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Stupri in India. Dove siete Donne rosa con il bastone?

Lei è un'adolescente di 13 anni ricoverata in stato di choc sabato scorso al Mahatma Gandhi Medical College and Hospital (MGMCH) dopo essere stata stuprata da un coetaneo cinque giorni prima per una violenza sessuale. Shambhu Mahato, addetto alla sicurezza della struttura, situata nella città di Jamshedpur, e altri 12 suoi colleghi che lo avrebbero aiutato a fuggire dopo il crimine: l'ha stuprata una seconda volta, quando l'ha accompagnata in bagno dopo aver convinto la madre ad allontanarsi con una scusa banale.

Era maggio del 2015 quando una ragazzina indiana di 15 anni, violentata per otto mesi e ricattata dal suo aguzzino, fu bruciata viva alla periferia di New Delhi per aver voluto resistere ad un nuovo stupro.

Potrei continuare per giorni a scriverne di questi orrori, quelli che ci arrivano. Secondo alcuni attivisti, il 90% del donne non denuncia, non ne ha il coraggio. Accadde nel 2014 che una donna, di 35 anni decise di andare nel commissariato di Hamirpur, in Rajasta, per chiedere il rilascio del marito, arrestato perché in possesso di una pistola. Gli agenti le chiesero dei soldi, che lei rifiutò. A quel punto il commissario le saltò addosso e la stuprò, mentre tre colleghi stavano a guardare. La donna, nella denuncia, decise di fare il nome del commissario, Rahul Pandey, che secondo l’emittente NDTV fu arrestato poco dopo.

L’Uttar Pradesh è noto come la capitale indiana della violenza sessuale, ma proprio li nacque la Gulabi Gang per merito della signora Sambat Pal: le Donne in rosa con i bastoni. La pink-gang, o gulabi-gang, è un movimento femminile che vede protagoniste 140.000 donne avvolte in uno sgargiante abito rosa, munite di un bastone (il lathi), utilizzato come arma difensiva verso chi le aggredisce.

Scrissi di loro nel 2010, un post fitto fitto di documenti e video e mi scaldava il cuore il pensiero di queste umili e povere donne, diventate forti temerarie e fondamentali per dare aiuto e sicurezza alle vicine e lontane di casa indiane, “eroine in rosa”, quelle della Gulabi Gang (Pink Gang), che in India combattono per difendere le donne vittime di abusi e violenze. 

Attraverso la storia personale della sua fondatrice Sampat Pal che afferma: "Non siamo una banda nel senso usuale del termine. Siamo una banda per la giustizia. Le donne della regione giudicano come eroine le componenti del gruppo per il lavoro che svolgono in loro favore. Il gruppo, che conta diverse migliaia di donne e pochi uomini, si comporta come se fosse formato da vigilantes ed opera per far raggiungere una maggiore giustizia sociale per i poveri, ma con una maggiore attenzione alle donne povere".

Il loro obiettivo è quello di incutere paura ai malintenzionati e di guadagnarsi il rispetto dei funzionari che hanno il potere di facilitare e promuovere un cambiamento della situazione. Le componenti della banda brandiscono bastoni di bambù ed asce, e, quando si presenta la necessità, ne fanno uso. I loro obiettivi più importanti sono:

-Fine del fenomeno del matrimonio tra bambini.

-Far cessare la tradizione dell’abbandono delle mogli.

-Lotta alla criminalità ed alla corruzione nella regione.

Il suo movimento di donne si batte per cambiare le cose. Nuove leggi vengono create ogni giorno in paesi diversi, anche in India, per ristabilire la parità tra uomini e donne. Tuttavia la lotta (che a volte arriva sino alla violenza fisica) continua tutti i giorni.

Dopo anni torno a scrivere le stesse parole: Buone Giornate ci vogliono scarpe buone, la strada è in salita. Insieme Naviganti.

E aggiungo: dove siete Donne in rosa con il bastone? Dateci coraggio e datelo alle vostre sorelle in India.
Doriana Goracci

rif.http://www.reset-italia.net/2010/11/27/donne-in-rosa-con-bastone-insieme/
video https://www.youtube.com/watch?v=Fgo7fk-52Z4
https://www.youtube.com/watch?v=EXwH-kjSUSs

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