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Tennis | Atp Gstaad, arriva il quinto titolo per Fognini. In finale battuto Hanfmann 6-4,7-5

Fabio Fognini torna a sollevare un trofeo Atp a poco più di un anno dall’ultima vittoria ottenuta a Umago in Croazia. In finale, sulla terra rossa svizzera, il ligure supera Yannick Hanfmann 6-4, 7-5 aggiudicandosi il quinto titolo Atp della sua carriera

Il tennis azzurro torna a sorridere grazie al successo di Fabio Fognini sulla terra rossa di Gstaad. E pensare che non avrebbe nemmeno dovuto giocare questo torneo. In un primo momento non si era iscritto, poi il ripensamento e la richiesta di una wild card per la manifestazione che gli è stata concessa.

Per il ligure si tratta del quinto titolo in carriera, primo della stagione, a poco più di un anno dall’ultima vittoria ottenuta a Umago in Croazia. L’azzurro giunto alla sua 13esima finale in carriera ha trionfato in Svizzera battendo in finale il tedesco Yannick Hanfmann 6-4, 7-5 in poco più di un’ora e mezza di partita. Nulla ha potuto, oggi, il tedesco numero 170 Atp (Association of Tennis Professionals), proveniente dalle qualificazioni, contro un Fognini, concentrato e soprattutto attento nei momenti decisivi del match. Il numero uno azzurro parte subito forte portandosi avanti 4-0 concedendo poi una mini rimonta a Hanfmann fino al 5-4. Al momento di servire per il set, però, il ligure non sbaglia, lasciando l'avversario a zero chiudendo sul 6-4. Secondo set più equilibrato, entrambi mantengono il servizio fino al 5-5 con Fognini che compie la giocata decisiva nell’undicesimo game: break dell’azzurro che non sbaglia poi il servizio. Finisce 7-5 con l’azzurro che mette in bacheca il quinto trofeo dopo quelli di Amburgo e Stoccarda (entrambi nel 2013), Vina del Mar (2014) e Umago (2016).

Queste le prime parole di Fognini dopo la vittoria: «Grazie a tutti, grazie per avermi invitato a questo meraviglioso torneo. E’ stata una settimana particolarmente dura, all’inizio non pensavo di poter arrivare in fondo. Voglio fare i complimenti a Yannick, è un grande giocatore, può ancora migliorare molto. Voglio ringaziare Franco Davin, il mio allenatore, a tutto il mio team». Poi la dedica finale alla moglie Flavia Pennetta e al figlio Federico: «È un trofeo speciale perché è il mio primo da papà».

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