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Torino: i rifugiati del Nord-Africa occupano l’ex Villaggio Olimpico

L’Ufficio Vendite del complesso dell’ex Villaggio Olimpico in via Giordano Bruno, a Torino, è diventato la reception di quello che di fatto è diventato il Crp, Centro Rifugiati Piemonte. Un passaparola in tutta la regione sta convincendo decine di disperati a raggiungere zona Lingotto nella speranza di avere un tetto e i comfort essenziali. Sono stati gli autonomi dei centri sociali, Gabrio e Askatasuna, ad organizzare una specie di ufficio accettazione e le assegnazioni degli alloggi ai destinatari. Gli occupanti sono rifugiati con permesso di soggiorno rilasciato per motivi umanitari che andranno ad aggiungersi agli altri 300 inquilini abusivi.

La nuova occupazione è stata tenuta sotto controllo dalla Digos e s’è svolta in un clima tutto sommato pacifico, hanno ora un tetto oltre un centinaio di centroafricani, più una piccola quota di etiopi e di somali.

Ci sono state tensioni tra un gruppo di inquilini e gli autonomi. A qualcuno non vanno bene i nuovi vicini, di abitudini, etnie e religione diverse, più altri dettagli tecnici. Chi vuole la parabola tv, chi denuncia il malfunzionamento degli impianti, o spazi troppi ridotti per ospitare più persone. Pare che le decisioni della “Commissione” avvengano in base a criteri sconosciuti, alcuni tunisini dell’ultima emergenza denunciano di essere stati allontanati in malo modo dai capi del neo Crp e per motivi che loro definiscono oscuri. 

Al momento il comitato solidarietà, costituito anche da insegnanti volontari dell’ASAI, USB, vari esponenti dei circoli Arci come il Bazoora, oltre ai citati centri sociali, ha dovuto spiegare ai profughi che gli alloggi sono tutti occupati e non c’è più posto. 

Il problema dell’abitazione in questo caso è stato affrontato con una “iniziativa privata”, ma è noto che il tema è molto sentito a Torino, e non riguarda solo i rifugiati; c’è la necessità di procurare un’abitazione a chi ha perso improvvisamente il reddito a causa della crisi economica. Occorre quindi intervenire per convincere privati e banche (che tengono sfitti gli alloggi) ad una tassazione progressiva che colpisca di più chi più possiede, o incentivando con un tassazione ridotta, la collocazione sul mercato degli affitti.

Le case ci sono, non occorre costruirne altre continuando a consumare suolo.

Sarebbe il caso di organizzare una specie di "olimpiadi della casa", mettendo sul mercato degli affitti tutte quelle che sono vuote, come lo erano quelle del villaggio olimpico, ora occupate; potrebbero così diminuire le tensioni sociali e magari sanare situazioni al limite della sostenibilità legale, ci vuole sempre buona volontà per risolvere i problemi della convivenza.

Commenti all'articolo

  • Di Giacomo Nigro (---.---.---.185) 21 dicembre 2014 13:04
    Giacomo Nigro

    20 dicembre 2014

    «Nel 2015 abbiamo il dovere di prepararci a governare perché torneremo a governare”. Lo ha detto Matteo Salvini, leader della Lega Nord, parlando in piazza Galimberti in un presidio organizzato vicino alle palazzine dell’ex Moi, che sono occupate da alcuni rifugiati immigrati. E a proposito di Torino, ha aggiunto: «Qui c’è un sindaco che dorme». 

    Poliziotti, carabinieri e vigili ovunque. Furgoni blindati a proteggere il presidio della Lega Nord allestito davanti all’ingresso degli ex mercati generali. La protezione alla «visita» del segretario Matteo Salvini alle palazzine ex-Moi occupate da due anni da centinaia di profughi aiutati dai giovani dei centri sociali, è totale. Dopo la contestazione e le minacce di Bologna, le forze dell’ordine non vogliono correre rischi. In compenso, davanti alle palazzine occupate, c’è solo un centinaio di giovani con pochi profughi intenzionati a non far entrare il leghista negli edifici occupati come accaduto l’altro giorno a una commissione comunale. 

    Altre chiacchiere inutili, il problema dell’abitare resta dov’era.

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