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Trovato morto Alexander McQueen: si parla di suicidio, lutto nel mondo della moda


Il famoso stilista Lee McQueen proprietario del marchio Alexander McQueen è stato trovato morto ieri nella sua casa londinese. Sono ancora incerte e confuse dal gossip le cause della morte, l’ipotesi più accreditata al momento è quella del suicidio seguita da pettegolezzi sul web in cui si sostiene si sia impiccato. In una nota diffusa dall’ufficio sul suo sito ufficiale si legge: "Per conto della famiglia di Lee McQueen, Alexander McQueen oggi annuncia la tragica notizia che Lee McQueen, fondatore e stilista del marchio Alexander McQueen è stato trovato morto nella sua casa. Al momento è inappropriato commentare la tragica notizia, se non per dire che siamo sotto shock e condividiamo il lutto con la famiglia di Lee."
 
Il mondo della moda piange uno stilista visionario e fiabesco, con un lato oscuro e rock molto pronunciato; l’unico, dopo Galliano, a saper animare la passerella di personaggi inquietanti e spettacolari, ispirati dalla cronaca, dal gossip e dalla musica. Il 9 marzo avrebbe dovuto presentare la sua collezione a Parigi durante la settimana della moda e nello stesso mese avrebbe compiuto 41 anni. Lascia troppo presto il mondo delle passerelle Lee McQueen che dall’età di 16 anni l’ha visto crescere nei sobborghi londinesi, lavorare a soli 20 anni per Romeo Gigli, finire la scuola d’arte e arrivare a collaborare con John Galliano nel 1996 da Givenchy. Di lì a poco ne sarebbe diventato il direttore creativo per poi approdare a Gucci, che acquistò da quel momento il 51% del suo marchio.
 
 
Da allora il suo estro critico e provocante ha portato in passerella Aimee Mullins la prima modella con le protesi (di legno intagliato), durante lo scandalo Kate Moss contro Cocaina (vinto dalla cocaina) proiettò un ologramma dell’amica durante la sfilata, i trucchi funerei e i vestiti ampi e tetri sono da sempre parte della sua visione d’avanguardia: ricordiamo i robot per la verniciatura della auto che spruzzavano colore sugli abiti bianchi, l’ultimo live show donna con i serpenti a farla da padrone e la sua ultima collezione uomo, improntata come un ossario.
 
 
E’ quasi stupido collegare la sua ispirazione, il gusto per il teatro e per il tetro con la sua tragica fine, l’oscuro è da sempre parte di qualsiasi spettacolo che si rispetti, perchè coinvolge il mistero e il dubbio, l’inesplorato e il trasgressivo.
 
Ci vuole coraggio per affrontare la morte, usarne i simboli, sfoderare la sfacciataggine rock and roll soprattutto quando non condividi il mondo intorno a te. La moda di McQueen non era solo incentrata sugli abiti, ma sull’espressione di una visione più ampia per sfidare i limiti in cui molti dei suoi colleghi ancora sono rinchiusi. Tra i neri, il latex, i pizzi e il vittoriano faceva capolino anche l’animo romantico della donna eterea e femminile, perfetta sul tappeto rosso come molte delle celebrità che aveva vestito. L’ultima ad entrare nel magico mondo di Alexander McQueen, con tutte le scarpe è il caso di dire, è stata Lady Ga Ga sfoggiando le improbabili calzature Armadillo con strana naturalezza.
 
Era così lo stilista inglese, faceva quello che non ti aspettavi, nel momento inappropriato, stupiva e poi, salutando con la mano se ne andava, per ricominciare tutto da capo come i veri professionisti sanno fare. Sempre pronto per una nuova sfida e nuovi mondi infiniti da esplorare.

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