scorso anno resta solo il libero Garghella. Sono partiti gli ottimi Esko, Platenik e Diaz per far spazio al nuovo palleggiatore Mattera, ex Latina, e i nuovi attaccanti Perazzolo, con Montichiari che ricambia il favore fatto con Esko, Gato e Kromm. Nuovi anche i due centrali titolari: Raymaekers e Kral. Cambiare così radicalmente squadra è segno di cattiva gestione. Non basta migliorare i risultati della passata stagione, perché una continuità seria può portare a risultati nel medio-lungo termine più concreti.
Curiosità suscitano anche Martina Franca, con una diagonale scorbutica, Coscione-Granvorka, e due schiacciatori di grande classe ma poca esplosività come Cernic e lo spagnolo Rodriguez, e Montichiari molto italiana con l’arrivo di Paparoni e la nuova consapevolezza ed esperienza ottenute grazie alla nazionale di Sala, Gavotto e Manià.
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