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 Home page > Tribuna Libera > Termovalorizzatori a Napoli, sì o no?

Termovalorizzatori a Napoli, sì o no?

La recente visita del Ministro Salvini nella nostra città, ovvero Napoli, ha posto in essere giustamente quell'interesse su un atavico problema, quello dei rifiuti, quel problema mai risolto definitivamente per una città per una Regione come quella della Campania di parecchi milioni di abitanti e di altrettanto parecchie centinaia di migliaia di tonnellate di rifiuti che purtroppo da sempre si è costretti a trasferire tramite camion e spesso in lunghi viaggi anche in nave presso o altre zone d'Italia o all'estero affinche vengano inceneriti.

Ma allora ci si chiederà, perché tanta difficoltà se si trasferiscono ed a caro carissimo prezzo i rifiuti presso una qualunque zona dove questi possono venire bruciati previo trattamento di preparazione, non costruire nella Regione quei termovalorizzatori utili oltre quello unico presente ovvero quello di Acerra?.

In effetti tali progetti erano in un primo momento, qualche anno fa, in sintonia con quella logica, ma poi resistenze, e costi a parte di un tale impianto che dovrebbe essere gestito da privati e costruito con fondi dello stato almeno in parte hanno fatto il resto.

 Allora al di là di simpatie o antipatie politiche la proposta del Ministro Salvini va in quella giusta direzione? come logica sembra di sì, cercando di analizzare eventuali contrasti a eventaule costruzione di questi, su questa terra dei fuochi, tra trasporti di quella munnezza e pagamento per farla incenerire, diciamo che in un anno o poco piu' avrebbe realizzato quella spesa ingente per la costruzione di un termovalorizzatore.
Molto spesso abbiamo visto l'infiltrazione nel ciclo dei rifiuti attuale di organizzazioni camorristiche nate ad hoc per un businnes che nella nostra Regione non ha uguali in nessuna parte d'Italia. Tali organizzazioni ampiamente contrastate da quelle forze dell'ordine certamente non hanno interesse a quella costruzione di termovalorizzatori.

La costruzione quindi di eventuali termovalorizzatori,oltre alla funzione principale di cui ben siamo a conoscenza quale sia porrebbe fine a tutto quell'interessamento ovvero trasporto, discariche, ed altro che sono vettori principali di guadagno per quelle organizzazioni.

Ma non solo, ricordiamo che in tutte le città d'Europa i termovalorizzatori sono realtà finanche nel centro di Vienna ed a Berlino. Anche in regioni del nord Italia sono realtà. Allora da dove proviene quella convinzione di nocività?

Da studi fatti tempo fa del CNR ISAFOM nel territorio di Acerra dove è presente un termovalorizzatore si giunti al risultato che la maggiore fonte d'inquinamento sono le auto, ovvero il traffico, le emissioni del termovalorizzatore sono ampiamente sotto i limiti di legge .Un termovalorizzatore moderno inquina molto, ma molto meno di qualche decina di camion non revisionati che spesso sputano quel fumo nero insopportabile tra le strade. Si parla di nanoparticelle che sono così piccole da non essere trattenute da quei particolari e moderni filtri antiinquinanti,ma siamo ben al di sotto di quei limiti di legge per la qualità dell'aria.

Importanti, invece dall'indagine di cui sopra sono risultate le emissioni da riscaldamento nel porto di Napoli e di alcune industrie. 

Quindi in quella cittadina ovvero Acerra dove è presente da anni quel termovalorizzatore non si pone alcun problema di quella qualità dell'aria, e non sono di certo quelle emissioni di quelllo che viene visto come un demone ad alterare questa, mentre quello vero sono le discariche antigieniche nella Regione vero catalizzatore di inquinamento.

Ricordiamo che un termovalorizzatore come dice la parola porta,oltre alla funzione primaria di incenerimento a temperatura altissime c. 1000 gradi di quei rifiuti, ad un recupero di quell'energia spesa per il suo funzionamento, energia che viene riciclata, ovvero riutilizzata  sotto varie forme .Ovvero potrebbe essere venduta o riutilizata nella stessa regione.

Ma allora, da Napoletano oltre che da tecnico chimico industriale perche tanta reticenza?

 

 

Commenti all'articolo

  • Di Enzo Salvà (---.---.---.64) 19 novembre 2018 12:19
    Enzo Salvà

    Forse perché la materia non può essere trattata in questo modo, è la solita soluzione semplice a problemi complessi. 

    Se è vero che siamo troppo spesso a livelli emergenziali, è altrettanto vero che da almeno 20 anni le raccomandazioni a svoltare verso il riciclo sono rimaste "quasi" lettera morta. 

    Ora siamo una sorta di gatto che si morde la coda dove la monnezza cresce assieme alla criminalità, non solo di criminali ufficialmente riconosciuti;

    nel contempo siamo messi complessivamente bene nella raccolta differenziata ma bruciamo capannoni spesso pieni di plastiche perché non ci sono politiche chiare ed omogenee sul riutilizzo.

    Siamo nel contempo esportatori rifiuti anche già pronti per il riciclaggio ed importatori di Materia Prima Seconda cioè il risultato rifiuti già pronti per la produzione.

    A salvarci dovrebbero essere gli inceneritori?: distruggere possibile ricchezza e risparmio energetico per l’industria per avere polveri che sono in quantità inferiore ai livelli di legge ma della cui qualità non si parla mai e produzione elettrica e termica di moooolto dubbia economicità?

    Questo è un argomento veramente complesso ed importantissimo, da trattare con le pinze.

    Un Saluto

    Es.

  • Di Antonello Laiso (---.---.---.2) 19 novembre 2018 13:52

    Si argomento importantissimo,vero,ma guardiamoci intorno,dalla Danimarca,all’ Austria,Alla Germania,per scendere al nord Italia,esperienza docet....

    Io ho citato uno dei tantissimi studi fatti sulla qualita’ dell’ aria dove e’ presente un termovalorizzatore, del resto come in ogni cosa c’e’ chi e’ a favore e chi contro con deduzioni scientifiche o non.

     Altro studio fatto fin dall’ anno 2010 dal politecnico di Milano ovvero quando la tecnologia on era ancora a quei livelli attuali...?:

    Per ciò che riguarda il fronte dell’esposizione e degli effetti sulla salute, ferma restando la doverosa attenzione al ruolo ambientale del particolato ultrafine e dei suoi componenti, dall’analisi delle implicazioni epidemiologiche e tossicologiche degli studi nel settore non emergono indicazioni di rischi particolari attribuibili alle PU provenienti da combustione dei rifiuti, purché si tratti d’impianti in linea con la migliore tecnologia disponibile.

    Ricambio saluti

  • Di Enzo Salvà (---.---.---.64) 20 novembre 2018 09:47
    Enzo Salvà

    Sulla salute proviamo a dire che la questione è controversa e ce la caviamo in bellezza.

    Non capisco la sua indifferenza sulle pratiche indirizzate all’economia circolare, al riutilizzo, lo dico da italiano: non abbiamo materie prime, possiamo riutilizzare quello che in ogni caso abbiamo pagato sia esso di origine nazionale o importato, risparmiare energia di trasformazione, creare posti lavoro, anche se per la maggior parte poco qualificati, ed avere un Paese pulito.

    Sugli inceneritori: in Unione Europea credo siano circa 2000, non verranno spenti ma sia la Commissione che il Parlamento pongono gli inceneritori al penultimo posto delle preferenze e, se non sto prendendo un colossale abbaglio, non ci sono, da tempo, bandi per finanziamenti europei in questo settore. Non sono vietati ma i nuovi non sono i benvenuti, c’è di più e di meglio a livello trattamento, risparmio ed opportunità economica, non per niente ci sono fiere internazionali di grande livello, specifiche e di elevato livello tecnologico - vedi Ecomondo, in Italia-.

    L’incenerimento, come la discarica, non "possono" estinguersi, semplicemente dovranno essere sempre più residuali, sono vintage (e non sono grilliano).

    Gli inceneritori sono un investimento da almeno 500 milioni cd in vent’anni che i cittadini pagano "obbligatoriamente", ne consegue che le autorità pubbliche sono disincentivate a differenziare e consegnare rifiuti ben separati e puliti al riciclaggio.

    Intanto siamo continuamente in procedura di infrazione per discariche e trattamento acque reflue che ci costano oltre 100.000 Euro al giorno, ripeto al giorno.

    Io contesto le politiche sui rifiuti degli ultimi vent’anni e quelle in corso a livello governativo -mancanze, esempi e buone pratiche sono ben presenti e consolidate-.

    Mancano prospettive ed interventi, un intero settore strategico è lasciato nelle mani di Regioni e Comuni anziché ai professionisti, ingegneri, tecnici del settore con un chiaro mandato di perseguire le politiche che abbiamo sottoscritto in e con l’Unione, che non sono certamente "estremiste".

    Questa la mia opinione.

    Un Saluto

    Es.

  • Di Antonello Laiso (---.---.---.2) 20 novembre 2018 10:48

    Non sono insensibile al riutilizzo,anzi ,resta sempre lo strumento indispensabile, per una corretta gestione,ma tale non puo’ bastare,quella bacchetta magica non puo’ fare miracoli molto piu’ grandi della sua misura.

    Allora tralasciando il resto,l’energia convertita proveniente dai termovalorizzatori in Danimarca ed Olanda viene usata spesso per produrre ’acqua calda,od altro,questo non e’ riciclo? Non e’ economia circolare? E la creazione di lavoro,e, l’indotto lavorativo di tale impianto lo vogliamo dimenticare?

    Del resto dato la delicatezza del tema, rispetto le convinzioni altrui , sia scientifiche che concettuali,restando fermo sulle mie.Siamo, in democrazia .

    Piuttosto qualcuno si fara’ una domanda,ma vuoi vedere (visto le resistenze forti a tali impianti in particolar modo nel sud Italia),che nessuno ha capito niente?

    ricambio saluto

  • Di Enzo Salvà (---.---.---.64) 21 novembre 2018 08:30
    Enzo Salvà

    Ho trovato questo bell’articolo, un fact checking molto istruttivo se letto con attenzione:

    https://www.agi.it/fact-checking/inceneritori_veneto_lombardia_costa-4648012/news/2018-11-20/

    un saluto

    Es.

  • Di Antonello Laiso (---.---.---.2) 21 novembre 2018 09:20

    Pure io ho decine di articoli molto istruttivi e scientifici, per chi riesce a recepirne la portata,ma qui non facciamo la battaglia a suon di articoli.....altrui.

    Ognuno resta della sua opinione,in base alla sensibilita’ individuale,a cio’ che recepisce,da letture,dibattiti,argomentazioni,necessita’ e confronta le convinzioni anche a livello scientifico.

    Passo e chiudo.

    un saluto

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