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Terzigno boccia i sei punti di Bertolaso; ecco i motivi

Ecco il protocollo di Intesa che Bertolaso, su incarico di Berlusconi, ha presentato, sabato, ai sindaci vesuviani chiedendogli la firma.

LE PARTI CONCORDANO LA SEGUENTE INTESA

  1. sospensione dei conferimenti in cava Sari dalla data odierna per 3 giorni onde consentire la copertura con terreno adeguato, nonché l’avvio di prelievi tecnici necessari per gli accertamenti di natura sanitaria e ambientali disposti dalle istituzioni; alle attività di prelievo dei campioni ed all’analisi dei risultati partecipano tecnici individuati dagli enti locali interessati;

  2. successivamente a detta sospensione, in attesa degli esiti degli accertamenti di cui sopra potranno conferire in cava sari i comuni dell’area vesuviana (zona rossa), fino ad esaurimento della stessa, tranne che in situazioni di accertata criticità;

  3. relativamente a cava Vitello ogni determinazione circa l’apertura è sospesa a tempo indeterminato, per conseguire ottimali condizioni di compatibilità ambientale e sanitaria del contesto, nell’ottica della migliore tutela della salute e dell’ambiente;

  4. contestualmente è consentita la partecipazione degli enti locali interessati e dei rappresentati dei cittadini ad un tavolo tecnico con le istituzioni, per la formulazione di proposte utili alle attività istruttorie e propedeutiche alla definizione del piano rifiuti;

  5. ci si impegna ad avviare in consiglio regionale un approfondimento sul piano rifiuti, compresa la definizione degli ambiti;

  6. si sospendono con effetto immediato tutte le manifestazioni di protesta anche allo scopo di consentire la corretta attuazione delle misure sopra previste.

E' evidente che questo documento non soltanto è stato preparato in tutta fretta, ma, ha come scopo, quello di allontanare al più presto l'attenzione dell'opinione pubblica da Terzigno; troppo clamore. Infatti nel punto sei, come fosse una condizione, si chiede l'immediata sospensione di ogni forma di protesta. In meno di tre giorni sulla faccenda si è schierata a favore dei vesuviani l'Unione Europea, giudicando inadeguato il duo Bertolaso, Berlusconi, il Presidente della Repubblica Napolitano e il Papa. Senza contare la stragrande maggioranza degli italiani che si dice solidale con il popolo vesuviano. Veniamo ai punti espressi dal governo:

Punto uno, il governo italiano si dice pronto a sospendere per 3 giorni gli sversamenti su Terzigno a garantire la copertura degli attuali cumuli di rifiuti con terreno e che gli enti locali potranno interrogare esperti esterni per una relazione tecnica sullo stato ambientale del luogo incriminato. Tale relazione tecnica esiste già, Prot. Int. n. 315 del 30/03/2010, delle dottoresse Rossella Barile e Paola Conti, inviato all'Ente Parco ma mai preso in considerazione. Le due dottoresse dichiarano al di là di ogni ragionevole dubbio l'urgenza di intervenire con ''adeguati interventi'' nella Cava Sari considerata a grave rischio inquinamento. Le due dottoresse riportano alcune anomalie nella struttura della discarica e di certificazione del tutto assente come ''l'impermeabilizzazione, a normativa europea, della discarica, la valutazione impatto ambientale e il certificato di raccolta del percolato'';

Nel punto due il governo si impegna a far sversare nella cava Sari i soli comuni vesuviani, tranne durante o in caso di emergenza regionale. Per questo Terzigno si ritrova una discarica chiusa e mai bonificata riaperta, cava Sari, per un decreto di emergenza. Chi garantisce ai vesuviani che, finita la protesta, calato il sipario, il decreto emergenza, considerato lo stato miserevole dei rifiuti in Campania, non sia dietro l'angolo? Senza considerare il collasso che l'intera provincia napoletana si è ritrovata a vivere a causa dei blocchi di questi giorni a Terzigno e il decreto urgente di Caldoro in questi giorni definiti caldi: ecco le due conferme che a Napoli la gestione dei rifiuti è stata tutta un disastro e che l'emergenza non è affatto finita. Come può quindi il governo garantire che soltanto i comuni vesuviani sverseranno a Terzigno se altre alternative, a Terzigno non esistono?;

Il punto tre ''congela Cava Vitiello '' non per sempre, solo fino all'accertamento dello stato di criticità ambientale. Cava Vitiello è il proseguo di Cava Sari, per queste due cave vale la relazione tecnica delle due dottoresse di cui sopra;

Al punto quattro il governo ripropone l'istituzione di un tavolo tecnico, negli ultimi due anni e ancora prima durante l'emergenza rifiuti in Campania, 1994\2010, ne sono stati istituiti innumerevoli, tutti con esito negativo.

Nel punto cinque il governo dichiara di voler approfondire l'argomento rifiuti e anche l'ambito di competenza, in realtà il governo ben due anni fa si impegnava con l'Italia e la UE a istituire un ciclo integrato dei rifiuti e individuare come ambito di competenza le province. Entrambe fallite miseramente. Al momento a Napoli si "differenziano" ogni anno 24 mila tonnellate di frazione organica (come, ad esempio, gli scarti alimentari) che sono trasferite fuori regione, al costo di 160mila euro a tonnellata. Chi ci guadagna?;

Il punto sei è il più oltraggioso, ed è dove il governo chiede la sospensione immediata di ogni protesta. Semmai qualcuno dovrebbe ricordare al governo italiano che lo stesso governa in democrazia e non sotto dittatura. Nessuno, nemmeno i sindaci o il presidente della Repubblica o del Consiglio può, ''ordinare'' lo stop alle proteste pacifiche.

Ricordiamo sempre ai cittadini italiani ed europei che, non soltanto i vesuviani fanno la differenziata porta a porta e che a Napoli città invece mancano strutture adeguate ad effettuare per bene la differenziata, ma, l'osannata inciviltà dei napoletani per gli imprenditori dello Stato italiano è la scusa perfetta, l'ombra dietro la quale sversare gratuitamente i rifiuti delle loro aziende, fabbriche e cliniche. I vesuviani differenziano, loro investono nella diffamazione.

Commenti all'articolo

  • Di pv21 (---.---.---.92) 26 ottobre 2010 12:58

    Ma quale emergenza rifiuti!?! Per il "governo del fare" l’emergenza in Campania è finita 10 mesi fa. Basta usare bene i normali strumenti di gestione. Arriva così Bertolaso con in tasca 14 mln di euro (compensazioni). Subito dispone una "raccolta straordinaria" dei rifiuti di Napoli. Poi autorizza gli autocompattatori della soc.Asia a sversare negli Stir di Tufino e di Giugliano. Tra 3 giorni i problemi di Napoli saranno risolti. Promette che tra 1 mese il termovalorizzatore di Acerra vedrà funzionare (dopo 1 anno dal collaudo) anche la terza linea. E guai a chi parla ancora di emergenza. Nel teatrino di Pantomima e Rimpiattino cambiano le scene, ma non cambia mai il copione ...  

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