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Temporali in arrivo

Democrazia o demagogia? Alla luce dello stadio di vergognosa incultura nella quale versa la stragrande maggioranza della popolazione italiana, e tutti i rilevamenti statistici sono concordi, compresa l’OCSE, e considerato che la correlazione tra incultura e scarsa intelligenza è innegabile, fa bene la politica a tollerare i movimenti popolari quali la “No TAV” o addirittura promuovere consultazioni referendarie quale quella che ha privato il Paese della produzione di energia elettrica per mezzo delle centrali nucleari che, oltretutto avevamo già costruito e abbiamo dismesso senza ammortizzarne i costi cospicui, con le pesanti conseguenze per l’economia nazionale che ne sono poi derivate?

Ci rendiamo ben conto che i politici assecondano, o nella migliore delle ipotesi, non contrastano, i movimenti popolari per motivi elettoralistici, vale a dire per non perdere consensi, ma questi, sono comportamenti demagogici e la demagogia è il punto debole della democrazia.

Allorquando la demagogia abbia a travalicare certi limiti, il rischio che degeneri, e per reazione si trasmuti in dittatura, non è improbabile. La situazione socio-economica del momento, è tale per cui il clima di profonda avversione per la casta dei politici è assai inquietante, a qualsiasi partito essi appartengano, e quando un popolo è esasperato, e sia pure per carenze proprie, non è capace di discernere il grano dal loglio, reagisce come il toro nella corrida: accecato per il sangue agli occhi, si avventa inferocito contro ogni cosa gli si pari innanzi.

In un recente passato, abbiamo costatato come l’indiscusso carisma di Bettino Craxi, ebbe a crollare repentinamente, costringendolo a fuggire all’estero per mettersi in salvo, senza che per altro, fossero emerse a suo carico colpe dissimili da quelle che gravavano su tutti i politici del suo tempo.

Il clima d’impopolarità, anzi di profonda avversione che sta montando ogni giorno di più verso l’intera casta dei politici, alimentato inevitabilmente dalle misure impietose cui il governo costretto a ricorrere, è assai inquietante. Francamente, se io fossi un parlamentare di qualsivoglia schieramento, oggi sarei molto preoccupato per la mia incolumità.

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