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TAV a Firenze: “Grave e pericoloso perseverare nella dilapidazione di denaro pubblico”

Partono due lettere per Roma, destinatari i ministri De Micheli e Patuanelli

La preoccupazione di Feneal-Uil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil per le sorti dei lavori di realizzazione del nodo fiorentino dell’Alta velocità (doppio sottoattraversamento contro-falda e fantomatica stazione Foster), di cui si è appreso ieri, preoccupa l’associazione ecologista Idra. Se è vero che i sindacati confederali dell’edilizia hanno inoltrato una richiesta di incontro urgente a Stefano Patuanelli, altrettanto ha fatto Idra, che scrivendo al ministro dello Sviluppo economico commenta indignata la perdurante caparbia volontà - da parte di sindacati che si ostinano a non guardare al di là della punta del naso di una ‘grande opera’ grottescamente fallimentare 20 anni dopo l’atto di approvazione in conferenza di servizi il 3 marzo 1999 - di perseverare nella dilapidazione di denaro pubblico necessaria già solo alla mera manutenzione dell’unico cantiere inconcludente aperto – senza una procedura di Valutazione di Impatto Ambientale - per il grande cratere incompiuto della stazione AV Foster”. “Desideriamo poter contribuire anche noi - scrive l’associazione fiorentina - alla ricerca di una soluzione rapida e razionale del nodo ferroviario fiorentino, sotto il profilo del metodo e del merito, con la nutrita scorta di argomenti di sostanza che abbiamo dovuto nostro malgrado accumulare in queste due decadi di monitoraggio e analisi delle procedure e dei contenuti del progetto di sotto-attraversamento AV della città Unesco di nome Firenze”.

 

L’associazione parte ad adiuvandum nel procedimento presso la Corte dei Conti della Toscana che il 31 maggio 2012 ha attestato con sentenza gli ingenti danni ambientali ed erariali provocati con la TAV in Mugello dal comportamento di dirigenti centrali e amministratori regionali riconosciuti responsabili (ma prescritti) di una “condotta gravemente colposa […], censurabile superficialità, insolita pervicacia ed in violazione ad elementari norme di diligenza”, ha scritto ieri anche al ministro delle Infrastrutture Paola De Micheli. Idra sottolinea alla ministra l’urgenza di investire le limitate risorse pubbliche disponibili in cantieri finalizzati alla qualificazione, alla sicurezza, alla manutenzione, alla cura e al restauro delle infrastrutture esistenti e del territorio, così palesemente segnato da fragilità idrogeologica (cantieri suscettibili di creare occupazione ampia, diffusa, permanente e socialmente indispensabile, come quelli che stiamo provando a promuovere a Firenze in collaborazione con le istituzioni locali)”. E le ricorda l’impegno assunto in occasione della visita al cantiere stagnante dell’ipotetica Stazione Foster, lo scorso 11 ottobre, quando dichiarò: “Sono consapevole che permangono dubbi in questa città, e anche fuori da questa città, sulla realizzazione di quest’opera, ma metto nelle disponibilità nelle prossime settimane, forse anche nei prossimi mesi (perché adesso abbiamo qualche emergenza, come voi sapete, da risolvere rapidamente), di parlare, incontrare in questa città, ragionare con le persone che hanno più dubbi, per provare a confrontarci anche sulla valenza e sulla profondità degli studi che sono stati fatti prima di avviare quest’opera, sulla profondità degli studi fatti dell’impatto che l’opera avrà qui”. La ministra aggiunse: “Quindi nell’accogliere anche con grande umiltà e disponibilità le critiche, le obiezioni, le preoccupazioni e le paure, do questa disponibilità a Firenze, l’ho testimoniata al sindaco, l’ho testimoniata al presidente della Regione, all’assessore, perché io credo che un cambiamento importante e radicale come questo, che è orientato a migliorare la vita dei cittadini, debba avere anche dei momenti – come si può dire? - di confronto e di condivisione vera sui numeri, sugli approfondimenti, sulle analisi che sul piano scientifico sono state fatte a supporto dell’opera.

 

Idra si congeda dai Ministri auspicando l’incontro richiesto (alla De Micheli per la quarta volta) e - col pensiero rivolto all’affresco di Ambrogio Lorenzetti nel Salone della Pace del Palazzo Pubblico di Siena - porgendo loro auguri di buon governo per l’anno appena iniziato.

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