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Su Piazza Farnese: manipolazione della verità

La manifestazione di Piazza Farnese è stata organizzata dall’Associazione Nazionale Familiari Vittime Di Mafia e non da una setta eversiva. Antonio Di Pietro ha aderito ed è intervenuto con un discorso in difesa della Giustizia e della Democrazia.

Nelle sue parole sono emerse legittime critiche nei confronti dell’operato del Capo dello Stato. Sui sui silenzi soprattutto. Immediatamente dopo è partita una squallida operazione di falsificazione della verità da parte del sistema. Le "critiche" si sono trasformate in “attacchi” e “offese”. Gran parte della politica e del giornalismo hanno collaborato al tentativo di demonizzazione del leader dell’Idv esercitandosi nella tecnica dell’attribuzione di riferimenti falsi a frasi vere.



Un metodo di manipolazione della verità da regime sudamericano. In generale è in atto un tentativo di trasformazione della “diversità” in crimine: chi offre una visione della realtà diversa, da quella fornita dai media "ufficiali" e dai politici “normali”, viene ridicolizzato e condannato. Chi si distingue dalle logiche della "Casta" diventa un eversivo. Il Capo dello Stato, già improcessabile dopo l’approvazione del Lodo Alfano, farebbe bene ad accettare le critiche senza nascondersi dietro lo schermo dell’Istituzione che rappresenta. E i discorsi dei familiari delle vittime di mafia? le richieste di giustizia e di verità e le accuse ai politici proferite da Salvatore Borsellino e Sonia Alfano? Su questi temi il sistema ha preferito insabbiare e non divulgare. Piazza Farnese come Piazza Navona. La disinformazione avanza.

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