Truffe governative e comitati d’affari al lavoro

Il balletto delle cifre governative per la ricostruzione abuzzese è tanto indecente quanto rivelatore. Prima si è parlato di 1miliardo e mezzo di euro. Poi di 4 miliardi. Infine 12 miliardi, come ha finalmente riconosciuto il ministro Maroni. Salvo essere smentito dal successivo consiglio dei ministri che è ritornato sulla quota 8 miliardi.
Questa confusione sulle cifre da un lato misura l’entità del disastro e l’impossibilità di nasconderla, dall’altra la difficoltà del governo. Che per tutelare i 12 miliardi dei Tremonti bond già assicurati ai banchieri, e agli ulteriori miliardi già garantiti agli industriali che licenziano, pensa di riservare alla ricostruzione abruzzese la sommatoria dei fondi del barile, finanziati anche con nuove restrizioni agli enti locali (a proposito dell’ipocrisia del federalismo). Per non parlare dell’ipotesi, ancora in piedi, di un nuovo regalo alla grande evasione attraverso lo scudo fiscale per il rientro dei capitali: che significherebbe condonare ai grandi capitalisti l’enorme furto compiuto ai danni della società in cambio di un loro minuscolo contributo.
Oppure l’idea berlusconiana della New Town: che consentirebbe ai costruttori di acquistare i terreni fuori città grazie al credito delle banche, e poi rivendere le case agli sfollati con un mutuo mensile pari all’attuale affitto medio (secondo antipazioni della stampa). Soluzione davvero geniale, che permetterebbe al governo di risparmiare parte dei soldi per la ricostruzione, mentre le vittime del terremoto dovrebbero ricomprarsi (altrove) la casa, finanziando i costruttori. Non è tutto. In questo quadro di cinismo dilagante l’Associazione nazionale dei banchieri (ABI) presenta come atto di generosità la..."sospensione" delle rate dei mutui: il che significa che persino chi ha perduto la casa dovrà continuare, dopo qualche mese, a pagare il mutuo a chi gliel’ha venduta (complice di chi gliel’ha distrutta). Per non parlare dell’immacolata Chiesa cattolica che, tra le lodi di tutta la stampa, ha versato per la ricostruzione l’ignobile cifra di 5 (cinque) milioni di euro (un nulla rispetto alle sue ricchezze), mentre invoca con il cardinal Bertone "il silenzio sulle polemiche".
Infine,il fatto che si scateni una grottesca aggressione bipartisan contro Anno Zero, reo di aver aperto qualche interrogativo sull’intera vicenda, è il degno coronamento dell’arroganza imperante delle classi demonanti, del loro governo, della loro "opposizione"
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