Tefta Tashko Koço, l’usignolo albanese
I primi anni
Tefta Tashko Koço nacque il 2 novembre del 1910 a Fajun, in Egitto, da una famiglia intellettuale e patriottica albanese. Il padre, Thanas Tashko, originario di Frashëri nella regione di Korça, era emigrato in Egitto con la moglie Eleni Zografi, figlia del patriota Pandeli Zografi.
Thanas Tashko fu una delle figure più importanti della diaspora albanese in Egitto e fautore di numerose iniziative: editore dei giornali “Shkopi”, “Sopata” e “Rrufeja”, ideatore e attivista dei progetti nazionalisti “Fan S. Noli” e “Vatra” in America, promotore e fornitore d’armi dei patrioti di Korça che combatterono contro l’Impero Ottomano per l’indipendenza dell’Albania.
In Francia
Tra il 1927 e il 1935, Tefta si trasferì con la famiglia a Montpellier in Francia, e iniziò gli studi superiori musicali per canto con risultati molto promettenti. Nel 1930 inciderà a Parigi per la casa discografica “Pathe”, le prime canzoni popolari albanesi con il noto gruppo iso-polifonico lab del compositore Neço H. Muko.
Ritorno in Albania
Il profumo della sua terra però non l’aveva mai dimenticato. Il 26 novembre 1935, dopo il suo ritorno in Albania, Tefta realizzò il suo primo concerto nella città di Korça, ottenendo un grande successo. Gli anni 1935-1939 sono stati per lei un periodo caratterizzato da un grande ed intenso lavoro artistico, pieno di concerti in tutto il Paese: Tirana, Shkodra, Durrës, Korça, Elbasan, Vlora, Berat,ecc.
In una lettera al famoso compositore albanese Baki Kongoli, che risale a questi anni, accennando alle varie difficoltà che affrontava in tournée, scriveva: “Il concerto è stato accolto con entusiasmo dal pubblico. Le canzoni di Elbasan sono state gradite ottenendo grande successo. Questo quanto riguarda l’appagamento morale, invece, sul lato materiale, abbiamo dovuto pagare 37 franchi d’oro di tasca nostra per le spese di pianoforte e per i locali del concerto.”
In questi spettacoli Tefta venne inizialmente accompagnata dal pianista Tonin Guraziu, poi sostituito dalla abilissima pianista Lola Aleksi Gjoka. Nei primi anni della guerra Tefta diede una serie di concerti radio e altri dal vivo in varie città albanesi. Per qualche tempo si occupò anche della preparazione dei nuovi talenti nel Liceo Artistico, lavorandovi come docente, incarico che dovette abbandonare a causa di una malattia grave comparsa nel 1937.
Nello stesso anno, conoscerà il baritono Kristo Koço, anche lui un artista laureatosi all’estero e appena tornato in Albania. Si sposarono nel 1940 e l’anno successivo partirono per Milano, dove Tefta incise alcune canzoni di musica popolare. Al loro ritorno diede alla luce suo figlio, Eno, che seguendo le orme dei suoi genitori, diverrà negli anni a venire direttore d’orchestra di musica classica noto a livello nazionale e internazionale. Eno Koço, ha pubblicato nel 2000, un libro dedicato a sua madre intitolato “Tefta Tashko e la sua epoca” (alb. “Tefta Tashko dhe koha e saj”) in cui riporta molte testimonianze che delineano la vita di questa donna straordinaria e talentuosa.
Repertorio musicale
Tefta Tashko Koço faceva parte di quella schiera di artisti albanesi che nei primi anni del Ventesimo secolo, arricchirono il repertorio tradizionale della musica popolare e cittadina albanese con nuove forme tecniche sopraffine. Molti degli artisti di quell’epoca trasformarono - tramite le voci operistiche del soprano, del tenore e del baritono - questi due generi musicali per portarli verso la declamazione pubblica di alta qualità. Le voci dei cantanti professionisti albanesi di quegli anni, in generale si sposavano con il suono strumentale occidentale dell’orchestra, con le intonazioni temperate e in qualche misura con il fraseggio concettuale della musica colta.
