• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Cronaca Locale > Terremoto: ricostruzione “pesante”, via Francia schiacciata dai (...)

Terremoto: ricostruzione “pesante”, via Francia schiacciata dai ritardi

Il prezzario della Regione e la “filiera” Fintecna-Reluis-Cineas; responsabilità e inefficienze. Ventiquattro famiglie in attesa. E’ di questi giorni la polemica tra il commissario per la Ricostruzione, Gianni Chiodi, e l’ordine degli ingegneri, circa la velocità nella presentazione dei progetti per la Ricostruzione e relative domande di indennizzo, con attuale scadenza fissata per il 31 dicembre 2010.

E’ di questi giorni la polemica tra il commissario per la Ricostruzione, Gianni Chiodi, e l’ordine degli ingegneri, circa la velocità nella presentazione dei progetti per la Ricostruzione e relative domande di indennizzo, con attuale scadenza fissata per il 31 dicembre 2010.

Scadenza che – per memoria di tutti - era stata fissata, in origine, a febbraio 2010, prorogata al 6 aprile, prima, e a fine anno, dopo. E già si parla di ulteriori proroghe.

E’ in questo quadro che si delinea la storia di 24 famiglie ed altrettanti appartamenti, divisi in 3 palazzi di via Francia, (ai civici 26, 28 e 30) che stanno aspettando da più di otto mesi una risposta di esito alla loro pratica ed al loro progetto, presentato il 16 febbraio 2010, dall’ingegner Angelo De Cocinis.

La settimana scorsa l’ingegnere ci ha scritto, riguardo questa storia ed in relazione al “muro di gomma che si è alzato da quando abbiamo presentato le pratiche a Fintecna, Reluis e Cineas: da otto mesi non c’è praticamente nessuna risposta ufficiale”.

751_a

L'ITER DEL PROGETTO - Lo scorso 22 ottobre, presso il salone Carispaq di Strinella 88, i proprietari dei 24 appartamenti si sono riuniti in un’animata assemblea condominiale congiunta, per i tre palazzi interessati (il progetto e la pratica presentata sono unitari), incontrandosi con i responsabili tecnici (Angelo De Cocinis e Mario Ciammitti), per fare insieme il punto della situazione.

783_a

De Cocinis ha spiegato inizialmente a tutti che, ufficialmente, nessuno sa dire (tra i referenti di Reluis e Cineas) a che punto sia la pratica ed il perché nessuno abbia ufficialmente fatto sapere qualche tipo di esito per il progetto presentato. Ricorda che, rispetto alla normativa fissata, il Comune avrebbe dovuto dare una risposta entro sessanta giorni dalla presentazione della pratica, (o con richiesta di integrazione documentale o con approvazione), ed entro i successivi trenta sarebbero dovuti iniziare i lavori. Certo è difficile che il Comune potesse o possa rispondere se i consorzi della “famigerata” filiera, a loro volta, non hanno trasmesso al Comune il proprio esito (positivo, o di integrazione) sul progetto. L’ingegnere ha ricordato a tutti che dei tre organismi coinvolti nella “filiera”, Fintecna fa un controllo di tipo amministrativo (una sorta di esame di completezza di tutti i documenti richiesti); Reluis e Cineas vagliano invece nel merito i progetti e le pratiche, valutandone congruità tecnica ed economica.

“La signora Di Giannantonio, del front office di Fintecna, ormai non sa più come rispondere e cosa dirci”, fa sapere De Cocinis. “Reluis - continua De Cocinis - soltanto ora sta esaminando la pratica, Prota dopo l’incontro del 29 settembre scorso non ha più fatto pervenire osservazioni in merito; Campagna di Cineas, interrogato su quale sia l’importo finanziato e se le ordinanze successivamente emanate abbiano validità retroattiva sulle pratiche già presentate, dal 30 settembre scorso ancora non risponde, se non che non sia possibile una risposta, perché sono tuttora allo studio i parametri fissati dalla Regione e dal relativo prezziario”.

E su questo si arriva al cuore del problema.

LE NORME DI RIFERIMENTO - “Con l’Opcm 3881 del 11 giugno 2010”, fanno sapere i tecnici, “è stato fissato un tetto di spesa per l’edilizia agevolata e sovvenzionata ed è poi intervenuta la delibera di Giunta Regionale n.615 del 24 settembre scorso”. De Cocinis illustra a tutti i proprietari dei tre palazzi interessati il risultato dei calcoli effettuati con i nuovi numeri fissati dalla Regione.

Senza entrare nel dettaglio tecnico ingegneristico dei calcoli, il punto è questo: la Superficie Lorda Coperta di ciascuno degli stabili interessati, (così come definita dall’art.3, comma 16 dell’ordinanza 3832 del 22 dicembre 2009, ovvero “la somma delle superfici calpestabili coperte delle unità immobiliari e delle parti comuni del fabbricato, e delle superfici occupate da muri portanti, setti, tamponature e tramezzi”) ammonta a 1.700 mq. Il costo a metro quadrato della nuova costruzione (con isolamento sismico alla base) è pari a 1.241 €/mq.

561_a

La nuova superficie complessiva, invece, (così come definita dalla delibera di Giunta Regionale n.615 pubblicata il 24 settembre 2009 sul BURA serie ordinaria n.62, ovvero “la superficie utile abitabile, aumentata del 60% della superficie non residenziale e della superficie parcheggi”), fatti i dovuti calcoli è di1.130 mq; rapportando l’importo teorico finanziabile secondo la citata delibera di Giunta Regionale (1.180 € mq) alla reale superficie da realizzare si ottiene il nuovo costo unitario pari a 784 €/mq. Un semplicissimo calcolo di differenza tra gli importi e le superfici porta ad un costo che, al momento non verrebbe indennizzato di 776.149 €, ossia una media di97.019 € che ciascun proprietario dovrebbe pagare in proprio per riavere la propria abitazione distrutta dal terremoto.

Gli ingegneri ricordano i costi unitari medi degli alloggi del Progetto CASE (2.541 €/mq) e dei M.A.P. (circa 1.200 €/mq) rispetto ai 784 €/mq che attualmente sarebbero riconosciuti come indennizzo, in seguito alla delibera 615 di Giunta Regionale.

Visto il perdurante ritardo nell’esito della pratica, dopo più di 8 mesi di silenzio da parte della filiera Fintecna.Reluis-Cineas, le 24 famiglie stanno valutando un congiunto ricorso al TAR, nei confronti degli enti e degli organismi competenti, per sbloccare la pratica ed il progetto e far valere le proprie ragioni, per poter tornare ad abitare in tutta sicurezza nelle proprie abitazioni nel più breve tempo possibile.

Al di là di come questa vicenda evolverà, già da ora è possibile comunque delineare un giudizio su quello che sta accadendo nella nostra città e – in generale - in tutto il cratere sismico: norme (in deroga) che si stanno succedendo, accavallando e contraddicendo da oltre 18 mesi; numeri che dopo qualche mese cambiano; assenza di norme certe e chiare di riferimento; apparati burocratici che includono la mancanza di soggetti responsabili di riferimento che riescano a dare risposte concrete e chiare ai cittadini ed i tecnici che li seguono, su quello che realmente va fatto.

In questo quadro di incertezza ed iniquità, come possono le autorità competenti, (a partire dal capo del governo, passando per il responsabile della protezione civile nazionale, per arrivare al commissario delegato per la Ricostruzione) lamentare ritardi nell’avvio della Ricostruzione pesante ?

di Paolo Della Ventura

LE DOMANDE DI DE COCINIS A CHIODI

DeCocinis_Chiodi1
DeCocinis_Chiodi

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares