Tante lingue per l’italiano!
Diario da un corso di italiano per stranieri della provincia di Torino.
Un nostro cronista testimone oculare dell’impegno dei migranti per imparare con fatica l’italiano
Esse* ha diciotto anni, viene dall’Africa.
E’ nero, grosso, con degli sfoghi sulla pelle.
Lui gioca: i videogiochi, sono la sua vita. Poi gioca a calcio.
Oggi l’hanno fermato i carabinieri. Fermano tutti i neri perché qualcuno
della Nigeria fa accattonaggio. Lui no, era a posto, tutti i documenti in regola. Oggi mi chiede: con la terza media, se vado a Parigi, trovo lavoro?
J* mi dice che ha insegnato il russo a sua figlia, nata qua. In russo, quando capita, litigano, creando una bolla sopra loro.
T* vuole migliorare il suo italiano. In Russia faceva la docente universitaria in campo ambientale. Racconta che avevano un contatore geiger per misurare, in casa, la radioattività dei cibi.
S* faceva l’ingegnere meccanico in Gran Bretagna, adesso è in cassa integrazione. Potrebbe andare in pensione, forse. Ma per lui equivale a una morte civile. Affabile e disponibile con tutti gli altri stranieri a volte rimarca che lui è un vero inglese, quelli nati fuori dall’Inghilterra, non lo sono. Sa tutto delle guerre di Hitler, dei russi e degli inglesi.
A queste persone al giovedì si uniscono alcune amiche italiane, del Circolo Lettori di Avigliana. Leggiamo insieme un libro, italiani e stranieri, e ogni tanto ci perdiamo nei commenti improvvisati, che arrivano come sentieri improvvisi nel bosco
Abbiamo finito il libro Scontro di civiltà per un ascensore a piazza Vittorio
Adesso abbiamo iniziato Le Madonne dell’Ermitage, che parla di Russia, museo, ricordi, malattia, e quadri.
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