Sono ben note anche oggi al pubblico albanese le canzoni del suo repertorio che appartengono a questa gamma musicale, come: “La sorgente del nostro villaggio” (alb. “Kroi i fshatit tonë”), “Mi sono affacciata alla finestra” (alb. “Dola në dritare“),“Quando mio marito giunge dalla cascina” (alb. “Kur më vjen burri nga stani”), “Oh, dove stai andando piccola ragazza” (alb.“Oh, ku po shkon moj goce e vogël”), “Io ti ho amata” (alb. “Unë o ty moj të kam dasht “),“C’erano due cognate” (alb. “Ishin dy kunata”), “Zare rosa” (alb. “Zare trëndafile”), “Usignolo birichino” (alb.“Bilbil çapkëni”), “Il fiore piange il fiore” (alb. “Qante lulja lulen”), “Sei la grazia della bellezza” (alb. “Kenke nur i bukurisë”), “Soffia il vento del nord” (alb.“Fryn Veriu”), ecc.
Molte delle canzoni del suo repertorio appartengono alle poesie create da uno dei suoi migliori amici, il grande poeta albanese Lasgush Poradeci. Troviamo quattro poesie trasformate in canzoni con la musica del compositore Dhimitër Kovaçi: “La mia gioventù” (alb. “Të rite e vitevet të mi”), “Soffia il vento del nord” (alb.“Fryn Veriu”), “La mamma parlò con lamento” (“Foli nëna me vajtim”), “La nostalgia del poeta” (alb.’Mall i vjershëtorit’). Altre due - “Quando divenni grande bambina” (alb. ‘Kur mu rite vogëloshe’) e “La sorgente del nostro paese” (alb. “Kroi i fshatit tonë”) - con la musica del compositore Kristo Kono. Mentre, “Chi ti donò la bellezza” (alb. ‘Kush ta fali bukurinë’) con la musica del compositore Dhimitër Falli.
Oltre alle canzoni popolari e di lirica albanese, Tefta introdusse nei suoi programmi e nelle sue esibizioni anche le arie della musica lirica classica di autori rinomati a livello mondiale come Wolfgang Amadeus Mozart, Gounod, Franz Schubert, Giuseppe Verdi, Donizetti, Pergolesi, Bellini, Puccini, Rossini, ecc.
Registrò due volte per la società discografica ‘Columbia’ in Italia - nel 1937 e nel 1942 - dischi contenenti numerosi brani tratti dal repertorio classico vocale e 45 canti lirici di musica cittadina albanese. Le registrazioni furono accompagnate dall’orchestra del ‘Teatro alla Scala’ guidata da direttori italiani d’orchestra come Segurini, Rizza, Consiglio e Ruisi.
Il suo stile di canto lirico cittadino adottò dall’arte colta la leggerezza necessaria per produrre linee melodiche eleganti. Tefta Tashko Koço è stata valutata dalla critica albanese e internazionale una soprano lirica con una formazione perfetta: timbro chiaro e vitale, intonazione pura e cristallina, tecnica vocale perfetta e performance sceniche misurate e raffinate.
Lo spegnimento della voce dell’usignolo
Gravemente malata, nel 1946 venne ricoverata in ospedale per curarsi dal cancro che la stava uccidendo e anche se cercarono di fare tutto il possibile i medici non furono in grado di salvarla dalla morte. Quella inesauribile energia che l’aveva caratterizzata per tutta la vita stava arrivando alla fine.
Intorno alla mezzanotte del 22 dicembre del 1947, all’età di soli 37 anni, si spense la vita di una grande artista eccelsa della cultura musicale albanese. Era bella, elegante, di grande stile e talento, ambiziosa, seria e costante nel suo lavoro e rigorosa nei confronti della sua perfezione artistica. La musica fu sempre parte della sua vita e del suo essere. Non riuscì a portare a termine tutti i sogni e i progetti che coltivava da anni nel settore professionale, però è riuscita a lasciarci numerosi documenti sonori che testimoniano ciò che un tempo fu considerato l’eccellenza del suo bel canto. Lei e la sua arte furono una sinergia consolidata di eleganza femminile e di cultura albanese di alto livello e ancora oggi più che mai - quando l’arte sta diventando pura apparenza e priva di contenuti - riesce a offrirci spunti per ulteriori riflessioni.
Dopo la sua morte le venne conferita il titolo nazionale “Artista del Popolo” (alb. “Artiste e Popullit”), e oggi in Albania in suo onore vengono assegnati premi e si organizzano concorsi e competizioni artistico- culturali.
Link: http://www.youtube.com/watch?v=3qBXzvJmdwk&feature=related
http://www.youtube.com/watch?v=5di0Xe1vf6I
http://www.albanianews.it/cultura/arte/item/1050-soprano-albanese-tefta-tashko-koco
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