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 Home page > Tribuna Libera > Tunisini spiaggiati, il PIL non cresce e il deficit estero record

Tunisini spiaggiati, il PIL non cresce e il deficit estero record

Come poteva prevedere chiunque, anche chi come me di Nord Africa sa ben poco, la prima conseguenza diretta, per l’Italia, dei mutamenti politici avvenuti in Tunisia ed Egitto è stato l’arrivo, lungo le nostre coste, di un’ondata di disperati.

Non avere approntato nulla per accoglierli è l’ennesima dimostrazione d’incapacità del peggior governo della storia repubblicana; mentre i nostri vicini avevano la casa in fiamme, il nostro Ministro degli Esteri si occupava di attività immobiliari tra Montecarlo e Caraibi e il nostro ministro della Difesa – da cui dipende, in primo luogo, il pattugliamento a largo raggio del Mediterraneo – forse perché troppo impegnato a prendere a calci i giornalisti, non pare abbia trovato il tempo di recuperare le risorse per far fronte ai nuovi e, lo ripeto, prevedibilissimi impegni.

John Rawls, mi perdonino gli studiosi per la semplificazione, sostiene che il potere politico ricavi la propria legittimità dal fatto di prendere misure, ritenute accettabili da una grande maggioranza dei cittadini, per risolvere dei problemi ritenuti tali da una larga fetta della società.

Alla luce di questo “principio liberale di legittimità” il comportamento del governo Berlusconi appare quello di un potere certo legale, ma non legittimo: si è occupato in questi anni di problemi ritenuti tali da una minoranza degli italiani – quelli personali del Presidente del Consiglio – prendendo misure ritenute accettabili solo da una minoranza – o da un risicata maggioranza, e il discorso non cambia – dei cittadini.

Che questo sia avvenuto solo per volontà o anche per incapacità di uomini e donne – da Brambilla a Bondi a Gelmini… – visibilmente impreparati ad affrontare i compiti di governo cui sono stati chiamati, è cosa opinabile; che i risultati ottenuti dalla loro azione siano pessimi è indiscutibile.

Leggo oggi che a fronte di una caduta del PIL del 5,1% nel 2009, l’anno scorso il paese ha registrato una miserrima crescita dello 1,1% e che la nostra bilancia commerciale, sempre nel 2010, ha segnato un disavanzo record di 27,3 miliardi di Euro. Leggevo nei giorni scorsi che la disoccupazione giovanile ha raggiunto la cifra, altro record europeo, del 30%, mentre, di record, il debito pubblico ne registra uno nuovo ogni mese.

Sono numeri che potrebbero far venire il sospetto che le malattia psico-sessuale di cui pare affetto il Presidente del Consiglio, con i conseguenti reati commessi per placarne i sintomi, sia una montatura dei giornali e delle televisioni che sostengono il governo.

Una manovra di distrazione di massa per non lasciare ai cittadini il tempo di capire cosa stia avvenendo; che il Bunga Bunga lo si sta giocando, prima di tutto, con i loro fondoschiena.

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