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Tremonti prende i soldi al sud per darli al Nord: i finti 4 miliardi dati alla Sicilia

 
Un Partito, meglio ancora un fronte comune meridionalista, al servizio dei Napolitani e dei Siciliani, in qualsiasi parte del mondo si trovino, per il riscatto dell’onore e della dignità del proprio popolo, che operi al di fuori delle logiche partitocratiche anche e non solo in campagna elettorale?

 
A nostro avviso serve, il perchè è presto detto.
Analizziamo solo l’ultimo evento, cioè la stancante querelle della formazione di Un partito del Sud da parte di questi signorotti fulminati dalla luce del meridionalismo sulla via di Palazzo Chigi e che ha portato a tutta una serie di ricatti e controricatti governativi, veri o falsi, con annessa conferenza televisiva riappacificatoria con finale a tarallucci e vino.

Cosa è accaduto di così gratificante per il meridione visto che tutte le parti in causa (cioè in realtà sempre la stessa) non la finivano più di sorridersi, accarezzarsi e scambiarsi vigorose strette di mano?

Analizziamo i numeri perché da questi derivano tutta una serie di considerazioni che sicuramente le televisioni e quasi tutti i quotidiani si sono ben guardati dal rimarcare.

Siamo infatti di fronte ad un vero e proprio "scippo" di 101 miliardi di euro ai danni del Sud e dei suoi abitanti, altro che brindare e sorridere.

I Fondi per le aree sottosviluppate (Fas) spettano infatti per l’85% al centro-Sud e per il 15%al centro-Nord. In precedenza il governo Prodi aveva fatto un piano che prevedeva 120 miliardi (rispettivamente 105 al Sud, 15 al Nord).

Arriva il governo Berlusconi e dei 64 miliardi che avrebbe dovuto mettere l’Italia, gli altri sono a carico dell’Ue, si fa strage.
 
Nella manovra 2008 sono stati tagliati in un colpo solo 12 miliardi, quindi si è passato di 64 a 52. Dei quali 25 spettanti ai ministeri e altri 27 direttamente alle regioni.

Non è finita qui.

Nel 2009 dei 25 miliardi nazionali, 23 sono stati utilizzati per tutti i tipi di spesa: dall’Abruzzo, e fin qui tutto bene, alle quote latte, alla copertura del mancato introito dell’Ici ecc. ecc. Sommando i 12 scippati nel 2008 ai 23 di quest’anno si arriva alla quota recor di 35 miliardi.

La "magia di Tremonti" è stata proprio questa: fare una manovra pluriennale con i soli fondi del Sud. Distribuire soldi a terremotati, alluvionati, imprese, cassintegrati, ecc... Tutto coperto con gli stanziamenti del Mezzogiorno.

Ora il ministro dell’Economia annuncia un piano che va oltre il 2013. In ogni caso, man mano che le amministrazioni locali manderanno i piani, riceveranno i finanziamenti.

Le Regioni dovranno produrre nuovi Par (Piani di attuazione regionali) per ottenere le risorse.

Si ricomincia così daccapo, come se i Par non ci fossero.
È sempre Roma che intermedia, è la politica che gestisce. Roma e poltrone, questa la formula sudista di Tremonti.
 
Una nuova Casmez e una banca politica. Cose già viste, ampiamente sperimentate e tristemente fallite.

La novità vera è che si pensa, a quanto pare, di guardare avanti tornando indietro alla logica secondo la quale, invece di offrire risposte, si offre qualche ente pubblico.

In altre parole non siamo di fronte quindi ad un’elargizione extra strappata dai nostri presunti "eroi" Lombardo e Miccichè
di 4 miliardi di euro per il meridione o meglio per la sola Sicilia, o forse, meglio ancora, per la gestione delle proprie clientele, ma ad un vero e proprio "scippo" di ben 101 miliardi di euro rispetto a quanto previsto dal governo precedente.

Complimenti ai nostri "eroi", una bella impresa c’è di che andarne fieri.

Inoltre non vanno sottovalutati gli altri aspetti che questa elemosina pelosa porterà da qui in avanti. Infatti dopo questa noiosa "ammuina" e la sua strombazzante conclusione siamo certi che da qui in avanti torneremo a sentire fra la gente e sui giornali i soliti giudizi trancianti sul Sud che ottiene altri soldi a "pioggia"e che va assistito dai buoni nordici, quando in realtà è l’esatto opposto.

