Tremonti: can che abbiaia non morde... a differenza dell’evasione fiscale
Un vezzo che ha questa maggioranza di governo è di abbaiar tanto e morder poco. Tanto per restare ai latrati più recenti, sono stati annunciati tagli agli stipendi dei parlamentari e la lotta ai falsi invalidi ed agli evasori.
Per il primo provvedimento (annunciato) si tratterebbe di una riduzione del 5% degli stipendi di lor signori. Già si tratterebbe di una "elemosina" di stato, come l’ha definita qualcuno, perché toglierebbe 200 euro ai 20 mila euro al mese che gli onorevoli intascano tra stipendio vero e proprio (circa 4 mila euro) ed altre voci aggiuntive. Ma poi non si dice nulla dei benefit che gravano sulle tasche di tutti noi, come le oltre 624 mila auto blu (70 mila negli Stati Uniti), gli ingressi gratis a tutto, i voli altrettanto gratis su aerei e treni, e via dicendo.
Sulla lotta all’evasione fiscale ed ai falsi invalidi penso che non ci sia stato governo della Repubblica che non ne abbia fatto un caposaldo della sua azione. E’ stato tanto l’impegno che oggi si stima che l’evasione dal nostro paese ammonti a circa 200 milioni di euro, 400 mila miliardi di lire, direbbe Tremonti quando vuole enfatizzare le cifre, qualcosa come dieci finanziarie di quelle toste.
A New York - ci informa Federico Rampini - la lotta all’evasione prima si fa, poi si annuncia (il risultato), da noi si annuncia e poi non si fa. Prendiamo l’elenco Falciani, come è definita la lista dei 7 mila presunti evasori clienti della HSBC svizzera: invito i lettori a farsi un appunto per rivederlo fra un anno, per vedere quanti saranno stati perseguiti e quanti soldi saranno stati recuperati.
Eppure non servirebbero dossier trafugati, ma semplice buona volontà politica (ne parlavo già qui) per scovare chi evade scandalosamente, perché lo stato sa bene chi evade, ma chiude uno se non addirittura tutti e due gli occhi. Qualche cifra.
Nei primi quattro mesi di quest’anno l’evasione è aumentata del 6,7%, con in testa (indovinate) la Lombardia con +10,1% e il Veneto con + 9,2% .
Dall’incrocio dei dati è emerso che l’ 81% circa delle società di capitali italiane dichiara redditi negativi (53%) o meno di 10 mila euro (28%). In pratica su un totale di circa 800.000 società di capitali operative l’81% non versa le imposte dovute. Si stima un’evasione fiscale attorno ai 18 miliardi di euro l’anno.
Una su tre delle "big Company"
ha chiuso il bilancio in perdita e non pagando le tasse. Inoltre il 94 % delle big company abusano del “transfer pricing” per spostare costi e ricavi tra le società del gruppo trasferendo fittiziamente la tassazione nei paesi dove di fatto non vi sono controlli fiscali sottraendo al fisco italiano 31 MLD di euro. Negli ultimi quattro mesi, le 100 maggiori compagnie del paese hanno ridotto del 10 per cento le imposte dovute all’erario.
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