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 Home page > Tribuna Libera > Tu sbagli e io pago pegno? Così fan tutte... le istituzioni

Tu sbagli e io pago pegno? Così fan tutte... le istituzioni

I torti subiti dai privati cittadini da parte delle istituzioni per errori commesi o per mancanza di attuazione di servizio sono un problema enorme che penalizza il cittadino voglioso di imprenditoria. Esiste la legge che richiama ai loro compiti e a pagare per i loro errori anche le sitituzioni pubbliche, ma non viene quasi mai attuata. Chi ci ptrà mai difendere da questa barbarie?

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Spesso partono bordate da 90 dagli scranni del governo lombardo a partire dal suo presidente Maroni, che tanto si dice disponibile a parlare con il cittadino, ma che nella realtà, anche davanti a grossi problemi di istituzioni che hanno danneggiato clamorosamente un privato nella sua attività lavorativa, si nega da ben oltre 3 mesi. Nonostante le mail certificate che sono state inviate, nonostante tutte le mail alla sua segreteria da cui non si è mai avuto risposta, dopo tutto questo arco di tempo ecco che viene risposto: “Spiacenti ma come ben lei potrà comprendere gli impegni istituzionali del Presidente impediscono di darle questo appuntamento e rinviamo tutta la pratica alla direzione generale dell’Ambiente”.

Prima cosa: è più importante salvaguardare una ditta che produce energia pulita, tanto decantata come uno dei leitmotiv di expo 2015, o inaugurare una squallida fiera campagnola per far contenti gli aggregati delle sezioni che nulla hanno a che fare con la fiera; una vale l’altra, di fiere fatte bene in Italia non ce ne sono molte e la presenza è solo un fatto politico e un contentino ai tifosi leghisti. O è più importante porre rimedio al grave errore commesso dalla figlia minore ora scomparsa, la Provincia lombarda? La quale, pur avendo tutta la documentazione nelle mani da tempo, pur avendo pareri favorevoli al progetto da tutti gli enti interessati, pur avendo il parere dei due sindaci interessati al territorio, pur sapendo che quello che andava a nascere era un progetto unico in Europa per il luogo dove si andava a sviluppare, nel Parco Ticino, tutelato dall'Unesco, non ha preso in considerazione un progetto per produrre Energia da biomassa legnosa che è in grado di riciclare ogni cosa del suo ciclo produttivo; anche i fumi fanno produzione!

Davanti ad un progetto pilota di questo genere la Provincia di Milano si è permessa di far perdere, per 4 giorni di ritardo nell'emettere la sua certificazione, la possibilità di accedere al bando per il fondo energia, l’unico di quest’anno. Come non criminalizzare una situazione di questo tipo? Come, dopo aver messo sul lastrico l’imprenditore che tutto aveva dato, anche i suoi risparmi personali, per attuare il progetto mandato in fumo per 4 giorni, lasciare che i colpevoli vadano impuntiti? Certo si possono fare tutte le denunce del mondo ma, nel frattempo, chi fa lavorare gli operai che già operavano in questo progetto inizialmente? Chi sfama le loro famiglie? Chi si arrabatta dalla mattina alla sera per cercare fondi e tirare avanti? Sempre l’imprenditore “gabbato”.

E il Presidente cosa fa… inaugura fiere, e poi con altri personaggi istituzionali si lamenta dei tagli da Roma. Ma se incominciassimo a lavorare meglio qui, sul territorio lombardo? E se incominciassimo a far lavorare meglio chi sta in quelle che prima erano le province e chi sta in regione? Perché, signori cari, qui si sono visti tanti progetti arrivare dai cittadini che mai hanno preso una lira; vedi la sanità lombarda che sta diventando un'eccellenza, ma che non ci è ancora arrivata; lo farà quando saprà organizzare in maniera efficace le cartelle informatizzate, quando magari qualcuno penserà che mettere un semplice tablet per ogni letto collegato ai pc in wireless potrebbe risolvere il problema, con cartelle che potrebbero permettere al paziente di essere dimesso da quella clinica con “la cartella” in mano; allora forse la sanità sarà un’eccellenza.

Quando verrà riconosciuta, una su tutte, la “post-polio”, malattia rara invalidante, allora si potrà parlare di eccellenza lombarda, ma per ora ci si sta solo arrivando passo dopo passo. Ma per tornare al discorso iniziale, fino a quando non ci si renderà conto che le priorità sono altre, che non le solite presenze istituzionali e che una regione come la Lombardia si può solo risollevare grazie a persone che hanno ancora il coraggio di lanciare sfide così importanti da rimetterci anche i patrimoni di famiglia, fino a quando i politici saranno così miopi da non vedere quali sono le vere eccellenze da sostenere e portare avanti nel loro orto, come possono criticare chi deve coltivare un campo intero chiamato Italia?

 

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