Insomma il governo del nord, di cui infatti fanno parte a pieno titolo Lombardo e Micciche in qualità ora anche di fidati e servizievoli "meridionalisti" dell’ultima ora, ha tirato fuori dal proprio cappello a cilindro un’altra magica invenzione per tenere sotto il proprio tallone tutto il meridione, sempre più agonizzante come ormai ci riferiscono quasi quotidianamente i rapporti economici.

Non a caso si parla di una nuova Casmez e di una nuova banca del Sud, ovviamente questo ci riporta la mente al passato, è come rivedere un brutto film con attori diversi ma con la stessa conclusione, il tutto per continuare a finanziare il nord, come ben spiegato anche, fra le tante analisi, dal libro di Gennaro Zona "Come ti finanzio il nord".

 
Infatti è certamente meglio per il governo del fronte del nord, che è al potere ininterrottamente da 150 anni, incanalare le somme stanziate in grandi opere, quasi tutte appaltate ad aziende del nord, aziende facilmente controllabili, opere che poi saranno da queste in larga parte subappaltate, che aiutare il collassante sistema produttivo meridionale formato da piccole e medie imprese.

Altro aspetto non secondario in questa sceneggiata nordica di inizio estate è stato l’apparire di questo fantomantico partito del sud... Come mai è stata volutamente creata questa commedia degli equivoci, visto che un Partito del Sud già esiste dal 2002, ha già partecipato a consultazioni elettorali sia nazionali che locali, ha anche Assessori a Gaeta e in provincia di Catania e per la prima volta si è presentato anche al nord nelle ultime comunali?
 
Sicuramente si sono voluti prendere i classici due piccioni con una fava.
 
Da una parte fa sempre comodo al governo del nord, alla lega verso il suo elettorato, e anche nei confronti dei tanti meridionali videodipendenti per tenerli soggiogati, ribadire i soliti stereotipi sui meridionali accattoni, antropologicamente inferiori e bisognosi di un’elemosina per andare avanti; dall’altro cercare di "delegittimare" sul nascere ogni forma di possibile vera aggregazione meridionalista identitaria indipendente al fine di screditarla mediaticamente, con l’equivoco provocato a giusta posa tramite i due fidati "meridionalisti" siciliani. Sono tutte cose che resteranno sedimentate nell’immaginario collettivo.
 
Non è un caso infatti che, come una litania, abbiamo sentito in questi giorni ripetere all’infinito su giornali, radio e televisioni che di un partito del sud non vi è bisogno, anche perchè a governare questo paese, sempre più in affanno, ci pensano già loro cioè il partito del nord...

Commenti all'articolo

  • Di Ocram (---.---.---.242) 4 agosto 2009 16:35

    Finchè gli abitanti del meridione voteranno in massa qualsiasi politico che distribuisca prebende non si troverà una via d’uscita per la "questione meridionale".
    C’è solo l’imbarazzo nella scelta dei torti subiti negli anni dal sud Italia, tuttavia resta un compito esclusivo dei cittadini quello di PRETENDERE rappresentanti politici degni.

    • Di nonmiarrendo (---.---.---.146) 4 agosto 2009 18:03
      nonmiarrendo

      Sicuramente ci vuole una svolta, consideriamo anche che però che il problema, che si trascina dal 1860, è che il meridione è stato da allora, e cosa più grave anche dopo la proclamazione della Repubblica, gestito dallo stato come una colonia interna e con le stesse logiche, i risultati sono sotto gli occhi di tutti...in molti si sono rassegnati, in molti sono emigrati e una minoranza detiene, da allora, le chiavi del potere e per mantenerlo saldo fra le proprie mani lo esercita con le varie opzioni possibili, controllando i territori per conto del potere centrale.......Se poi aggiungiamo che anche nel resto della nazione la situazione stà deteriorandosi sempre di più il quadro è completo.

  • Di Riccardo Zoccante (---.---.---.65) 5 agosto 2009 00:10

    Federalismo!

    "...si tratta della dottrina in cui il potere è costituzionalmente diviso tra un’autorità governativa centrale e delle unità politiche di sottogoverno (province, regioni, ecc.), il cui insieme è spesso chiamato federazione I due livelli di governo sono indipendenti ed hanno sovranità nelle loro competenze..." (Wikipedia)

    Ad ognuno il suo...

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